Posta Elettronica Certificata: tempo fino al 30 giugno

Posta Elettronica Certificata: tempo fino al 30 giugno

Il Decreto Legge 179 del 18 ottobre 2012 stabilisce che dal prossimo 1 luglio 2013 tutte le imprese individuali e i professionisti iscritti al registro delle imprese si dotino obbligatoriamente di una casella di posta elettronica certificata. Mancano pochi giorni per correre ai ripari

di pubblicato il nel canale TLC e Mobile
 

Intervista a Stefano Sordi, direttore marketing Aruba

Abbiamo avuto l'opportunità di approfondire il tema della Posta Elettronica Certificata con Stefano Sordi, direttore marketing di Aruba, uno dei 23 gestori certificati per l'erogazione del servizio PEC.

Quali sono i presupposti tecnologici che determinano il valore legale di un messaggio PEC?

Ciò che determina il valore legale di un messaggio di posta elettronica certificata è la certezza dell’invio e dell’avvenuta consegna del messaggio, analogamente a quanto avviene con una raccomandata con ricevuta di ritorno - così come stabilito dalla normativa vigente (DPR 11 Febbraio 2005 n.68).

A livello tecnologico, ciò è possibile attraverso le caratteristiche stesse della piattaforma utilizzata dai gestori di Posta Elettronica Certificata: per ogni messaggio inviato o ricevuto, la piattaforma produce una serie di ricevute che attestano in maniera inequivocabile la data e l’ora esatta in cui un messaggio è partito e giunto a destinazione.

L'esperienza d'uso per l'utente è differente rispetto all'impiego di una casella di posta elettronica tradizionale?

No, l’esperienza d’uso per l’utente è assolutamente analoga a quella che avrebbe con un messaggio di posta elettronica tradizionale.

Ciò che l’utilizzo di una casella PEC aggiunge è che, per ogni mail spedita, si riceveranno sempre due notifiche, la prima a conferma dell’invio, e un’altra di avvenuta ricezione (o di mancata consegna nel caso in cui l’indirizzo del destinatario sia errato o non corrisponda ad una casella di tipo PEC).

Tali ricevute costituiscono una prova legale della spedizione sia del messaggio che di eventuali allegati e dunque sono opponibili a terzi in caso di contenzioso.

A tale riguardo è interessante notare che, nel caso in cui il titolare cancelli per errore le ricevute, può richiedere al proprio gestore una traccia informatica, con analoga valenza legale, delle comunicazioni effettuate con la propria casella PEC. Il Gestore infatti è tenuto a conservare su appositi file di log per un periodo minimo di 30 mesi tutte le comunicazioni che avvengono nel proprio sistema.

Parlando invece di sicurezza: ci sono differenze tra la PEC ed una casella di posta elettronica tradizionale? 

Sì, certo, il sistema di Posta Certificata, grazie ai protocolli di sicurezza utilizzati, non solo certifica l’avvenuta spedizione e consegna della mail –con relativo riferimento temporale, ma è in grado di garantire la certezza del contenuto non rendendo possibili modifiche al messaggio, sia per quanto riguarda i contenuti che eventuali allegati.

Va fatto presente inoltre che, all’interno della ricevuta di consegna è presente, come allegato, il messaggio originale spedito (allegati compresi) per cui il mittente è sempre in grado di verificare se ciò che è stato consegnato è uguale a ciò che è stato spedito.

Quali sono i requisiti necessari per poter diventare un gestore certificato PEC?

Per diventare gestori di PEC e, quindi, essere inseriti nell'Indice Pubblico dei Gestori (IGPEC) , è necessario predisporre una struttura rispondente ai requisiti tecnici, logistici ed organizzativi previsti dalla normativa ed in grado di supportare l’erogazione del servizio, predisponendo inoltre un manuale operativo – consultabile da chiunque ne faccia richiesta.

Ulteriori necessità sono quelle di disporre di uno staff ed una struttura tecnico-amministrativa per l'erogazione del servizio, avere un capitale sociale di 1.000.000 di euro, essere in possesso di certificazione di qualità ISO 9001 e stipulare una polizza assicurativa per la copertura di possibili danni di esercizio.

Il prossimo 30 giugno entra in vigore la nuova normativa contenuta nel DL 179/2012: chi sono i soggetti interessati? Cosa cambia rispetto allo status quo?

I soggetti coinvolti dalla nuova normativa sono tutte le ditte individuali che non abbiano ancora registrato una propria casella PEC al Registro delle Imprese. Si tratta di una variegata popolazione di oltre 3 milioni di soggetti con attività d’impresa appartenenti a svariati settori, dall’industria al settore agricolo, a quello dei servizi. Parliamo di attività di ogni tipo, dalla ristorazione alla consulenza finanziaria, dai negozi di varia natura alle categorie degli architetti, dei geometri e non solo.

A seguito di tale introduzione immaginiamo che ci possa essere anche un reale incremento dell’utilizzo dello strumento: in uno scenario nel quale tutti i soggetti con personalità giuridica disporranno obbligatoriamente di un sistema di comunicazione certificato, supponiamo che verranno anche introdotte iniziative e procedimenti normativi che vadano ad incentivarne l’uso. Si potrebbe, per esempio, richiedere l’invio di fatture solo tramite PEC, così da abbattere l’uso della carta come richiesto anche dall’Agenda Digitale.

13 Commenti
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+Benito+26 Giugno 2013, 17:38 #1
utilità limitata, costo certo, ennesimo balzello a favore di aruba e soci
Tasslehoff26 Giugno 2013, 17:54 #2
Quoto, anche perchè per una comunicazione efficace e certificata di strumenti ce ne sono già a bizzeffe (pensiamo ad es a CRS e pin di ogni sorta già usati da numerosi enti, es Inps).

Fin'ora 9 volte su 10 in cui ho provato a usare questo strumento tutto si è risolto con un nulla di fatto per il semplice fatto che gli enti e le società sono totalmente impreparati ad usare l'ennesimo strumento ridondante.

A te cittadino/professionista/azienda "fanno il culo" se non ti adegui per tempo imponendoti l'ennesimo costo, la PA invece se ne sta in panciolle e si può prendere tutto il tempo che vuole...

Vogliamo parlare poi del formato di queste email certificate?
Il 99% degli utenti generalmente va in panico totale alla prima email, tra email allegate alla mail principale, file allegati alla mail, a sua volta allegata alla mail principale, file xml allegato (già solo questo induce il 99% degli utenti a cestinare la mail pensando sia un virus... ), certificato allegato etc etc etc...

Si tratta dell'ennesima vaccata all'italiana dove qualche imbecille che sta al potere ha venduto la pelle dell'orso prima del tempo, giusto per riempirsi la bocca di bei propositi e scuse per passare da "innovatore".
Sputafuoco Bill26 Giugno 2013, 18:01 #3
Io l'ho dovuta fare, contro la mia volontà, proprio ieri.
Non ne avevo bisogno, ma d'ora in poi dovrò rinnovare ogni anno a pagamento questa pec.
L'ho fatta proprio sul sito di Aruba perché solo per il primo anno è gratis, ma bisogna pagare comunque la camera di commercio, ovvero il registro delle imprese.
La procedura iniziale è semplicissima, ma poi non si capisce più niente. Ho scoperto per caso che bisognava mandare anche una copia della carta d'identità con una procedura che ho faticato a trovare.
Il Castiglio26 Giugno 2013, 18:22 #4
Originariamente inviato da: Sputafuoco Bill
Io l'ho dovuta fare, contro la mia volontà, proprio ieri.
Non ne avevo bisogno, ma d'ora in poi dovrò rinnovare ogni anno a pagamento questa pec.
L'ho fatta proprio sul sito di Aruba perché solo per il primo anno è gratis, ma bisogna pagare comunque la camera di commercio, ovvero il registro delle imprese.
La procedura iniziale è semplicissima, ma poi non si capisce più niente. Ho scoperto per caso che bisognava mandare anche una copia della carta d'identità con una procedura che ho faticato a trovare.

Io l'ho fatta per mio fratello sul sito di Aruba, ed è tutto semplicissimo, non so come fai a dire che non si capisce
Acquisita gratuitamente la PEC, per comunicarla al Registro delle Imprese è però necessaria la firma digitale, e quindi mio fratello, per non comprare il Token che per la sua attività non gli serve, si è rivolto alla sua associazione di categoria, che gli spillato 40 EURO
Con la stessa cifra la CCIAA gli avrebbe fornito il token, ma ormai ha fatto ... pazienza, tutti devono campare come possono

P.S.: perché dici che devi pagare la camera di commercio ? a meno che non compri il token, gli altri servizi sono gratuiti ...

P.S.2: comunque concordo con tutti i giudizi negativi che avete espresso, tutti soldi buttati via ... come la PEC gratuita per il cittadino, completamente inutile, ce l'ho da 3 anni e non mi è mai servita a nulla !
Andrew4614726 Giugno 2013, 19:07 #5
Anch'io l'ho dovuta fare per mio fratello, l'ha comunicata stesso il commercialista alla camera di commercio
Murakami26 Giugno 2013, 19:33 #6
Originariamente inviato da: Il Castiglio
P.S.: perché dici che devi pagare la camera di commercio ? a meno che non compri il token, gli altri servizi sono gratuiti ...

Difatti: la prima CNS per ogni impresa è gratuita (a meno che non si voglia il token), la comunicazione PEC al Registro Imprese è gratuita...
mauro.c27 Giugno 2013, 08:16 #7
Telefonata di un mio collega ad un ufficio della PA

"Buongiorno, devo inviarvi il tale documento, posso mandarvelo con una mail PEC ?"

"Noooo, tempo che troviamo qualcuno che la sappia aprire e scaricare il documento, questo diventa vecchio. Dia retta a me, lo mandi per raccomandata tradizionale: ci mette un po' di più, ma è sicuro che la riceviamo"
Gnaffer27 Giugno 2013, 08:58 #8
Requisiti per diventare gestore PEC:
"Capitale Sociale 1.000.000 euro"

Beelzebub27 Giugno 2013, 11:18 #9
E' un incubo... Sto inviando in queste ore le pratiche ComUnica alla CCIAA dopo aver attivato decine di PEC, e mi ritrovo la notizia pure su HWUpgrade...



La cosa un pò antipatica è che molti avevano una PEC con dominio "@postacertificata.gov.it" ma per le CCIAA non è valida, quindi hanno dovuto dotarsi di un'altra casella a pagamento.
Murakami27 Giugno 2013, 11:26 #10
Originariamente inviato da: Beelzebub
La cosa un pò antipatica è che molti avevano una PEC con dominio "@postacertificata.gov.it" ma per le CCIAA non è valida, quindi hanno dovuto dotarsi di un'altra casella a pagamento.

Non è che non va bene per la CCIAA: non va bene e basta. Non permette tecnicamente lo scambio di mail tra privato e privato, e quello che pubblicizzi in Visura deve avere valore universale: è un aborto di mancata interoperabilità di Brunetta.

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