I futuri processori Intel per Server
Intel prepara, per i prossimi anni, interessanti novità per i processori a 64bit da utilizzare in sistemi server
di Paolo Corsini pubblicata il 01 Febbraio 2002, alle 14:21 nel canale MercatoIntel
Intel prepara, per i prossimi anni, interessanti novità per i processori a 64bit da utilizzare in sistemi server
di Paolo Corsini pubblicata il 01 Febbraio 2002, alle 14:21 nel canale Mercato
21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infofai presto a dire che i K6 facevano schifo... ne hai mai posseduto uno e se sì ci giocavi solo o facevi anche qualche altra cosa?
Ho avuto un magnifico K6-2 333 (overcloccato a 400) e devo dire che le prestazioni nei giochi erano più che dignitose (complice la stupenda voodoo 1).
Nei calcoli sugli interi il K6 era una belva e, a tutt'oggi che io sappia, la sua branch prediction unit è insuperata.
Sinceramente prima di sputare sentenze mi informerei meglio se fossi in te...
Saluti.
Per quanto mi riguarda il K6 è da lodare anche solo per il fatto di poter essere montato su schede madri molto vecchie...cosa che a Intel non è mai importato molto....
Senza contare il fatto che sta producendo sistemi con
- Più problemi di AMD e meno stabili.
- Meno prestazioni.
- Costi più elevati.
- Molta meno compatibilità hardware (vedi i vari socket/slot cambiati in 2 anni).
Vabbè dai... io non voglio incominciare con una polemica inutile... però
"che sta producendo sistemi con: PIù PROBLEMI DI AMD E MENO STABILI"
mi sembra una Stonz@t@ bella e buona.
Sui costi e sulle prestazioni posso essere d'accordo o meno (i prezzi stanno scendendo... e le prestazioni stanno salendo)... ma sulla stabilità proprio non c'è da fiatare!
Chico
no assolutamente! AMD e Intel sono due aziende che, giustamente, hanno come fine lo scopo di lucro.
Va altrettanto detto però che Intel ha grandi demeriti per la sua incapacità di mantenere una piattaforma stabile nel tempo (Slot 1, Socket 370 in tre versioni, Socket 423 e 478 tanto per ricordare gli ultimi) e per aver spinto su di un formato di memoria veloce e costosissimo come le RAMBUS. Questi sono punti a suo sfavore dal punto di vista di un consumatore che dovendo compiere un upgrade della propria macchina si trova costretto, molte volte, a ricostruirla per gran parte. L'attenzone alle esigenze dell'acquirente mi sembra fondamentale nel giudicare l'operato di un'azienda.
Credo che non ci sia nulla di male nell'affermare che un sistema è meno costoso di un altro a parità di prestazioni. L'utente finale "saggio" dovrebbe unicamente guardare al rapporto prezzo/prestazioni(e stabilità, ma qui di solito è colpa dei chipset...).
Hai comunque perfettamente ragione nel dire che i discorsi fatti per "partito preso" lasciano il tempo che trovano.
Ciao!
E se l'utente "saggio" se ne frega del rapporto prezzo/prestazioni... perchè magari i soldi non gli mancano?
O se magari invece preferisce una piattaforma sì più costosa... ma magari più stabile?
Oppure preferisce una marca anzichè un'altra perchè alla fine si è sempre trovato bene con quella e non si fida di altre?
Oppure un utente è saggio solo e soltanto quando compra una marca anzichè un altra?
Vi vorrei ricordare che il prezzo è un determinante... ma fino ad un certo punto...
Se la politica della Intel non vi piace non è un problema... nè dell'utente (che voi definite) "saggio"... nè tantomeno della Intel.
Per quanto riguarda la piattaforma costosissima.... vorrei ricordare che RAMBUS ha un prezzo così elevato anche perchè non ha avuto molta fortuna (domanda/offerta)... e se ne producono pochi banchi... però mi sembra che le prestazioni siano a favore di RAMBUS invece che di DDRAM.
Senza contare che in fin dei conti è anche una tecnologia abbastanza recente...
[I CDROM mica costavano 40€ come adesso quando uscirono...]
Chico
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".