Logitech, nuova strategia e taglio di posti di lavoro
L'azienda annuncia un piano per un risparmio di circa 18 milioni di dollari nelle spese operative FY 2014, che prevedono il taglio di circa 140 posti di lavoro
di Andrea Bai pubblicata il 04 Marzo 2013, alle 16:00 nel canale MercatoLogitech
Logitech International ha annunciato una riorganizzazione strategica a seguito della nomina del nuovo CEO Bracken P. Darrell lo scorso mese. Le nuove misure definiscno una serie di priorità per mettere al centro dell'attenzione della compagnia i prodotti destinati al mondo mobile, il miglioramento della profittabilità nei prodotti PC-related e l'ottimizzazione dell'efficienza operativa globale.
Il nuovo piano strategico permette di conseguire risparmi tra i 16 e i 18 milioni di dollari per le spese operative dell'anno fiscale 2014, come risultato diretto della riduzione della forza lavoro. Si tratta di risparmi che vanno ad aggiungersi a quelli già annunciati di 80 milioni per i costi operativi annuali (spese operative più costo dei beni venduti) per l'anno fiscale 2014 e legati alle ristrutturazioni del mese di aprile 2012.
Il nuovo CEO ha commentato: "Con l'allineamento alla strategia per diventare una compagnia più reattiva e profittevole abbiamo creato anche le oportuntà per focalizzarci meglio, per migliorare l'efficienza operazionale e per portare un risparimo che contribuirà alla miglior profittabilità. Queste azioni vanno a supporto del nostro obiettivo di sviluppare migliori prodotti per il mondo PC e mobile, ottimizzare la nostra struttura di costi e avere una maggior rapidità di immissione dei prodotti sul mercato.
Logitech prevede di registrare un costo di 12-14 milioni di dollari nel quarto trimestre dell'anno fisclae 2013, dovuto principalmente alle operazioni di riduzione del personale con l'eliminazione di 140 posizioni, pari al 5% della sua forza lavoro indiretta.
14 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCosì licenziano ancora. Bravo!
Volevo comprare una tastiera logitech ora tengo la mia..
Questa non l'ho capita neppure io
Fonti?
In base a cosa lo sostieni. Ho parecchi prodotti Logitech alcuni più vecchi altri nuovissimi, tra l'altro tutti funzionanti, finora mai vista questa discesa di qualità. Si nota sempre una qualità superiore rispetto ai prodotti di altre marche, sia dal punto di vista costruttivo che sostanziale.
indubbiamente gli appassionati che avrebbero acquistato logitech per avere in cambio una maggiore qualità non lo hanno più fatto, ma questi costituiscono una piccolissima parte del mercato
mercato che perlopiù non cerca la qualità, cerca il prezzo più basso possibile... a quel punto logitech avrebbe avuto due possiiblità, o mantenere i propri livelli qualitativi ma col tempo chiudersi sempre più in una nicchia di mercato, o cercare di apparire appetibile - quindi accessibile - a quei 1-2-3 miliardi di utenti pc desktop nel mondo, ma in questo caso per forza di cose abbassando la qualità costuttiva a livello della concorrenza
come chi conosce e acquista logitech fin dagli anni 80 e 90 sa, "i fasti di un tempo" erano legati al fatto di produrre dispositivi di input solidi ma soprattutto (e in ciò unici), basati su criteri ergonomici e fisiologici (come la trackball azionata dal pollice -dito dalla mobilità molto maggiore- invece che da indice e medio, o il mouse dimensionato per offrire apppoggio a tutta la mano e sagomato per mantenerla in una posizione più naturale e meno affaticante per i tendini) - nel momento in cui i concorrenti hanno cominciato a produrre a loro volta mouse ergonomici (magari ad imitazione proprio di quelli logitech) o quando logitech stessa ha cominciato a introdurre modelli dall' ergonomia inferiore rispetto agli standard da essa stessa inizialmente fissati, il valore aggiunto del suo brand si è fatto sempre più sottile
per cui se mai non è per quel motivo che si licenzia...
tieni presente che non stiamo parlando di un ente benefico...
stiamo parlando di una società, che deve progettare e produrre prodotti, che non ha l' obbligo di impiegare un numero di persone diverso da quante strettamente necessarie per far funzionare le proprie filiere operative (*), e che se può ottenere con 100 persone (a parità di impegno individuale) lo stesso risultato per cui prima (magari stanti processi non ottimizzati, quindi inefficienti) ne occorrevano 400, ben venga
(*) si dà tipicamente per scontato che l' organizzazione e le sequenze di attività interne a un' aziende siano già al massimo di efficienza prima di una riorganizzazione, motivo per cui ogni taglio di personale è una crudeltà capitalista - ma spesso e volentieri non è così...
sul tomo da studiare per l' esame di Sistemi informativi aziendali era riportato il caso esemplare della joint venture ford-mazda, e in particolare dei rispettivi reparti contabilità, che contavano circa 500 persone per la prima, 5 per la seconda
venne fuori che in ford l' 80% delle ore uomo degli addetti alla contabilità erano spese nel controllare e correggere a posteriori una gran quantità di errori contabili dovuti a una procedura acquisti complessa ed effettivamente prona a generarne
mentre nel secondo caso gli errori erano sostanzialmente evitati a monte grazie a una procedura snella ("streamlined" ed efficiente di suo, motivo per cui il reparto funzionava pur con pochi dipendenti...
[QUOTE]Far profitti è lecito,farlo licenziando 150 dipendenti è da condannare con fermezza.
ma se si tratta di dipendenti che non sarebbero nemmeno stati assunti (non essendovene necessità in prima battuta, se l' organizzazione aziendale fosse stata diversa fin dall' inizio?
tu avresti imposto a mazda di assumere un centinaio di contabili di cui non sentiva la necessità, tanto per?
Semmai è il contrario, oggi vanno di moda i licenziamenti facili.
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