Linksys A+G nuove opportunità per il Wi-Fi
Linksys ha da poco iniziato la commercializzazione in Italia di prodotti in grado di supportare entrambi gli standard wi-fi 802.11a e 802.11g. Analizziamo le nuove opportunità create da questo tipo di soluzioni, cercando di individuare pregi e difetti di entrambi i protocolli
di Fabio Boneschi pubblicato il 15 Novembre 2005 nel canale TLC e MobileCenni teorici sui differenti standard: 802.11a vs 802.11g
802.11a
Il protocollo 802.11a venne ratificato nel 2001 e utilizza lo spazio di frequenze
nell'intorno dei 5 Ghz, con una velocità teorica di 54 Mbit/s, anche
se in realtà la velocità non si spinge mai oltre i 28Mbps. Lo
standard prevede la riduzione di velocità a 48, 36,34,18,9 o 6 Mbps al
degradare della qualità e dell’intensità del link.
La sua diffusione è stata in parte ostacolata dall’impossibilità di utilizzare la banda dei 5GHz in certi paesi; ad affossare ulteriormente la diffusione dello standard 802.11a è stata la massiccia diffusione di notebook con piattaforma Intel Centrino, il cui modulo wireless supporta il protocollo a solo da pochi mesi.
Sulla carta il protocollo 802.11a dovrebbe garantire un link maggiormente immune
da interferenze, ciò si traduce in maggior stabilità del collegamento
e in un troughput costante.
Questa caratteristica è dovuta al particolare spettro di frequenze in
cui operano i dispositivi, ma per contro tali frequenze (5GHz) non si rilevano
altrettanto valide in termini di portata.
802.11g
Il protocollo 802.11g, ratificato nel Giugno 2003, deve la propria fortuna nel
fatto di condividere lo stesso spettro di frequenza ed essere interoperante
con le precedenti reti 802.11b, questa in sintesi la chiave del successo.
Le velocità teoriche promesse sono di 54Mbps, ma in realtà ci
si attesta sui 22Mbps, mentre anche in questo protocollo lo standard prevede
un rallentamento della velocità di trasmissione al degradare del collegamento
wireless.
Esistono delle varianti proprietarie e legate all’utilizzo di particolari
chip definite SuperG o Turbo che permettono di raggiungere i 108Mbps (teorici)
utilizzando in modo accoppiato 2 canali.
Questa brevissima panoramica sulle tre versioni a-b-g dello standard 802 ci
conduce alla più lecita delle domande: quale sarà il futuro delle
connessioni wi-fi e della connessione mobile?
Il futuro sarà ovviamente Wi-Max, la tecnologia di connettività
a banda larga wireless per aree metropolitane, ma in tal caso siamo ancora in
fase di test e i tempi di adozione per l’utente finale sono decisamente
lunghi.In una prima fase inoltre il link Wi-Max sarà utilizzato per collegare
tra loro provider o grandi clienti, delegando a un collegament wi-fi l'accesso
dei singoli client.
In ambito metropolitano si diffonderanno le reti wi-fi ad accesso pubblico, un esempio abbastanza famoso vede tra i promotori il colosso Google (a questo indirizzo è disponibile un approfondimento). Una soluzione europea è invece quella realizzata da free-hotspot.com che cerca di districarsi nelle problematiche normative dei vari paesi.
Tornando al presente e alla realtà domestica il futuro è sicuramente
nello standard 802.11n, compatibile con l’attuale 802.11g, che si basa
sulle tecnologi MIMO.
Sul fronte del nuovo standard “n” c’è da registrare qualche
battuta d’arresto che però dovrebbe essere superata grazie alla
costituzione di un apposito gruppo
di lavoro. Il problema alla base di queste controversie è da ricercare
nell’esistenza di due differenti “scuole di pensiero” nell’interpretare
il concetto di MIMO (Multiple Input Multiple Output), che vede contrapposte
soluzioni AirGO a soluzioni Atheros.
In passato abbiamo analizzato due soluzioni di LinkSys
e di Netgear
che utilizzano le tecnologie appena menzionate, vi rimandiamo ai link specifici
per ulteriori approfondimenti.
Lo scopo principale delle tecnologie MIMO è quello di rendere il più
efficiente possibile il collegamento wireless, il che si traduce in una miglior
copertura delle aree adiacenti ad un access point (quindi non necessariamente
un aumento di portata), e in una maggior velocità del collegamento poiché,
lo ricordiamo ancora una volta, i protocolli a-b-g prevedono una riduzione automatica
della velocità al degradare del collegamento wireless.