Intervista: Asus e il futuro del mercato dei componenti

Intervista: Asus e il futuro del mercato dei componenti

Con Jackie Hsu, responsabile della divisione componenti di ASUS a livello mondiale, abbiamo analizzato lo stato di salute del mercato dei componenti, sempre più minato dalla convergenza verso le soluzioni mobile e dalla progressiva integrazione in singoli chip di molte funzionalità accessorie

di pubblicato il nel canale Periferiche
ASUS
 

Come innovare nel settore dei componenti?

In mercato dei componenti sta andando incontro a notevoli cambiamenti. Nel corso degli ultimi anni i player di mercato sono cambiati: da molte aziende taiwanesi specializzate nella produzione di componenti si è passati ad uno scenario con pochi produttori molto importanti capaci di produrre e commercializzare pressoché tutto. Questo implica che sia difficile proporre reali innovazioni tra i componenti, soprattutto in un settore come quello delle schede video nel quale si è di fatto portati a seguire i reference design sviluppati da NVIDIA e AMD. Qual è la tua visione legata al mercato dei componenti per i prossimi anni? Sarà questo un settore sempre più legato ad una standardizzazione del mercato?

Credo che i produttori asiatici debbano sempre cercare di rispondere alle richieste dei propri clienti, bilanciando questo con il chiaro trend di mercato che porta al consolidamento. La conseguenza è per i produttori quella di dover essere flessibili e far fronte alle richieste dei clienti, pena l'uscire rapidamente di scena. A questo dobbiamo aggiungere come l'integrazione di numerose funzionalità all'interno dei più recenti processori Intel e AMD, quali ad esempio la componente grafica, renda ancor più difficile la vita ai produttori di componentistica in quanto si riduce il numero di prodotti che possono proporre ai propri clienti.

In termine di innovazione, pertanto, per i produttori di componenti soprattutto pensando a schede madri e schede video è importante cercare di sviluppare qualcosa che sia originale, utile per l'utente e non integrato nei processori. Asus ha per questo motivo sviluppato due ASIC proprietarie, internamente indicate come co-processori, che possono fornire funzionalità supplementari per i clienti.

Quali sono le esigenze dei nostri clienti? A nostro avviso sono due e contrastanti tra di loro: da un lato avere le massime prestazioni possibili; dall'altro poter contenere il consumo complessivo del sistema al massimo.

Sulle schede madri Asus, pertanto, troviamo due chip proprietari: TPU, responsabile dell'intervenire sui parametri di funzionamento per fornire le massime prestazioni velocistiche dal sistema e EPU, per gestire al meglio e in modo automatizzato il consumo complessivo del sistema. Questa è la strategia Asus per poter diversificare i propri prodotti in modo unico rispetto a quanto offerto dalla concorrenza, andando oltre quelle che sono le tecnologie sviluppate da AMD e Intel dal versante CPU e chipset potendo integrare qualcosa che non è presente in altri modelli sviluppati per la stessa tipologia di processori.

A mio avviso per gli altri produttori taiwanesi è molto difficile poter proporre soluzioni originali per i propri prodotti, diversificandoli rispetto agli altri. Quello che tipicamente vedo fare è implementare più porte USB e SATA, o un sottosistema storage più complesso, ma tutto questo implica il dover dipendere da produttori di terze parti e non sviluppare propria tecnologia all'interno. Asus, pertanto, si vuole posizionare in modo differente potendo non solo implementare tutte le periferiche accessorie che sono adottate anche da altri produttori taiwanesi, ma anche utilizzare chip proprietari grazie ai quali fornire un'esperienza più completa ai propri clienti.

L'innovazione per Asus passa quindi attraverso lo studio di soluzioni che siano uniche e che possano fornire un tangibile beneficio ai propri clienti. Come vedi questa evoluzione tecnologica svilupparsi nel corso dei prossimi anni?

Al momento attuale abbiamo sviluppato due chip, o co-processori, che vanno a rispondere a due chiare e distinte esigenze da parte dei nostri clienti. Da un lato avere superiori prestazioni velocistiche e dall'altro contenere il più possibile il consumo energetico. In futuro il numero di chip proprietari dedicati non potrà che aumentare, così da meglio differenziare la nostra gamma di offerta da quella dei concorrenti.

Discorso molto simile a quanto fatto per le schede madri deve essere sviluppato anche per le schede video, settore nel quale la domanda da parte dei consumatori è diventata ancor più forte per poter avere da un lato superiori prestazioni velocistiche e dall'altra contenere al massimo il consumo. Le schede video soprattutto di fascia alta sono diventate, in questi ultimi anni, il componente dal consumo più elevato all'interno di un PC, superando il processore; è per Asus quindi importante sviluppare soluzioni proprietarie che permettano proprio di contenere al meglio il consumo complessivo della scheda video e di riflesso dell'intero sistema.

L'ottimizzazione dal punto di vista prestazionale è stata portata avanti attraverso lo sviluppo di particolari versioni di schede video uniche sul mercato; un esempio diretto è avvenuto nel corso dello scorso anno con le soluzioni Ares e Mars, rispettivamente per GPU AMD e NVIDIA, con le quali Asus ha sviluppato soluzioni a due GPU su singolo PCB ben differenti dai reference design dei produttori delle GPU, raggiungendo nuovi livelli prestazionali di riferimento.

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Ci sono per Asus differenze nel rapporto tra NVIDIA e AMD in termini di come sia possibile intervenire per differenziare le nuove proposte video rispetto al reference design?

Entrambe le aziende hanno una propria agenda con tempistiche ben predefinite per il lancio di nuove soluzioni. Quello che ho potuto verificare è che negli ultimi anni entrambe hanno approcciato Asus con maggiore libertà, permettendoci di sviluppare soluzioni custom in tempi rapidi e quindi di sviluppare le nostre idee. Per quale motivo è avvenuto questo? Credo perché NVIDIA e AMD riconoscono in Asus un partner in grado di proporre al meglio, grazie proprio alla capacità di innovare e differenziare rispetto alle soluzioni standard, le proprie novità in termini di GPU.

 
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