Semiconduttori: poca fiducia nel mercato anche dagli executive

Semiconduttori: poca fiducia nel mercato anche dagli executive

Cautela e disillusione sono i sentimenti diffusi tra gli executive del mondo dei semiconduttori, che guardano con apprensione al 2012

di pubblicata il , alle 08:10 nel canale Mercato
 

La nota società di consulenza KPMG ha pubblicato i risultati del sondaggio per la composizione del Semiconductor Business Confidence Index (di seguito SBCI), un indicatore che rispecchia la visione e la fiducia che gli executive del mondo dei semiconduttori nutrono in questa fase del mercato nella prospettiva del nuovo anno.

Secondo i risultati raccolti, l'SBCI cala quest'anno al 46% rispetto al 60% registrato nel 2010 e al 61% nel 2009, rispecchiando così un generale sentimento di disillusione nei confronti dell'attuale situazione economica. Sebbene l'indice sia in flessione rispetto allo scorso anno, si mantiene ancora lontano dal baratro toccato nel 2008 quando giunse al 36%. L'industria dei semiconduttori procede quindi verso il 2012 in condizioni non particolarmente entusiasmanti, sebbene non così gravi come quelle che furono verificate all'inizio del 2009.

Il sondaggio è stato condotto durante i mesi di ottebre e novembre su un campione di 155 senior executive provenienti da diverse compagnie nel campo dei semicodnuttori, dagli Independent Device Manufacturer, alle fonderie come TSMC e Globalfoundries, a compagnie cosiddette fabless come ARM (sono esempi, la composizione del campione non è nota). Metà delle compagnie coinvolte nell'intervista hanno un fatturato superiore a 1 miliardo di dollari.

Dall'indagine emerge come il 41% degli executive si aspettano che il fatturato della propria azienda crescerà più del 5% il prossimo anno, laddove nel corso del 2010 e del 2009 fu, rispettivamente, il 78% e l'87% del campione ad esprimere il medesimo parere. In calo anche le aspettative sulla profittabilità, con il 30% degli intervistati (lo scorso anno fu il 37%) che vede una crescita superiore al 5%.

Forte contrazione anche per quanto riguarda le spese per capitali: solo il 27% si aspetta un incremento superiore al 5%, laddove nello scorso anno il medesimo parere fu espresso dal 46% degli intervistati. Taglio anche per le spese di ricerca e sviluppo: una crescita superiore al 5% è attesa dal 33% del campione, rispetto al 47% di un anno fa. Come prevedibile, frenata anche sulle assunzioni: solo il 19% degli intervistati, rispetto ail 29% del 2010, si aspetta che la forza lavoro possa crescere oltre il 5%.

Secondo il 64% del campione, il fatturato sarà danneggiato in misura del 3% circa per via di prodotti contraffatti, mentre un terzo degli intervistati sostiene che vi sarà un incremento nel numero di casi di infrazione di proprietà intellettuale.

"Gli executive continuano a seguire le loro agende di crescita, con avidità, ma restano molto apprensivi sulla direzione presa dall'economia. Non è inatteso vedere un rallentamento dell'industria dopo i due forti anni che hanno seguito la recessione" ha commentato Gary Matuszak, responsabile dell'area technology, media and telecommunications per KPMG.

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