Acer risponde a Gianfranco Lanci respingendo le accuse
Prosegue il tiro incrociato fra Acer e l'ex-CEO Gianfranco Lanci, aggiungendo elementi per giudicare i retroscena dell'allontanamento
di Alessandro Bordin pubblicata il 11 Maggio 2011, alle 10:34 nel canale MercatoAcer
Il botta e risposta fra Acer e Gianfranco Lanci prosegue, in seguito al divorzio forzato che ha fatto divergere i destini dell'azienda taiwanese e del nostro illustre connazionale. In base ad alcune informazioni riportate da Digitimes e Electronista, Acer respinge l'accusa di "ottusità" conseguente ad un supposto, eccessivo nazionalismo, che avrebbe portato a non prendere in considerazione l'assunzione di ingegneri stranieri per il settore ricerca e sviluppo. Ne abbiamo parlato proprio ieri in questa notizia, dove abbiamo riportato i malumori di Gianfranco Lanci.
Acer indica in altri problemi le divergenze di vedute, ovvero nei progetti a lungo termine e soprattutto nei risultati nel settore mobile, di gran lunga al di sotto delle attese secondo le alte sfere taiwanesi in forza ad Acer. Volendo ben vedere, i motivi dell'insuccesso nel settore potrebbero essere effettivamente causati da scarsi investimenti, come indicato da Lanci, ma allo stesso tempo rimane aperta la questione su chi abbia ragione o meno, poiché gli investimenti possono essere effettuati in svariati modi, non solo nella forma di assunzioni di menti nuove.
Acer torna anche sul discorso tablet, affermando di non essere ritardataria come indicato da Lanci, ma vantando addirittura l'orgoglio di essere stata la seconda azienda, dopo Motorola con lo Xoom, ad aver presentato sul mercato un prodotto nel difficilissimo settore in mano a Apple iPad. Il riferimento va a Iconia Tab A500, ma anche in questo caso il dibattito sulla soddisfazione o meno dei risultati commerciali potrebbe dilungarsi oltremodo.
Riassumendo in breve, Acer accusa Gianfranco Lanci di non aver raccolto risultati soddisfacenti in campo mobile, smartphone e tablet su tutti, rigettando le accuse di ottusità nazionalistica. Attendiamo ora una eventuale contro-risposta di Gianfranco Lanci, anche perché rimangono diversi punti non ancora chiari.
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infopoi non capisco cosa insiste Lanci, sei licenziato e basta, di certo non è precario..
gli obiettivi non li hanno centrati e buonanotte, tanti saluti al manager. così va il mondo
sarebbe il caso che la chiudessero qui invece di fare le gallinelle da pollaio che si azzuffano
se Lanci lamenta uno scarso potere da parte del AD in materia di "come" determinati traguardi dovessero essere raggiunti può anche avere le sue ragioni, può dire che i vari piani di ristrutturazione sono già sostanzialmente tracciati dal consiglio e che quindi la figura del AD ne esce molto indebolita, ci sono tanti consigli d'amministrazione cui piace mettere il naso dove non dovrebbe competere... ma il fatto che, nel merito, le ragioni di lanci reggano o non reggano è del tutto irrilevante. articolo quinto: chi ha i soldi ha vinto.
eleganza ed etichetta non albergano né a taiwan né a casa lanci a quanto pare
comunque, caro Lanci, non capisco una cosa: sarai stato pagato profumatamente per i tuoi servigi, e avrai ricevuto un'adeguata liquidazione; di sicuro non resterai disoccupato.. a questo punto che ti frega di quello che fanno e faranno in Acer?
comunque, caro Lanci, non capisco una cosa: sarai stato pagato profumatamente per i tuoi servigi, e avrai ricevuto un'adeguata liquidazione; di sicuro non resterai disoccupato.. a questo punto che ti frega di quello che fanno e faranno in Acer?
diciamo che un ad è interessato a salvaguardare la sua reputazione, per potersi meglio vendere nel mercato del lavoro.
Come dice gualmiro, ci possono essere consigli di amministrazione che non lasciano il dovuto respiro all'ad, incaricato di perseguire obiettivi aziendali (decisi dal consiglio degli azionisti e accettati dall'ad all'atto della stipula contrattuale, non certo decisi univocamente dall'AD) ma con una necessaria libertà di manovra su come ottenerli.
Nello stesso tempo però è responsabilità dell'AD valutare se ha la possibilità di intervento o meno in base alle contingenze aziendali, e nel secondo caso ci fa più bella figura a lasciare lui la carica, senza aspettare un "siluramento". Un AD infatti deve avere anche leadership, carisma, deve godere di stima e dev'esser dotato di attitudine politica: se non è in grado di gestire il consiglio è evidente che non è adatto al ruolo.
Difficile per noi spettatori esterni capire chi ha ragione e chi ha torto: resta invece agli occhi di tutti la pessima figura di ambedue le parti in causa, pessima figura che purtroppo però danneggia più Lanzini (alla ricerca di un nuovo impiego) che la Acer. E dico purtroppo perché la cosa si sarebbe potuta evitare facilmente se la acer non avesse attaccato per prima, costringendo lanzini ad una replica obbligata. I panni sporchi si lavano in famiglia.
Che non investissero in ricerca mi pare una cagata, l'iconia smartphone allungato e il notebook-giornale con tastiera touchscreen sono oggetti particolari perlomeno.
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