Agenda Digitale Italiana: parliamone, tutti

Agenda Digitale Italiana: parliamone, tutti

Una ricerca condotta dall'ISPO evidenzia come il tema dell'Agenda Digitale sia noto solamente ad una minoranza della popolazione, sebbene si tratti di un argomento che potrà presto toccare, e migliorare, la vita quotidiana di tutti noi

di pubblicato il nel canale TLC e Mobile
 

Agenda Digitale, un argomento di cui parlare di più

Opinion maker e cittadini concordano su un punto: è necessario che vi sia più informazione sull'Agenda Digitale. Gli opinion maker sottolinano la necessità di creare un’opinione pubblica più informata e consapevole delle implicazioni che può avere nella vita di tutti i giorni, mentre i cittadini stessi si dimostrano interessati ad essere aggiornati sui progressi dell'Agenda Digitale.

I canali più desiderati per aggiornarsi sono il telegiornale (35%) per i più maturi e lo stesso sito internet dell’Agenda Digitale (22%) per i più giovani. Gli opinion maker suggeriscono di creare campagne ad impatto mediatico, con testimonial televisivi e personaggi famosi.

Crediamo tuttavia che sia opportuno stimolare un piccolo sforzo da parte di tutti: l'invito per i lettori è quindi quello di rendersi gli "opinion maker" della cerchia di amici e conoscenti che ancora non sono informati su questi temi: anche una conoscenza e consapevolezza diffuse permetteranno di raggiungere in maniera più efficace e, speranzosamente, più facilmente, gli obiettivi fissati per il prossimo 2020.

Un futuro non così lontano, e che comunque viene visto con un certo ottimismo, seppur con una discreta cautela. Invitati a descrivere come sarà l’Italia del 2020, quando gli obiettivi dell’Agenda Digitale dovranno essere raggiunti, gli intervistati si distribuiscono più o meno equamente in tre gruppi: quello degli “ottimisti” è poco più numeroso degli altri due (33%), all’estremo opposto vi sono i pessimisti (28%) secondo i quali l’Italia non riuscirà a raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Digitale e si troverà in una situazione di arretratezza rispetto a molti altri paesi europei. In una posizione intermedia coloro che augurano all’Italia di farcela ma non sono del tutto convinti di questa possibilità (29%).

Di seguito il collegamento ai principali siti, già citati nel corso dell'articolo:

-Agenda Digitale Italiana, sito ufficiale
-Il documento Europa 2020
-Decreto Crescita 2.0
-Agendadigitale.org, sito di riferimento dei promotori dell'appello al Corriere

4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
maxmax8029 Novembre 2012, 23:34 #1
grande lavoro della redazione per redigere questa news, bravi.


il termine Agenda Digitale di cui tanti addetti ai lavori si riempiono la bocca nei discorsi è il "normale" progresso informatico dell' UE regolamentato come sempre da un piano che i paesi virtuosi riescono ad attuare, quelli meno virtuosi un po' meno, e quelli in crisi meno ancora...

direi che più che dell' Agenda Digitale in Europa c'è bisogno di altro, ma tant'è..


l' appello del Corriere della sera ha un che di patetico, e se fornire migliaia di iPAD alle scuole italiane quando le scuole stesse cadono a pezzi ed i programmi di studio sono vecchi di decenni, beh, non ci siamo proprio..
inited30 Novembre 2012, 00:20 #2
Usato in questa accezione, "agenda" non esiste in italiano. Si dice "progetto" o "piano". E' un anglicismo, e già così partiamo col piede sbagliato, guardando agli altri invece che a noi stessi.

La Pubblica Amministrazione è fatta di persone che sono entrate in un determinato sistema e, a meno di esserci entrate già con una formazione sulle nuove tecnologie, tenderanno a perpetuare il sistema così com'è per semplice conservativismo ed esclusionismo, per personale, individuale preservazione e comodità. Una mossa reale e coraggiosa in questo contesto? Investire soldi in una formazione seria e mirata alle diverse realtà culturali e di età della PA, mirata a far affrontare una seria revisione delle qualifiche per l'esecuzione del proprio lavoro, con il fine di mettere persone realmente in grado di sfruttare al massimo le possiblità odierne, che spesso sono al contempo le necessità. Mi domando quanto sia visibile, come lo è secondo me se si sa dove guardare, il fatto che, nella PA, il tecnico informatico, a tutti i livelli, è un jolly considerato, a ragione o a torto in base alle sue capacità, un nullafacente che tanto vale impiegare in altri compiti, o dedito ad attività imperscrutabili, pertanto difficili da controllare e che vanno soffocate, e in ogni caso ci di cui si occupa è una questione superflua invece del solo reale possibile garante del continuato funzionamento di un'infrastruttura sempre più vitale per garantire i servizi che dovrebbero essere il fulcro della vita della PA stessa.

O forse me l'immagino io soltanto.
..Fabio30 Novembre 2012, 11:42 #3
Tutti discorsi ridicoli quando neanche nel centro dell'industrializzatissima pianura veneta (non sulla cime di un monte) si riesce a portare l'adsl.
Dopo decenni di promesse e progetti falliti non li considero nemmeno i piani statali o europei, conto solo sull'iniziativa dei privati sperando che non chiedano un'occhio in cambio.
Ho seguito la faccenda del Wi-Max che doveva risolvere il digital-divide obbligatoriamente entro tempi prestabiliti pena la perdita delle licenze ed invece si è fatto poco in alcune zone e assolutamente nulla in altre, senza alcuna conseguenza per chi non ha rispettato le direttive.
Ora l'LTE seguirà la stessa strada, basta guardare le prime offerte, dovrebbe andare a 100Megabit al secondo ma le danno a 20 GB/mese, questo la dice tutta su quanto funzionano, per non parlare della copertura non solo del 4G ma anche del 3G.
dtreert01 Dicembre 2012, 09:40 #4
concordo sul bel lavoro fatto nell'articolo. Appartengo a quelli che non avevano mai fatto caso al termine "agenda digitale" heehehh

Comunque sembra che finalmente per i prossimi anni (già nei prossimi due) ci siano in progetto bei sviluppi per l'italia. Va beh che sono cose che si sarebbero potute fare anni fa... ma meglio tardi che mai xD

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^