HP e Google, una calda estate californiana

HP e Google, una calda estate californiana

Un agosto molto caldo, quello californiano. Goolge annuncia di voler acquisire Motorola Mobility Holdings Inc., per entrare da protagonista assoluta nel settore smartphone e tablet PC, mentre HP preannuncia una strategia sempre più legata ai servizi e meno all'hardware, come a suo tempo fece IBM nel lontano 2004. Entriamo nel dettaglio di queste novità.

di , Paolo Corsini pubblicato il nel canale Mercato
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HP: addio WebOS?

Ha seguito di alcuni giorni l'annuncio di Google in questo mese di agosto, rovente non solo per il clima ma anche per le importanti novità che stanno caratterizzando il settore dell'ICT a livello globale. Ci riferiamo a quanto annunciato da Hewlett-Packard, uno dei colossi mondiali dell'ICT, nel corso di una conferenza stampa tenuta lo scorso 18 agosto. Sono diversi i temi toccati, molto diversi tra di loro ma tutti meritevoli di una approfondita analisi.

Il primo annuncio riguarda la dismissione delle operazioni legate ai propri prodotti della famiglia WebOS, entrati nella galassia HP a seguito dell'acquisizione di Palm conclusasi, per un controvalore di 1,2 miliardi di dollari, circa 18 mesi fa. Nello specifico questo implica la sospensione di sviluppo e produzione dei tablet della famiglia TouchPad e degli smartphone WebOS. Questa decisione, stando a quanto dichiarato da HP per voce del proprio CEO, è legata ai ridotti risultati di vendita generati da questa tipologia di prodotti. Significativo notare come i tablet TouchPad siano stati immessi sul mercato meno di 2 mesi fa, arco temporale che può essere giudicato forse troppo ridotto per valutare il successo commerciale di prodotti di questo tipo.

Non solo: il futuro di WebOS, sistema operativo alla base dei prodotti HP sopra menzionati sviluppato nel corso degli ultimi anni da Palm, è in pieno stallo. HP ha confermato l'intenzione di valutare diversi utilizzi alternativi per il proprio sistema operativo WebOS e per l'ecosistema a questo abbinato, senza tuttavia elaborare nel dettaglio. Difficile a questo punto poter delineare uno scenario futuro: HP potrebbe continuare a sviluppare internamente WebOS per poterlo poi fornire in licenza a partner esterni, ma uno sforzo di questo tipo non pare giustificato pensando al tipo di partnership commerciali che possono svilupparsi.

Una strada alternativa potrebbe essere quella di vendere il sistema operativo e l'ecosistema ad altro partner, rinunciando completamente ad un asset proprietario come quello di un sistema operativo specificamente sviluppato per sistemi mobile che HP, non più tardi di alcuni mesi fa, ben vedeva anche all'interno di tradizionali PC oltre che ad un elevato numero di prodotti di elettronica di consumo sviluppati dall'azienda americana, stampanti su tutti. Quello che pare certo è che non vedremo WebOS all'interno di prodotti HP destinati al segmento consumer anche alla luce del secondo annuncio fatto dall'azienda americana.

HP ha infatti esposto una pubblica incertezza circa il futuro della propria divisione PSG, Personal Systems Group, responsabile per le soluzioni PC, tablet e in generale delle soluzioni consumer eccezion fatta per le stampanti. Al momento attuale questa divisione è e continuerà a restare uno dei pilastri dell'azienda, ma nel corso dei prossimi 12-18 mesi il consiglio di amministrazione ha autorizzato gli executives di HP ad analizzare le possibili opzioni di vendita o di spin-off dell'intera divisione.

Di fatto, quindi, HP ha pubblicamente ammesso di voler rivedere la propria strategia nel segmento delle soluzioni consumer, sulla carta colpevoli di generare un margine operativo medio ben inferiore rispetto a quello di altre classi di prodotti e servizi offerti da HP ai propri clienti.

Una decisione in questa direzione non è stata ovviamente ancora presa e sembra emergere una certa cautela a riguardo. Un comportamento di questo tipo, del resto, è quasi ovvio: HP è al momento attuale il principale produttore di PC a livello globale, potendo vantare una quota di mercato di poco inferiore quale media al 20% circa. Una struttura di questo tipo ha quindi un potere commerciale molto elevato, oltre ad un valore che non è alla portata di tutte le tasche in chiave di acquisizione.

Quali scenari si possono prefigurare? HP potrebbe, nel corso dei prossimi 2 anni, cedere completamente ad altra azienda concorrente la propria divisione consumer, per una cifra che non è possibile al momento identificare ma che sicuramente è di un ordine di grandezza per molti versi impensabile. In alternativa HP potrebbe dividere il gruppo PSG in varie divisioni, alcune destinate a restare all'interno della galassia HP e altre destinate a venir cedute a terzi.

Per quale motivo HP ha scelto di valutare un nuovo futuro per la propria divisione consumer? La motivazione alla base è legata alla volontà di avere in azienda attività che generino livelli di margini considerati sufficientemente elevati. Se prodotti e servizi per il mondo enterprise sono tali da ottenere questo obiettivo per tutti i player del settore, così non è per il mondo consumer. La direzione di HP, pertanto, sembra essere quella di puntare tutto su prodotti e servizi a più elevato valore aggiunto, abbandonando progressivamente le divisioni che meno premiano non in termini di fatturato complessivo quanto di margini.

Addio al mondo consumer e benvenuti ai servizi per le aziende. In quest'ottica, del resto, deve essere visto l'ultimo annuncio fatto da HP legato ad un accordo per l'acquisizione di Autonomy Corp., azienda inglese impegnata nel mondo del software per il mondo enterprise.

 
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