BitLicense: dallo stato di New York una licenza per operare Bitcoin

BitLicense: dallo stato di New York una licenza per operare Bitcoin

Lo stato di New York è pronto a pubblicare una serie di normative per l'ottenimento di una apposita licenza per operare in Bitcoin, per garantire sicurezza ai clienti

di pubblicata il , alle 09:31 nel canale Mercato
 

A circa un anno dall'avvio di un'inchiesta, il dipartimento dei servizi finanziari dello stato di New York (Department of Financial Services) ha rilasciato una copia della documentazione che include la proposta di "codici, norme e regolamentazioni" per le compagnie che comprano e vendono Bitcoin e altre valute virtuali.

La proposta delinea una serie di requisiti per una speciale "BitLicense" sarà pubblicata il 23 luglio nel Registro dello Stato di New York. Le regole proposte si applicano a quelle realta che vendono, comprano, trasferiscono, conservano o mantengono la custodia o il controllo dei Bitcoin dei clienti, così come le compagnie che cambiano valuta reale in valuta virtuale su mandato dei commercianti. Le regole si applicano inoltre alle compagnie che convertono valute virtuali in altri tipi di valute virtuali, così come a coloro i quali emettono valuta virtuale. Non sono interessati da queste regolamentazioni i miner.

La proposta prevede che le compagnie che vogliano ottenere una BitLicense devono mantenere una riserva di valuta virtuale pari, e della stessa tipologia, a quanto depositato dai clienti. E' poi necessario mantenere un registro dei nomi e dei recapiti dei clienti, esplicitare quali siano i rischi derivanti dall'uso della valuta virtuale e segnalare episodi che facciano nascere il sospetto di truffe e frodi. Tra gli altri obblighi è inoltre necessario nominare un ufficio di compliance e un security officer.

Il pubblico potrà consultare la documentazione e avrà 45 giorni di tempo per proporre osservazioni e modifiche a loro volta, con le regole che entreranno in vigore durante il mese di settembre.

Benjamin Lawsky, superintendent del DFS, ha osservato: "Riteniamo che il continuo riscontro da parte del pubblico sarà importante per finalizzare questo quadro normativo. Non vediamo l'ora di iniziare a revisionare le considerazioni del pubblico sulle nostre proposte".

Lo stato di New York può vantare un solido impianto normativo in ambito finanziario, per via della presenza a New York della sede della borsa e delle principali realtà finanziarie della nazione. Le posizioni del DFS di norma aiutano a delineare la tendenza della politica finanziaria anche in altri Stati.

La reazione delle varie realtà che operano in bitcoin è stata nel complesso positiva. Charles Cascarilla, CEO di itBit, una compagnia di trading bitcoin di Singapore che si è recentemente spostata a New York, ha commentato: "Abbiamo adottato ogni possibile misura per assicurare che itBit protegga i consumatori, prevenga gli abusi e offra sicurezza. La proposta di una BitLicense si allinea con i nostri standard e pratiche attuali e abbiamo tutte le intenzioni di rispettare le linee guida definitive".

BitPay, compagnia che supporta i commercianti ad accettare Bitcoin, ha invece espresso qualche preoccupazione per i requisiti di sicurezza, così come per l'obbligo di notificare al DFS le transazioni che superano i 10000 dollari in un giorno.

Le valute virtuali hanno ottenuto un grande riscontro da parte del pubblico nel corso degli ultimi anni, e la loro popolarità ha portato al verificarsi di una serie di crimini anche con conseguenze particolarmente gravi. Mt. Gox, a lungo punto di riferimento nel mercato della compravendita di Bitcoin, è l'esempio più significativo.

Ricordiamo infatti che la compagnia è collassata dopo non essere stata in grado di mantenere sufficienti riserve per coprire i depositi dei clienti ed ora è alle prese con le procedure fallimentari negli Stati Uniti e in Giappone. Una regolamentazione più rigida per gli affati legati ai Bitcoin può aiutare a prevenire questo tipo di incidenti.

3 Commenti
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HostFat21 Luglio 2014, 09:51 #1
"La reazione delle varie realtà che operano in bitcoin è stata nel complesso positiva."

Tipo, no.

La comune visione è che farà chiudere ogni start-up e qualsiasi tipo di business che non sia gestito da aziende già simili a banche.
Una totale perdita degli aspetti della privacy.

Nessuna attività Bitcoin verrà più aperto a new york, e probabilmente nessuno vorrà avere a che fare con i residenti di quello stato.

E' comunque una totale negazione di che cosè il Bitcoin, un fallimento totale

Ecco la vera opinione:
http://www.reddit.com/r/Bitcoin/com...moment_if_they/
http://www.cryptocoinsnews.com/news...s-us/2014/07/20
http://www.reddit.com/r/Bitcoin/com...y_relationship/
http://moneyandstate.com/reflection...tcoin-proposal/
http://www.wired.com/2014/07/ny_bitcoin/
http://www.reddit.com/r/Bitcoin/com...are_the/cizyqyz
http://www.reddit.com/r/Bitcoin/com...oposal_and_the/

Da cui nascono anche simpatiche iniziative come questa
http://www.movetoaustin.io/
Baboo8521 Luglio 2014, 11:50 #2
Il Bitcoin non e' un fallimento totale. Il suo problema e' che non essendo regolamentato da nulla, il suo valore sale e scende come niente (la speculazione fatta in borsa ne e' un esempio lampante e recente) quindi uno che magari agli inizi ha comprato 100 bitcoin anche ad 1 euro l'uno, ora si ritrova con circa 45.000 euro (e durante il periodo in borsa, se vendeva nei giorni giusti sarebbero state 100.000 euro). Gente che si e' buttata a caso magari ne ha spesi 800 per bitcoin e ora ha perso la meta' di quello che aveva.

L'altro lato negativo e' che essendo virtualmente non rintracciabile, si possono usare per il mercato nero (vedi Deep Internet).

Per il resto, e' identico alle valute odierne, ne' piu' ne' meno. Io ho dei numeri scritti su un computer da qualche parte che viene considerato il mio conto in banca. Un giorno il sistema bancario esplode del tutto o esplode una valuta o il sistema monetario, io mi ritrovo con in mano nulla (e molto probabilmente anche il contante vale meno della carta igenica).

Il bitcoin uguale, se perde valore e non lo compra/vende piu' nessuno, sono solo dati memorizzati su un pc.
HackaB32121 Luglio 2014, 23:49 #3
Originariamente inviato da: HostFat
"La reazione delle varie realtà che operano in bitcoin è stata nel complesso positiva."

Tipo, no.

La comune visione è che farà chiudere ogni start-up e qualsiasi tipo di business che non sia gestito da aziende già simili a banche.
Una totale perdita degli aspetti della privacy.

Nessuna attività Bitcoin verrà più aperto a new york, e probabilmente nessuno vorrà avere a che fare con i residenti di quello stato.

E' comunque una totale negazione di che cosè il Bitcoin, un fallimento totale

Ecco la vera opinione:
http://www.reddit.com/r/Bitcoin/com...moment_if_they/
http://www.cryptocoinsnews.com/news...s-us/2014/07/20
http://www.reddit.com/r/Bitcoin/com...y_relationship/
http://moneyandstate.com/reflection...tcoin-proposal/
http://www.wired.com/2014/07/ny_bitcoin/
http://www.reddit.com/r/Bitcoin/com...are_the/cizyqyz
http://www.reddit.com/r/Bitcoin/com...oposal_and_the/

Da cui nascono anche simpatiche iniziative come questa
http://www.movetoaustin.io/


Non sono così pessimista io.
Prima di tutto, a differenza dei politici nostrali che fanno uscire leggi all'improvviso, stiamo parlando di una proposta di legge che per 45 giorni sarà discussa insieme alla comunità e e alle aziende coinvolte (negli USA le lobby industriali, anche di realtà piccole come le startup bitcoin vengono sempre ascoltate in questi casi).
Rientra quindi nel gioco delle parti che Lawsky "offra" il meno possibile visto che adesso dovrà trovare un compromesso con gli operatori del settore limando e correggendo a destra e sinistra. L'aspetto più assurdo ad esempio è che non ci siano limiti alle somme coinvolte, le stesse regole si applicano a wallet di 0.01 btc come di 500.
la notizia di Dell poi, che segue questa a ruota, non è una coincidenza. Si sta innescando una reazione a catena per cui nessuna grande impresa e-commerce vorrà restare esclusa dall'integrare i bitcoin nelle forme di pagamento accettate. Aziende per una valore cumulato di fatturato pari a circa 85 miliardi di dollari hanno aperto le porte alla moneta digitale nelle sole ultime tre settimane. Un dato sensazionale, ebay dovrebbe farlo a giorni.
Altra notizia positiva è l'apertura di queste aziende e dei loro dipendenti ad essere pagati in parte in bitcoin: oltre all'offerta si sta creando anche domanda potenziale creando un insieme di consumatori che non siano solo miners o investitori ma anche semplici lavoratori comuni.
La volatilità nel frattempo crolla, alla faccia di una delle ultime carte da giocare per i detrattori: senza la faccenda dell'asta di silk road (ultimo retaggio del passato) il prezzo dei bitcoin è da oltre un mese che oscilla tra 610 e 630 dollari, roba impensabile fino a pochi mesi fa.
La rivoluzione è appena cominciata, e sarà la più importante dai tempi della creazione di internet. Stay tuned

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