Asus e Acer abbandonano il mercato dei netbook
Addio ai netbook, dopo 5 anni di successi e voci contraddittorie sulla loro apprezzamento da parte del pubblico. Cerchiamo di capirci di più.
di Alessandro Bordin pubblicata il 03 Gennaio 2013, alle 13:01 nel canale MercatoASUSAcer
Come riportato in modo lapidario da Gizmodo, i netbook sono morti. Dopo l'abbandono di tutti gli altri produttori di netbook, fra cui Lenovo e Dell, anche i brand che rappresentavano la top list di questi particolari modelli gettano la spugna. Stiamo parlando di Acer e Asus, i cui marchi sono ben leggibili su decine di milioni di netbook in tutto il mondo.
Alcuni analisti trovano motivazioni valide per l'abbandono di questo settore di mercato. Vediamone alcune. Prima di tutto possiamo dire che in tempi recenti i netbook hanno giocato a fare "i grandi", passando dal modello minimale degli esordi a qualcosa che assomigliava sempre più a un notebook di fascia bassa. A loro volta i notebook di primo prezzo hanno subito via via tagli sempre più consistenti, tanto da andarsi a sovrapporre a quelli dei netbook ben in arnese.
Nel dubbio, molti clienti dal budget limitato hanno preferito il notebook di primo prezzo piuttosto che un buon netbook. Difficile dal loro torto, in quanto i notebook nascono con processori più potenti, quantitativi di RAM doppi (se non di più) e caratteristiche mediamente superiori in ogni ambito, autonomia compresa. A farne le spese la portabilità, certo, ma qui arrivano altri nemici per i netbook, ovvero i tablet.
Pur con prezzi dal doppio in su, i tablet PC hanno ingolosito molti clienti alla ricerca di un'alternativa sfiziosa alla propria macchina principale, facendo cadere l'interesse rimasto per i netbook, che hanno nel contempo perso la loro estrema economicità molto apprezzata.
In realtà, a nostro avviso, più che essere morti i netbook sono stati uccisi dai produttori stessi. Prezzi molto bassi implicano molto spesso dei margini risibili, con alcuni settori in espansione che invece possono garantire utili ben superiori. Prova ne è che in netbook venduti ancora oggi si contano in milioni di pezzi, fatto che sottointende un interesse ancora vivo per molte fasce di utenti.
Eppure, non li vedremo più. Pur con i forti limiti prestazionali (ma non nascevano certo per il rendering...), i netbook costituivano di fatto dei veri e propri PC alla portata di tutti, con tastiera, wireless e tutto quanto serve per un utilizzo ordinario del PC, nel modo in cui almeno il 90% della popolazione mondiale lo utilizza. Una morte annunciata, certo, ma soprattutto voluta.
126 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infosecondo me hanno sbordato il loro utilizzo quando sono aumentati troppo di dimensione e poi di prezzo.
Se fossero rimasti nella fascia 200/250€ forse sarebbero durati.
ma del resto con lo stesso HW ti possono vendere un tablet a 600€. Chi glielo fa fare di gestire un mercato così risicato?
Il mio NC10 regge ancora 5 ore buone di uso con wifi attivato, dopo 4 anni di onorato servizio
Diciamo che il prezzo è raddoppiato!!!
Ho appena cambiato il net con un note con le dimensioni da te indicate e prezzi eran quelli.
L'eeepc900A funziona ancora benissimo e mi sa che ad autonomia vince ancora. Però devo metterlo in vendita... di due PC non so che farmene (PM please)
4 anni fa avevo già predetto che i netbook sarebbero stati una inutile bolla e il vero salto lo avremmo fatto con i tablet... eccoci qua.
Erano anni che non leggevo un commento sintetico ed intelligente come questo: bravo! (Sono serissimo, nessuna ironia)
I NetBook erano già morti appena nati, altro che, la vera rivoluzione sono i tablet. Un NetBook impiegava un secolo solo ad accendersi...
...e pensare che alcuni dicono ancora adesso: "ma a che serve un tablet?"...
Sveglia!!! Serve proprio per alfabetizzare tecnologicamente TUTTI, anziani e giovanissimi.
Il NetBook è morto? Meno male.
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