I grandi istituti finanziari interessati alla tecnologia alla base delle criptovalute
Le grandi banche d'affari stanno collaborando per esplorare le possibilità offerte dalle tecnologie alla base della blockchain
di Andrea Bai pubblicata il 18 Settembre 2015, alle 08:31 nel canale MercatoI grandi istituti bancari del mondo stanno traendo ispirazione dal mondo delle criptovalute: nove delle più grandi istituzioni finanziarie stanno infatti collaborando con R3 CEV per lo sviluppo di tecnologie di "distributed ledger", le stesse alla base della blockchain di bitcoin.
David Rutter, CEO di R3, ha commentato: "I nostri partner bancari riconoscono la promessa che risiede nelle tecnologie di registro distribuito e il loro potenziale di trasformare le piattaforme tecnologiche del mercato finanziaro, dove gli standard devono essere sicuri, scalabili e adattabili".
Barclays, BBVA, Commonwealth Bank of Australia, Credit Suisse, J.P. Morgan, State Street, Royal Bank of Scotland e UBS sono le prime banche che stanno partecipando al progetto, con altri istituti che si uniranno nel futuro prossimo. Oltre alla collaborazione sulle tecnologie di base, il gruppo ha intenzione di stabilire standard e protocolli utili ad incoraggiare un'ampia adozione dei registri distribuiti.
Si tratta di una prospettiva interessante: il settore finanziario ha a lungo mostrato un forte interesse in ciò che il concetto di blockchain, il registro decentralizzato di transazioni verificate - può offrire, specialmente per la possibilità di ridurre i costi di infrastruttura di 15-20 miliardi di dollari all'anno. Precedentemente nel corso dell'anno Westpack Banking Corporation e Australia and New Zealand Banking Group hanno rivelato di aver avviato una serie di test su tecnologie simili alla blockchain. Nel Regno Unito invece Barclays, tra l'altro la prima banca ad accettare bitcoin, sta lavorando con una serie di startup per esplorare possibili evoluzioni e ramificazioni della tecnologia.
Questa nuova iniziativa rappresenta quella che ad oggi è la più grande collaborazione di ricerca in questo campo. Kevin Hanley, direttore della Royal Bank of Scotland, ha commentato a tal proposito: "Proprio ora si assiste ad una grande impiego di risorse sull'esplorazione di queste tecnologie, in un modo frammentato che manca di una visione strategica e coordinata per avere successo. Il modello R3 sta cambiando le carte in tavola".
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info"il settore finanziario ha a lungo mostrato un [B]forte interesse in ciò che il concetto di blockchain, il [SIZE="5"]registro decentralizzato di transazioni verificate[/SIZE][/B] - può offrire, possibilità di ridurre i costi di infrastruttura di 15-20 miliardi di dollari all'anno"
Se c'è un registro pubblico delle transazioni, da dove lo tiri fuori che non sono tracciabili?
Un conto è se stessero parlando di quelle criptomonete segrete anomimizzate coi teschi e su sfondo nero che fa tanto "cattivo", ma se il registro è pubblico non mi sembra così facile riciclare alcunchè.
L'interesse per le criptomonete da parte della grande finanza può essere il primo passo per un riconoscimento a livelli più alti e verso una regolamentazione che è senz'altro necessaria per poter passare dal livello "commodity" al livello "moneta".
Sicuramente la situazione è in evoluzione, vedremo dove porterà.
"il settore finanziario ha a lungo mostrato un [B]forte interesse in ciò che il concetto di blockchain, il [SIZE="5"]registro decentralizzato di transazioni verificate[/SIZE][/B] - può offrire, possibilità di ridurre i costi di infrastruttura di 15-20 miliardi di dollari all'anno"
Se c'è un registro pubblico delle transazioni, da dove lo tiri fuori che non sono tracciabili?
Un conto è se stessero parlando di quelle criptomonete segrete anomimizzate coi teschi e su sfondo nero che fa tanto "cattivo", ma se il registro è pubblico non mi sembra così facile riciclare alcunchè.
Il registro DECENTRALIZZATO DI TRANSIZIONI VERIFICATE, se è decentralizzato per definizione non è nè sicuro, nè verificabile.
E' come se il forum di HWUPGRADE fosse decentralizzato e ogni persona che scrive ha un proprio database di tutti i thread, può modificarli e "firmarli" a piacimento, come verifichi la effettiva veridicità di ogni uno di essi?
(lasciate perdere per un momento il fattore criptazione, che come mostra sha1 e md5 spesso non sono sicure).
è un sistema simile a "centralizzato" ma senza un ente centrale con il registro, che è invece condiviso da tutti i membri. Oggigiorno è facile fare un sistema decentrato.
Come per i bitcoin, la blockchain (registro transazioni) è uguale per tutti.
Se vuoi fare modifiche al registro devi fare in modo che tutti gli altri modifichino il loro, ogni modifica la sanno tutti in tempo reale. Quindi è un pochino complesso fare i furbetti.
O come per le cartelle condivise di dropbox. ognuno ha la sua copia locale che è però sincronizzata con le altre copie.
Cambi un file, cambia per tutti.
E questo non è "decentrato" e neanche "centralizzato" (visto che ogni banca ha il suo), ma "frammentato".
è un sistema simile a "centralizzato" ma senza un ente centrale con il registro, che è invece condiviso da tutti i membri. Oggigiorno è facile fare un sistema decentrato.
Come per i bitcoin, la blockchain (registro transazioni) è uguale per tutti.
Se vuoi fare modifiche al registro devi fare in modo che tutti gli altri modifichino il loro, ogni modifica la sanno tutti in tempo reale. Quindi è un pochino complesso fare i furbetti.
O come per le cartelle condivise di dropbox. ognuno ha la sua copia locale che è però sincronizzata con le altre copie.
Cambi un file, cambia per tutti.
Quindi, ogni utente ha la lista completa di tutte le transizioni degli altri utenti? Alla faccia della privacy e sicurezza.
E questo non è "decentrato" e neanche "centralizzato" (visto che ogni banca ha il suo), ma "frammentato".
Infatti le varie banche (ad esempio friuladria) utilizza i server propri, ma nessun'altro sà che nel conto 12345 della friuladria ci sono 100.000.000€ tranne che lei stessa e il beneficiario del conto.
Per i bonifici e assegni invece, vengono i pareggi tra le varie banche, ad esempio la Unicredit deve dare 100.000€ a BCC e la BCC deve dare 60.000€ alla Unicredit? la Unicredit "spedisce" 40.000€ di denaro contante.
Funziona in un modo simile a tutti i sistemi di pubblicità mirate, ogni utente ha un ID univoco al quale sono collegati dati anonimi di tracciamento.
Nessuna violazione della privacy, visto che non hai modo di vedere a chi appartiene ogni ID se non sei uno stato che può chiederli legalmente. (o u hacker che li ottiene illegalmente con malware di tracciamento)
http://www.forbes.com/sites/andygre...s-black-market/
Comunque, questa tracciabilità è molto apprezzata dagli stati che cercano ladri, furbi ed evasori. http://www.wired.com/2015/01/prosec...brichts-laptop/
time.com/3689359/bitcoins-track-anonymous/
Questa è una transazione fatta poco fa. https://blockchain.info/tx/05fa5d0d...b392876dc8e4d82
Risali a chi l'ha fatta.
Se muovi i soldi in una banca estera che ha leggi diverse che non permettono ad uno stato di vedere quanti soldi ci sono dentro e di chi sono crei un paradiso fiscale.
Comunque, qui si parla di banche che vedono di buon occhio l'adottare un sistema simile perchè questo permetterebbe di tagliare i costi delle infrastrutture.
Non ritengo probabile che rendano i registri pubblici visto che devono pur proteggere i loro giochini, solo che ne avranno uno unico condiviso tra X banche.
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