HP si prepara a ridimensionare la forza lavoro

HP si prepara a ridimensionare la forza lavoro

Il taglio dei posti di lavoro potrebbe riguardare 30 mila persone, le risorse risparmiate saranno reinvestite in attività e strategie di crescita

di pubblicata il , alle 12:15 nel canale Mercato
HP
 

Dopo le grandi manovre strategiche, culminate nell'integrazione delle divisioni Personal Systems Group e Imaging and Printing Group, HP dovrà a breve affrontare la più spiacevole incombenza del ridimensionamento della forza lavoro.

Non sono ancora noti i dettagli specifici, che con grossa probabilità verranno comunicati il prossimo mercoledì 23 maggio in occasione dell'annuncio dei risultati trimestrali. Si parla tuttavia di una riduzione compresa tra il 10% ed il 15% dell'attuale forza lavoro di 320 mila persone, risultando così in un taglio di circa 30 mila posti di lavoro.

Secondo le indiscrezioni circolate ad opera di fonti ben informate e vicine all'azienda, il piano dei tagli sarà distribuito su un periodo di tempo relativamente lungo, non inferiore ad un anno. Nel piano di ridimensionamento saranno inclusi anche incentivi per il pensionamento volontario che potrebbero interessare circa 5 mila persone.

Meg Whitman motiverà la misura con la volontà di reinvestire le risorse risparmiate in aree ed attività che possano portare crescita per l'azienda. Si tratta di un modus operandi piuttosto differente da quello adottato da Mark Hurd negli anni della prorpia conduzione, laddove i tagli alla forza lavoro non furono accompagnati da adeguati investimenti strategici.

Secondo le osservazioni dell'analista Brian Marshall di International Strategy & Investment, una riduzione della forza lavoro di 18 mila persone, pari al 5% della forza lavoro di HP, farebbe risparmiare circa 1,2 miliardi di dollari all'azienda, portando un incremento di 50 centesimi agli utili per azione di fine anno. Le misure di ridimensionamento di HP potrebbero, almeno sulla carta, portare gli utili per azione a 5 dollari per l'anno 2013, e consentirebbero di stabilizzare il business e di riportare l'azienda alla crescita nel primo trimestre del 2013.

12 Commenti
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hermanss18 Maggio 2012, 14:10 #1
Brutta brutta notizia
baruk18 Maggio 2012, 15:04 #2
Fanno incazzare 'ste cose... I megadirettori galattici, gli espertissimi di marketing e i guru HW/SW sbagliano, ma ci vanno di mezzo le povere maestranze. Devono smetterla di pagare i dirigenti senza farlo in base ai risultati effettivi.
Pier220418 Maggio 2012, 15:13 #3
Originariamente inviato da: baruk
Fanno incazzare 'ste cose... I megadirettori galattici, gli espertissimi di marketing e i guru HW/SW sbagliano, ma ci vanno di mezzo le povere maestranze. Devono smetterla di pagare i dirigenti senza farlo in base ai risultati effettivi.


Lo dico con rammarico ma la situazione è che sono pagati proprio per abbassare le spese dell'azienda in modo di alzare il valore azionario.

Semmai ci sarebbe da chiedersi se una direzione fallimentare possa essere liquidata con dei bonus che spesso sono stratosferici, i casi di aziende fallite che hanno sborsato fior di milioni agli AD non si contano, in Italia poi è una fiera, specie nel settore pubblico.
PATOP18 Maggio 2012, 15:25 #4

Siamo arrivati al dunque....

HP e' arrivata al dunque......quando il vecchio CEO in agosto prospettava uno spin off della divisione PC non sbagliava!!! La marginalita di PC, stampanti e serverx86 low profile e' oramai ai minimi storici.....anche la vendita in volumi, ridotti anche dalla crisi in atto oltre al calo vertiginoso di vendite dei PC desktop dovuto ai tablet, non riesce piu' a dare sufficienti utili per re-investire e far crescere l'azienda. La mossa di qualche mese fa della nuova CEO Meg era quindi si l'alternativa allo spin off.....ma con il conseguente taglio del personale logica conseguenza dell'accorpamento delle divisioni.......IBM nel 2005 quando, da precursore come da sempre, abbandono il mercato PC ......come voleva di ostrarsi non era proprio un errore.....ma un must per non cadere nella trappola in cui oggi vendor come HP sono caduti....mancanza di marginalita' e renumerativita' dei prodotti venduti.
baruk18 Maggio 2012, 16:09 #5
Originariamente inviato da: Pier2204
Lo dico con rammarico ma la situazione è che sono pagati proprio per abbassare le spese dell'azienda in modo di alzare il valore azionario.

Semmai ci sarebbe da chiedersi se una direzione fallimentare possa essere liquidata con dei bonus che spesso sono stratosferici, i casi di aziende fallite che hanno sborsato fior di milioni agli AD non si contano, in Italia poi è una fiera, specie nel settore pubblico.


E' quello che intendevo. Capirei se l'azienda andasse male per cause non sue, ma HP fa un buco nell'acqua dietro l'altro.
paolor_it18 Maggio 2012, 23:08 #6
Succedesse una cosa del genere in Italia scatenerebbe un terremoto sindacale, cadrebbe il governo ecc...

Quei posti di lavoro probabilmente si trovano in paesi in cui la mobilità lavorativa è ordinaria amministrazione. Alla dismissione di 30.000 dipendenti di HP verosimilmente è corrisposto l'incremento di almeno altrettante assunzioni di in aziende concorrenti (Apple ed indotto ad esempio) o in altri settori.
E, con i giusti regolatori, in questo modo il mercato rialloca le risorse facendo prevalere il merito, costringendo i colossi ad adeguarsi al cambio dei tempi.

E in questo modo, magari, quei dipendenti licenziati trovano occupazioni migliori in aziende maggiormente competitive e più sicure.
maxmax8018 Maggio 2012, 23:56 #7
lo dicevo io...prima acer, poi HP..poi sarà la volta di dell, poi di lenovo e poi di tutti gli altri..

c'è stata troppa sete di espansione e troppo poca lungimiranza in questi anni da parte dei produttori che hanno investito e sprecato anche somme enormi in ricerca e sviluppo.

vedrete che prima o poi toccherà anche ad apple & microsoft, perchè è nella natura delle cose che gli affari non possono andare al rialzo all' infinito..
dotlinux19 Maggio 2012, 01:10 #8
Originariamente inviato da: paolor_it
Succedesse una cosa del genere in Italia scatenerebbe un terremoto sindacale, cadrebbe il governo ecc...

Quei posti di lavoro probabilmente si trovano in paesi in cui la mobilità lavorativa è ordinaria amministrazione. Alla dismissione di 30.000 dipendenti di HP verosimilmente è corrisposto l'incremento di almeno altrettante assunzioni di in aziende concorrenti (Apple ed indotto ad esempio) o in altri settori.
E, con i giusti regolatori, in questo modo il mercato rialloca le risorse facendo prevalere il merito, costringendo i colossi ad adeguarsi al cambio dei tempi.

E in questo modo, magari, quei dipendenti licenziati trovano occupazioni migliori in aziende maggiormente competitive e più sicure.


Vero, ed è per questo che siamo alla canna del gas.
All'estero sono abituati a passare da manager a pizzaiolo e muratore per tornare a manager.
Questione di mentalità e voglia di lavorare.
Da noi il sogno è fare 4 ore alle poste di cui 1 lavorata e 3 a lamentarsi di quanto faccia schifo il proprio lavoro.
CYRANO19 Maggio 2012, 02:27 #9
Si guarda in Italia è pieno di gente licenziata e riassunta in altro impiego, si si..



Cidjdnfncncndmdkd
netcrusher19 Maggio 2012, 10:00 #10

non mi stupisce

Non mi stupisce minimamente questa notizia, fà parte dello sporco gioco del capitalismo, speriamo che collassi tutto in brevi tempi in modo da ridisegnare una economia "reale" senza più tutti sti numeri fantascientifici delle borse, io più che pensare ad HP sinceramente sto pensando alla prossima catastrofe dell Grecia che esce dall'euro, lì sono dolori per una nazione intera e sicuramente anche per l'Italia che sta sempre peggio.............questo sistema deve crollare perchè al capolinea, a me non spaventa l'idea di ricominciare da zero sinceramente, basta molto poco per poter vivere, attendo fiducioso.

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