Microsoft acquisisce Skype: alcune considerazioni

Microsoft acquisisce Skype: alcune considerazioni

8,5 miliardi di dollari è il valore dell'operazione che ha permesso a Microsoft di portarsi in casa Skype. Una cifra elevata, da molti considerata spropositata, e che rappresenta la più importante acquisizione mai condotta da Microsoft. Quali sono le motivazioni alla base, in che contesto avviene ciò e quali sono i punti di attenzione? Proviamo a darne una visione d'insieme

di pubblicato il nel canale Mercato
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Le motivazioni

Nei mesi passati Microsoft non è stata l'unica grossa azienda del panorama IT interessata a Skype: più volte sono stati fatti i nomi di Facebook, Cisco e, soprattutto, Google. Sarebbe proprio l'interesse, vero o presunto che fosse, dell'azienda di Mountain View a spingere Microsoft a fare di tutto per non lasciare Skype nelle mani del rivale. Tanto da insistere su una particolare clausola di esclusività affinché durante le trattative Skype non intrattenesse confronti con altri potenziali compratori. Questo interesse ha fatto salire il prezzo, parallelamente ad un "plus" che si aggiunge normalmente nel caso in cui l'offerta di acquisizione giunga spontaneamente senza che sia stata sollevata alcuna offerta di vendita, proprio come nel caso di Skype.

Le motivazioni che stanno alla base dell'acquisizione non si esauriscono però certo in un semplice "dispetto" al rivale di sempre. Quella di Skype è un'acquisizione strategica e qualunque strategia di un'azienda ha un solo obiettivo ultimo: aumentare i profitti, in maniera diretta o indiretta.

Innanzitutto, nonostante la situazione di Skype possa sembrare non particolarmente entusiasmante, è innegabile che anche ipotizzando che la situazione attuale resti immutata Skype porterà direttamente qualche beneficio alle casse di Microsoft. Le attività di Skype, sulla base dei risultati del 2010, si stima contribuiranno per circa 1 miliardo di dollari al fatturato di Microsoft, e per circa 300 milioni di dollari ai profitti: l'EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Debt and Amortization) di Skype ammonta infatti a 264 milioni di dollari. Ma nessuno spenderebbe 8,5 miliardi di dollari per un tornaconto simile.

Sono, piuttosto, le potenzialità di crescita ad essere interessanti, soprattutto considerando due aspetti: dapprima la base utenti di Skype, che annovera 170 milioni di utenti attivi e 500 mila nuove registrazioni ogni giorno, in secondo luogo l'intenzione di Microsoft di integrare Skype e le sue tecnologie nella quasi totalità delle proprie soluzioni software e hardware. Questa strategia, in particolare, potrà avere un duplice effetto, ovvero estendere sia la portata di Skype grazie alla sinergia (e alle possibili evoluzioni migliorative) con prodotti come Outlook, Lync, Xbox Live e Messenger, sia estendere la portata di Microsoft ad altre piattaforme e dispositivi, in una maniera che attualmente non è possibile ne' con Lync, ne' con Messenger.

E' inoltre opportuno tenere presente che attualmente Microsoft dispone di due soluzioni di comunicazione distinte per l'ambito home/consumer e per l'ambito business, rispettivamente Messenger e Lync. Skype, che viene già impiegato parimenti nell'uno e nell'altro ambito, avrà la capacità di colmare la distanza tra i due. Che, del resto, è ciò che accade già ora, ma non certamente a vantaggio di Microsoft. La presenza di Skype sotto l'egida di Microsoft potrebbe inoltre consentire al colosso di Redmond di agevolare nuove relazioni strategiche con partner di rilievo, facendo leva sull'ampia base di utenti di Skype.

Infine, non certo per importanza, Microsoft vorrà inevitabilmente integrare Skype nelle future versioni di Windows, probabilmente già a partire da Windows 8 che, come più volte sottolineato, sarà un sistema operativo particolarmente attento al mondo tablet. Con la prevedibile esplosione nella diffusione di questi dispositivi, la base di utenti di Skype è destinata ad aumentare, incrementando parimenti i poteri di trattativa di Microsoft. Incrementando profitti.

 
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