Da bene a servizio: così cambia il mercato del printing

Da bene a servizio: così cambia il mercato del printing

Il mercato della stampa sta andando incontro ad una evoluzione che porterà le aziende a ragionare non più in termini di bene posseduto ma di consumo di un servizio: un'evoluzione che richiede una trasformazione dei modelli di business

di pubblicato il nel canale Mercato
 

Introduzione

Business Magazine ha avuto l'occasione di partecipare ad una tavola rotonda organizzata da HP Printing alla quale è stato invitato il professor Stefano Mainetti, docente di ingegneria dei sistemi presso il Politecnico di Milano, per spiegare cosa sta accadendo nel mercato del printing, soprattutto in ambito aziendale e professionale, e quali siano le evoluzioni a breve e medio termine delle tecnologie di questo settore.

La relazione del professor Mainetti prende il via da quella che è la fotografia dello scenario attuale del mercato del printing, nel quale si affollano una serie di prodotti, tra loro intercambiabili, capaci tutti di rispondere a bisogni altamente standardizzati, che soddisfano esigenze non strategiche e non richiedono competenze specializzate di gestione. Per usare un termine anglofono, la stampa sta diventando una "commodity".

Moltissimi dei dispositivi ordinariamente utilizzati nei processi di stampa vengono posizionati dagli analisti nella cosiddetta area di maturità, dove sussiste una elevatissima standardizzazione che rende molto difficile poter proporre un'offerta differenziata in termini di prodotto ed in relazione alle esigenze cui rispondere. Nel momento in cui un bene diventa una commodity, automaticamente l'attenzione si volge in direzione dei consumi, della continuità del servizio e dei costi bassi.

Per i produttori si apre un interrogativo: come si compete in un mercato altamente standardizzato? Dato che la differenziazione è piuttosto ostica e rappresenta, pertanto, una sfida pericolosa, un percorso naturale diventa quello di arricchire il bene con dei servizi a valore aggiunto e andare a puntare su questi e sulla loro erogazione come elemento distintivo dell'offerta. Si prefigura pertanto una transizione da quello che è il possesso di un bene a quello che sarà il consumo di un servizio.

Ma se è chiaro per quale motivo i produttori possono essere interessati a mutare in una nuova direzione il proprio modello di business, per quale motivo questo mutamento può essere interessante per un'azienda o, addirittura, vantaggioso? Innanzitutto per l'azienda è necessaria una visione chiara, in termini di costi, di cosa significhi acquistare un bene o un servizio. E, riferendoci al printing, si tratta di un aspetto per nulla marginale: stando ad una valutazione compiuta nel 2008 dalla società di analisi Quocirca, i costi correlati alle attività e ai processi di stampa rappresentano una somma compresa tra l'1% ed il 3% del fatturato di un'azienda. Di questi costi il 10% è composto da infrastruttura, il 13% da gestione mentre il 77% sono i costi correlati al flusso di lavoro.

Tuttavia per un'azienda risulta estremamente difficile riuscire a valutare con correttezza l'incidenza dei costi che il printing ha sul proprio bilancio: oltre ad una serie di costi evidenti e misurabili esiste tutta una serie di costi occulti che incidono maggiormente. Si pensi ad esempio ad un disservizio del sistema di stampa che non consente di stampare fatture: si viene a creare un impatto sul ciclo di business, che non si ha modo di poter quantificare.

Molte aziende sono pertanto dinnanzi ad una situazione piuttosto complessa perché non sono nelle condizioni di poter misurare e quindi valutare se il possesso del bene possa essere conveniente o meno rispetto alla fruizione di un servizio.

E' poi opportuno considerare una serie di fattori di contesto, che toccano da un lato i produttori, dall'altro le aziende clienti, che vanno ad affiancarsi al già citato processo di "commoditization" del printing. Anzitutto la crisi economica globale ha trasversalmente imposto alle aziende una riduzione del budget a disposizione del comparto IT, con una particolare attenzione al controllo e alla razionalizzazione dei costi. In questo senso la crisi può essere vista come una vera opportunità ed una motivazione per creare efficienza in un processo che, come abbiamo visto, è caratterizzato da una serie di punti oscuri.

In secondo luogo, grazie ad una sempre più evoluta modalità di fruizione dei contenuti, che non rende più così necessarie la concretizzazione fisica di un documento, si andrà incontro ad una riduzione dei volumi di stampa, con Gartner che prevede una flessione del 10% entro il 2014.

La competizione si sposta, così, su altri fattori: non più il prodotto fisico ma i servizi e, soprattutto, le soluzioni applicative. Ed ecco che arriva l'aspetto importante per le aziende: l'erogazione di un servizio implica direttamente strumenti di misura e di valutazione dei costi. Passando dal possesso del bene verso il consumo del servizio le aziende hanno la possibilità di comprendere in maniera più chiara come e dove migliorare il proprio processo di printing e portare efficienza nei costi. E, parimenti, nel momento in cui un'azienda può quantificare i costi, ha anche la possibilità di confrontare il valore dell'offerta che viene proposta dai vari vendor.

 
^