Stipendi in Bitcoin? Quattro compagnie già lo fanno
Pagare gli stipendi in Bitcoin può consentire di semplificare alcune operazioni e di ridurre i costi di transazione. Gli ostacoli normativi e fiscali, però, sono ancora ingombranti
di Andrea Bai pubblicata il 09 Maggio 2014, alle 08:21 nel canale MercatoBitwage, una realtà che ha lo scopo di semplificare il pagamento di stipendi tramite Bitcoin , ha condotto un'indagine tra oltre 150 compagnie "Bitcoin-friendly" (cioè che già accettano regolarmente i Bitcoin come forma di pagamento) sparse per il mondo per verificare quante e quali di loro siano inclini a corrispondere in forma di criptovaluta i salari ai propri dipendenti. I risultati del sondaggio, a cui hanno infine risposto 38 realtà, sono abbastanza sorprendenti.
Sul totale dei rispondenti, 18 compagnie non sono riluttanti all'idea di implementare i Bitcoin per pagare gli stipendi. Il 47% del campione che ha risposto (sebbene i numeri in valore assoluto siano in realtà abbastanza poco significativi in termini statistici) è quindi aperto alla possibilità di offrire stipendi in Bitcoin in futuro ed alcuni di essi stanno già pensando come poter adottare una soluzione simile. Ma il dato più interessante è che 4 compagnie tra le rispondenti già offrono agli impiegati Bitcoin per pagare una parte dei loro stipendi.
"Abbiamo impiegati sparsi per il mondo e alcuni di loro sono con noi solo per progetti di brevissimo termine, quindi i Bitcoin sono una soluzione perfetta. Dal momento che siamo nell'industria tecnologica, pagare gli impiegati in Bitcoin davvero attrae talenti - le persone sceglieranno di lavorare per noi invece che per un nostro competitor semplicemente per il fattore Bitcoin. Inoltre molti dei nostri impiegati locali ricevono una parte dei loro stipendi in Bitcoin - lo vedono come un investimento o un modo di suportare altre attività Bitcoin" ha spiegato IT Itch, società che si occupa di web hosting anonimo.
La società Ultracopier, che sviluppa un software per la copia di file, ha invece dichiarato: "E' un sistema molto utile per tagliare le spese legate agli stipendi, specialmente quando si lavora a livello internazionale. Una transazione dall'Europa agli USA costa 30-50 dollari. Se c'è la necessità di un trasferimento dalla Bolivia a qualsiasi altro paese c'è una commissione del 30% per transazione. Si tratta di un taglio del 64% se si considerano tutti i costi in ingresso e in uscita".
"Facciamo molte attività in Bitcoin e abbiamo offerto i BTC a tutto il nostro staff un anno fa. Abbiamo un impegato part-time che è pagato interamente in Bitcoin" ha invece affermato IVPN, realtà che offre soluzioni di Virtual Private Networking.
In ogni caso non è così semplice poter corrispondere un salario in Bitcoin in ogni Paese del mondo. Vi sono vari aspetti normativi delle regolamentazioni internazionali che possono rendere questa soluzione abbastanza difficoltosa se non adirittura impraticabile, senza contare le eventuali implicazioni legate a possibili casi di evasione fiscale. Chiaramente le considerazioni di Bitwage sono abbastanza di parte, avendo interessi diretti in questo genere di attività, ma le informazioni emerse sono comunque curiose e lasciano supporre scenari futuri piuttosto interessanti per la criptovaluta più famosa della rete.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCol tempo comunque questo problema andrà a calare.
Ahahaha
A quei tempi bitcoin sara già tutto Minato quindi l'unico modo per ottenerlo sara comprare e chissà se non costera 5000 dollari tra 10 anni, quando sara tuti Minato prevedo un salto di valore enorme
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