Google spiata dalla Cina usando un buco di Explorer

Google spiata dalla Cina usando un buco di Explorer

Google e Repubblica Popolare Cinese in aperta discussione in seguito a recenti fatti riguardanti la violazione di molti account Gmail appartenenti ad attivisti politici e non solo. Un problema di privacy e controllo che però riguarda il web in genere, oggetto di grande interesse da parte di molti governi mondiali

di , Fabio Boneschi pubblicato il nel canale Mercato
Google
 

Considerazioni

Internet nasce come uno strumento libero, capace di unire persone a decine di migliaia di chilometri di distanza e permettendone lo scambio reciproco di informazioni di diversa natura. Il problema Cina-Google ci offre lo spunto per tracciare ipotetici scenari nel panorama web, attualmente ancora privo di grandi regole universalmente riconosciute.

Avendo vissuto in prima persona il fenomeno internet si tende a non rendersene conto, ma si tratta di una vera rivoluzione culturale (nel caso della Repubblica Popolare Cinese, la seconda con cui ha a che fare nella sua storia). Una rete trasversale, che percorre ogni parte del globo infrangendo barriere linguistiche, culturali e religiose, trascinando con sé la voglia di esporre le proprie idee e convinzioni in maniera più esplicita, forti di un pubblico potenziale enormemente più ampio rispetto a qualsiasi altro media.

Una libertà che però si scontra con la politica di molti paesi sovrani un po' in tutto il mondo, che si trovano alle prese con qualcosa che è esploso in maniera anche imprevedibile, sul quale non è possibile esercitare un controllo assoluto.

Le sfide per il futuro di internet passano proprio attraverso la mediazione fra una regolamentazione più rigida e la possibilità di garantire che ogni voce possa esprimersi, a patto di rientrare nei limiti di legge. Ed è proprio qui che i problemi si fanno più spinosi. Ciò che è lecito in Italia può non esserlo nella Repubblica Popolare Cinese o in qualsiasi altro paese, andando a creare una empasse giuridico-legislativa quasi impossibile da districare, anche per la dislocazione fisica dei server e delle sedi legali dei siti web.

La questione cinese, per Google & Co., è a nostro avviso solo un'avvisaglia di quello che potrebbe succedere negli anni a venire. In maniera più o meno lecita, ci saranno sempre governi, enti o anche singoli che si faranno carico di porre il bavaglio alle voci scomode, adattando il proprio codice penale in base alle esigenze. Una voglia di controllo che spesso è figlia dell'impossibilità di conoscere tutti i contenuti, imposta quasi in via cautelativa. La sfida sarà proprio questa: si riuscirà a mantenere il web libero, pur limato dagli angoli di Far-West che ad oggi esistono e sono numerosi, oppure si andrà verso una regolamentazione sempre più rigida, che ci farà dimenticare il cyberspazio che oggi conosciamo?

123 Commenti
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realista15 Gennaio 2010, 16:28 #1
che schifo la cina..... cioè ma oltre che a lavorare come formiche... sottopagate.. quelel persone neanche hanno un governo che le fa andar LIBERAMENTE su internet?.... è una cosa assurda nel 2010
puccio198415 Gennaio 2010, 16:36 #2
Google rischia di perdere una grossa fetta del mercato, ma a acquistato veramente molta stima da parte mia!
izutsu15 Gennaio 2010, 16:37 #3
cercate free tibet su google.it e su google.cn... non capirò mai come sia possibile lavorare con i cinesi senza obbligarli a rispettare i diritti basilari di una società civile.
Crimson Skies15 Gennaio 2010, 16:38 #4
La cina al giorno di oggi ha più aspetti negativi che positivi.

Se prima mi stavano antipatici, adesso li odio proprio. Commies.
Sonny8615 Gennaio 2010, 16:49 #5
Originariamente inviato da: realista
che schifo la cina..... cioè ma oltre che a lavorare come formiche... sottopagate.. quelel persone neanche hanno un governo che le fa andar LIBERAMENTE su internet?.... è una cosa assurda nel 2010


eeeeh ma mi sa che noi italiotti stiamo andando nella stessa direzione sai
imayoda15 Gennaio 2010, 16:57 #6
qui invece la censura è un po' più velata.. ma lo zucchero è prossimo a finire
tokun15 Gennaio 2010, 16:58 #7
free tibet (io sono tibetano).
GLaMacchina15 Gennaio 2010, 16:59 #8
mi sembra che la facciate un pò troppo facile...
il problema cinese non è così semplice, se da un lato è inammissibile la condizione di sfruttamento in cui vive la maggior parte della popolazione cinese (lavoro, mobilità,accesso alla cultura vedi internet, ecc...), dall'altro è economicamente impensabile che 1,3 Giga di persone possano accedere a delle condizioni anche solo lontanamente simili alle nostre perchè ciò porterebbe l'intero pianeta ad un collasso totale. La censura di internet segue proprio questo principio, immaginate cosa accadrebbe se la maggiorparte dei cinesi potesse conoscere la realtà in cui vive con gli occhi obbiettivi (plurali) di internet: scoppierebbe un finimondo se le campagne si ribellassero coordinandosi attraverso la rete potrebbero mobilitare centinaia di milioni di persone. Da queste considerazioni secondo me si intende bene che il problema è assai complicato e che se una progressiva democraticizzazione del continente cinese è assai auspicabile (come una crescita del suo benessere), essa dovrà essere molto graduale e "guidata" altrimenti potrebbero insorgere problemi giganteschi.
questo ovviamente è come la penso io
izutsu15 Gennaio 2010, 17:00 #9
ecco, queste uscite (#5) mi fanno davvero imbestialire... anche solo per rispetto della sofferenza di quelle persone non si dovrebbero fare paragoni del genere, è come dire che facendo una dieta ti senti di andare nella stessa direzione di un poveraccio del biafra...
dantes7615 Gennaio 2010, 17:02 #10
Originariamente inviato da: puccio1984
Google rischia di perdere una grossa fetta del mercato, ma a acquistato veramente molta stima da parte mia!


non rischia di perdere una grossa fetta, poiche' non ha una grossa fetta del mercato cinese... ma circa il 23% del mercato dei motori di ricerca.. infatti i concorrenti hanno dato una steccata a google, del tipo: se fosse per soldi lo dica e basta...

ah dimenticavo google ha stretto l'accordo con china mobile per lo sviluppo di android.. il 5 o 6 gennaio..

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