Il personal cloud cambierà il modo di lavorare in azienda

Il personal cloud cambierà il modo di lavorare in azienda

L'intreccio digitale tra personale e professionale rappresenta un elemento che le aziende dovranno saper affrontare nei prossimi anni, salvaguardando contemporaneamente sicurezza ed efficienza

di pubblicata il , alle 12:31 nel canale Mercato
 

Il paradigma del personal cloud sta assumendo un'importanza sempre più consistente dal momento che dà forma al modo in cui gli utenti operano all'interno delle rispettive vite digitali. Partendo da questo presupposto la società di analisi di mercato Gartner sostiene che nei prossimi anni coloro i quali, in azienda, hanno la responsabilità di allestire e gestire il cosiddetto "digital workplace" si troveranno dinnanzi a nuove sfide dettate dall'evoluzione del personal cloud e dal suo intreccio con le iniziative IT dell'azienda.

"Il personal cloud è la raccolta di contenuti, servizi e strumenti che gli utenti mettono insieme per soddisfare le esigenze dello stile di vita personale digitale tramite qualsiasi dispositivo. Il personal cloud di ciascun utente e unico e in evoluzione, con le esigenze quotidiane in mutamento e con i vendor e i prodotti che vanno e vengono. Se guardiamo dinnanzi a noi vediamo un continuo rimescolamento e nuove sfide che sorgono dal mischiare strumenti digitali e informazioni personal e corporate nella vita di ciascun utente" ha osservato Stephen Kleynhans, research vice president per Gartner.

La prossima ondata di personal cloud sarà modellata da due tendenze chiave: il sempre maggiore accesso ad informazioni personali e l'incrementata "intelligenza" applicata all'esperienza utente tramite l'informazione. Ad esempio già ora sono emerse nuove applicazioni fotografiche che applicano sofisticati algoritmi di riconoscimento alle foto personali stoccate nei servizi cloud, per taggare in maniera automatica località, persone ed eventi.

"Il ritmo del cambio sta accelerando grazie a nuove tecnologie come Windows 10, i sensori onnipresenti, gli indossabili e le smart machine che alterano il panorama e vanno ulteriormente a sfocare le linee tra il consumer computing e l'enterprise computing. Per il 2018 il 25% delle grandi organizzazioni avranno una strategia esplicita per trasformare gli ambienti corporate computing e renderli simili a quelli di un'esperienza consumer computing" ha dichiarato Kleynhans.

Ci sono tre ambiti specifici in cui la prossima ondata di personal cloud andrà ad impattare sull'azienda. Il primo di essi è quello dei VPA -Virtual Personal Assistant, che rappresenteranno in maniera sempre più preponderante il punto di ancoraggio per il personal cloud dell'utente e avranno ampio accesso alle informazioni private e aziendali. I VPA stanno emergendo come nuovi servizi critici che possono mascherare le differenze tra vari servizi e app, e negli ultimi anni tutte e tre le grandi piattaforme smartphone (iOS, Android e Windows Phone) hanno aggiunto funzionalità VPA alle loro piattaforme. I VPA hanno accesso non solo ai dati personali ma anche alle informazioni corporate potenzialmente sensibili come informazione su meeting, viaggi dei dipendenti e operazioni di business. Gartner si aspetta che i VPA si evolvano, con la capacità di gestire differenti contesti, ad esempio uno personale e uno corporate. Questo consentirà alle divisioni IT di esercitare una parte di controllo sul contesto corporate, pur lasciando un certo grado di libertà all'utente. Alcune organizzazioni saranno tentate dal bloccare l'uso o l'accesso dei VPA ai dati dell'organizzazione, ma si tratta di una misura che, come il passato ha già mostrato, mina alla base l'efficienza e l'efficacia della tecnologia e incoraggia gli impiegati a scavalcare il controllo IT.

Il secondo ambito è quello di Internet of Things e indossabili che potranno espandere il dominio personal cloud di ciascun utente e porranno nuove sfide per i digital workplace manager per quanto riguarda la supervisione della sicurezza e della privacy. Con la diffusione dei sensori de della tecnologia indossabile, gli utenti sono sempre più connessi al mondo fisico nel loro personal cloud, espandendo il numero di punti di contatto, il tipo di dispositivi, i modi d'uso e la quantità e il tipo di dati che vanno a costituire le loro raccolte uniche e personali. Questo volume di informazioni in tempo reale va a sfocare la linea tra ciò che è personale e ciò che è lavoro e sta esacerbando i problemi di sicurezza e di privacy per l'utente e per l'azienda. La sicurezza, l'autenticazione in particolare, è sempre più critica per assicurare che l'informazione non finisca nelle mani sbagliate.

Infine il terzo ambito riguarda le tecnologie di strong authentication, che diventeranno sempre più fondamentali nel personal cloud di un utente come parte di una complessiva strategia di protezione delle informazioni, portando i digital workplace manager a dover ripensare le attuali strategie di autenticazione. Un sistema in grado di garantire l'integrità e la sicurezza delle informazioni all'interno del personal cloud diventerà un elemento sempre più critico. Le tecnologie di strong authentication sono solo il primo step in direzione di un approccio a lungo termine per mettere al sicuro sia i dati utente, sia i dati corporate, e rppresentano un importante primo passo iniziale nella catena. Sul lungo termine la situazione cambierà e l'identità verrà stabilita all'interno del dispositivo usando metodi a più fattori, e quindi impiegata per instaurare sessioni sicure con vari servizi.

6 Commenti
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PaulGuru06 Agosto 2015, 13:44 #1
vediamo di sistemare il fattore sicurezza prima
Tasslehoff06 Agosto 2015, 16:31 #2
Scusi Gartner mi permetta. No, io... scusi, noi siamo in quattro. Come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche scribài con cofandina? Come antifurto, per esempio...

Suprema supercazzola markettarara.
Amici "analisti" (parolona dal significato estremamente fumoso) ma dove vivete? Ma questi pensano di stare su un film di JJ Abrams oppure parlano con un minimo di cognizione?

Cloud?
Link ad immagine (click per visualizzarla)

Ma ci rendiamo conto che dietro tutte le supercazzole enterprise alla fine si celano sempre i soliti tre o quattro progetti open mascherati in tutti i modi con un bel frontend scintillante e proprietario?
Una volta tanto vogliamo aprire gli occhietti e renderci conto che esternalizzazione e cessione di processi aziendali a prodotti e servizi esterni significano diventare schiavi di quel prodotto e quindi della società che lo fornisce?
Girando da clienti vedo un incredibile entusiasmo, sguardi bovini persi nel vuoto che nemmeno si accorgono di quanto si stiano tirando la zappa sui piedi.
Vedo rimpiazzare con nonchalance servizi semplici e ben collaudati con polpettoni enterprise che svuotano le aziende del loro core business e le spremono come limoni restituendo in cambio il caos... e la dirigenza delle aziende spesso plaude entusiasta a tutto questo, come un condannato a morte che fa il tifo per il suo boia...

Wake up please, meno analisti di mercato e più sviluppatori, meno architects e più sistemisti, meno venditori e più helpdesk...
bio.hazard06 Agosto 2015, 18:05 #3
parrebbe quasi che "analista" e "onanista" siano diventati sinonimi, nel variegato mondo dell'IT...
globi07 Agosto 2015, 00:35 #4
Anche Samsung produce ora smartphones top di gamma senza memoria espandibile perché probabilmente vogliono spingere il mercato sul cloud. A me il cloud fino ad ora é servito solo per spedire a qualcuno dati di grosse dimensioni (anche decine di GB), per il resto non mi serve.
AleLinuxBSD07 Agosto 2015, 09:23 #5
Il cloud agevola lo spionaggio industriale, indipendentemente dalle "rassicurazioni", fornite dal marketing.
Inoltre richiede l'esistenza di infrastrutture di rete a banda larga (reale) per una possibilità di gestione dei servizi, con tempistiche accettabili.
Ricordo che l'Italia è composta, primariamente, da aziende di piccole dimensioni, la cultura informatica rimane scarsa, con soggetti posti ai vertici delle stesse, per nepotismo, più che per capacità, informaticamente parlando, del tutto o semi-incompetenti.
Inoltre a causa del perdurante declino industriale del nostro Paese, la stragrande maggioranza di aziende opera in segmenti a bassa tecnologia, che significa basso margine di guadagno, spesso come fornitori di uniche realtà più grandi (le poche rimaste), che comporta una consistente fragilità della loro esistenza (a causa della scarsa differenziazione dei pochi introiti).
Ed in questa situazione pensate che simili aziende decidano di investire, parecchi soldi nella cara, limitata, connessione a "banda larga" all'italiana?
ComputArte07 Agosto 2015, 15:00 #6

Personal cloud= Il colosseoè mio!

Quoto AleLinuxBSD!
Il cloud è il più laido tentativo di impossessarsi di dati ed idee altrui tentando di non commettere reato....
SVEGLIATEVI TUTTI!

Smartphone e cloud sono la tecnologia costruita da parassiti senza OO che devono spiare altrimenti incapaci di competere!

Si ricorda che la prima arma bellica è e rimane lo spionaggio....e quando le OTT offrono "gratuitamente" spazio sul cloud pensate veramente che lo facciano perchè sono buone ed altruiste.....hahahaha!!!!!

Prima si torna a trattare i dati come un patrimonio , prima torneremo competitivi e prima si tornerà a crescere in Europa!

PS...ed in tutto ciò Renzi cosa fa?!....stanzia 12 Miliardi per la Banda larga.....per amplificare al massimo il business delle OTT, invece di alimentare imprenditori, aziende e idee INDIPENDENTI! ....marrone e puzzolente!

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