3M incrementa l'autonomia delle batterie

3M incrementa l'autonomia delle batterie

Grazie allo sviluppo di un nuovo anodo in lega di silicio e litio, le batterie possono avere un'autonomia superiore del 40%. I primi esemplari sarebbero già in produzione

di pubblicata il , alle 12:14 nel canale Scienza e tecnologia
 
12 Commenti
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!fazz07 Aprile 2012, 13:54 #11
sono un pò scettico,

ok sono passati un bel pò di anni dalla mia ultima redox ma cambianto anodo e catodo non si varia mica la tensione di funzionamento e non l'autonomia?

autonomia che nelle pile attualmente utilizzate è limitata non dagli elementi metallici ma dalla pasta elettrolitica interna
Chelidon19 Aprile 2012, 23:48 #12
In teoria..
Questa è una notizia semplificata e riportata al pubblico, sicuramente se si vuole capire un po' meglio lo studio che hanno fatto bisogna andarsi a leggere l'articolo della ricerca anche perché magari quella citata è una parte della soluzione di problemi pratici più complessi.
Originariamente inviato da: Doraneko
Il fatto è che secondo me certi annunci su queste proprietà (come dici anche tu) teoriche, vengono fatti per poter raccogliere fondi (giustamente) e perchè non ci si dimentichi della ricerca.
Ho l'impressione che siano ricerche sullo stesso piano della fusione nucleare: probabilmente è una cosa fattibile ma se ci dobbiamo tenere le schifezze che abbiamo adesso nell'attesa che sia commercialmente disponibile...Insomma, abbiamo bisogno di cose che siano disponibili un po' più a breve termine.
[/QUOTE] Grafene, nanotubi e altre meraviglie del carbonio hanno molto catalizzato l'attenzione dell'ambiente scientifico (ci sono le mode anche lì e anzi forse quel campo assorbe un interesse fin troppo esasperato), perché effettivamente potrebbero essere rivoluzionari e ci sono parecchi spunti da "fare il botto"...
No, se dovessi pensare che queste notizie sensazionalistiche aiutino a trovar fondi, ti direi che influiscono tanto quanto la morale cattolica nell'evitare che un politico rubi.. (tra l'altro i fondi di ricerca in buona parte sono dettati proprio da questi ultimi e qui in Italia sappiamo quanto poco )

È che il giornalismo semplicemente riflette per foga del dare le notizie un fermento che coinvolge già gli ambienti di ricerca, che poi spesso non si noti che c'è parecchia strada da fare è solo un problema di comprensione fra quelli e chi riporta le notizie stesse.
Per la fusione nucleare la cosa è ancora più complessa perché lì si ripongono più che altro delle gran speranze, ma per ora quella fredda è solo un mito che rispunta ogni tanto, mentre quella canonica richiede sforzi e problematiche da risolvere veramente immani e in diversi campi molto disparati (in confronto il grafene è già molto più semplice e a portata dell'uso pratico, secondo me).

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