Big Data, liberare il valore delle informazioni

Big Data, liberare il valore delle informazioni

Ogni giorno produciamo un impressionante volume di informazioni, il cui valore potenziale è elevatissimo: il motore dell'economia e dell'innovazione dei prossimi anni sarà la capacità di analizzare e correlare queste informazioni

di pubblicato il nel canale Scienza e tecnologia
 

Il fenomeno Big Data

Il fenomeno dei 'Big Data' è diventato un tema di grande attualità per via degli enormi flussi di informazioni che vengono prodotti ogni giorno, a velocità sempre crescente. In generale si calcola che produciamo 2,5 quintilioni di nuovi byte ogni giorno, e la percentuale di crescita è talmente alta che il 90% di tutte le informazioni mai create è stato prodotto negli ultimi due anni. Anche la varietà di queste informazioni è più ampia che mai, poiché un singolo dataset può essere composto da una qualunque combinazione di video, audio, testo, dati prodotti da sensori e così via.

Quando i computer hanno iniziato a diffondersi come strumenti business, la prima sfida è stata quella di riuscire ad archiviare e categorizzare le informazioni aziendali. Le limitazioni tecnologiche del tempo hanno portato alla creazione del database, e il passo successivo è stato quello di iniziare a utilizzare concretamente questi dati. Poiché i database sono 'ordinatamente' composti da righe e colonne, i computer erano assolutamente in grado di gestirli: ad esempio, visto che il computer sapeva che l'indicazione ‘colonna 3, riga 6’ era associata al numero effettivo di orsacchiotti disponibili in magazzino, non appena tale valore scendeva a zero la macchina stessa era in grado di formulare un nuovo ordine per il riassortimento. Le informazioni costituiscono una vera e propria ricchezza per le aziende, e la possibilità di organizzarle all'interno dei database ha permesso di sfruttarne le potenzialità lasciando ai computer il compito di eseguire attività essenziali di analisi e automazione.

Oggi la nuova sfida riguarda invece i volumi di dati – la pura quantità (e velocità) delle informazioni che vengono prodotte quotidianamente. Con il crescere della quantità dei dati aumenta anche il relativo valore potenziale, sempre che possa essere sfruttato. Questo ha portato il settore a concentrarsi per creare un database 'intelligente' capace di sostenere il ritmo di questa esplosione dei dati. Tuttavia, il database esiste da talmente tanto tempo che le persone hanno ormai perso di vista il problema originale. Anche se venisse creato il database perfetto in grado di elaborare informazioni illimitate alla velocità della luce, non risolveremmo comunque il problema.

Due sono gli elementi che maggiormente si notano in questo passaggio dell'articolo di opinione a firma di Mike Lynch: la quantità di informazione prodotta quotidianamente ed il ritmo con cui tale informazione viene prodotta. 2,5 quintilioni (1030, lo stesso ordine di grandezza con cui si indica la massa solare) di byte al giorno ed il fatto che il 90% dell'informazione mai prodotta sia stata creata nel corso degli ultimi due anni. E' considerando questi due elementi in abbinamento tra loro che diviene possibile comprendere come sia e sia stata la diffusione della tecnologia, in varie declinazioni che vedremo fra poco, ad aver accelerato in maniera così sorprendente la produzione dell'informazione.

Se è facile intuire come la diffusione di dispositivi di comunicazione mobile da un lato (smartphone e tablet su tutti) e dei social network (Facebook e Twitter, ma non solo) rappresentino importanti catalizzatori all'incremento della circolazione dell'informazione, di contro si verifica una produzione di informazione che tende a passare inosservata poiché avviene senza che vi sia una diretta e consapevole interazione da parte dell'untente.

Stiamo parlando del fenomeno conosciuto con il nome di "Internet of things", Internet delle cose, dove gli oggetti possono essere direttamente interfacciabili in rete e comunicare informazioni e dati su se stessi, tra di loro, assumendo un ruolo attivo nella vita di tutti i giorni grazie al collegamento alla rete. Tutto diventa informazione, preziosi dati che hanno un valore potenziale elevatissimo ma che potrebbe andar perduto nel momento in cui non vi è la capacità di analizzare, valutare, correlare questa spaventosa mole di informazioni in maniera adeguata ed il più possibile in tempo reale.

 
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