Data Center galleggiante di Google nella baia di San Francisco?

Data Center galleggiante di Google nella baia di San Francisco?

Pur mancando certezze, sembra proprio che Google voglia continuare a stupire con la costruzione di Data Center anomali e in luoghi inconsueti: l'ultima stranezza è vicino alla sede e più precisamente nella baia di San Francisco

di pubblicata il , alle 09:41 nel canale Scienza e tecnologia
Google
 
27 Commenti
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Personaggio28 Ottobre 2013, 17:03 #21
Tsunami:
Il posto migliore durante uno Tsunami è in mare e lontano dalla costa. Quanto i fondali sono molto profondi l'onda è sinusoidale e senza rotture, e facilmente gestibile con una piattaforma galleggiante, di contro vicino la costa le basse profondità del fondale portano alla rottura delle onde, increspandole e moltiplicandone l'altezza anche di 5 volte.
Il movimento verticale del mare unito alle correnti sottomarine possono anche essere sfruttate per produrre parte dell'energia necessaria al Data Centre
Acque Internazionali:
A poche decine di km dalla costa Californiana si è già in acque internazionali, questo permette di non sottostare a nessuna legislazione, ed il problema dei cavi sottomarini è inesistente visto che ne esistono anche per tratte oceaniche come quella che collega Portsmouth a New York
Sakurambo28 Ottobre 2013, 17:29 #22
Bella l'idea e potrebbe essere migliorabile: invece di erigere una struttura sopra una chiatta potrebbe essere più interessante costruire le chiatte con all'interno il datacenter, magari ina maniera modulare (collego più chiatte vicine ed espando l'infrastruttura); così lo scafo dalla chiatta diventerebbe scatola per il centro, inoltre potrebbe essere immerso maggiormente sotto acqua, galleggiando a pelo.
Il problema tsunami è solo una questione di dove lo collocano, in una baia non avremo mai un evento simile, probabilmente neppure all'interno del mediterraneo.
Le acque internazionali è un vantaggio inesistente: una imbarcazione deve sempre battere bandiera, di solito la sua più quella del paese ospitante, non tanto per cortesia, ma per far sapere a tutti chi sei e che ti attieni alle leggi del posto dove sei, scientemente.
Se io trovo fuori dalle acque internazionali una imbarcazione senza bandiera ho tutto il diritto di salirci e farla mia senza che nessuno possa dire nulla, quindi solo un fesso andrebbe a posizionare un datacenter senza bandiera in acque internazionali.
Mparlav28 Ottobre 2013, 17:54 #23
Originariamente inviato da: Sakurambo
Le acque internazionali è un vantaggio inesistente: una imbarcazione deve sempre battere bandiera, di solito la sua più quella del paese ospitante, non tanto per cortesia, ma per far sapere a tutti chi sei e che ti attieni alle leggi del posto dove sei, scientemente.
Se io trovo fuori dalle acque internazionali una imbarcazione senza bandiera ho tutto il diritto di salirci e farla mia senza che nessuno possa dire nulla, quindi solo un fesso andrebbe a posizionare un datacenter senza bandiera in acque internazionali.


Infatti ho scritto bandiera di comodo, non senza bandiera, sono due concetti molto diversi.
Ed è molto più facile cambiare la bandiera di una nave piuttosto che spostare un datacenter.
Sakurambo28 Ottobre 2013, 18:03 #24
Originariamente inviato da: Mparlav
Infatti ho scritto bandiera di comodo, non senza bandiera, sono due concetti molto diversi.
Ed è molto più facile cambiare la bandiera di una nave piuttosto che spostare un datacenter.


Non mi riferivo direttamente a te, quindi mi spiace ti sia sentito in dovere di rispondere personalmente, mi son espresso male io, evidentemente; ciò non toglie che continuo a sostenere la mia tesi.

POLIZIA DELL'ALTO MARE
Nozione e presupposti giuridici
Si definisce polizia dell'alto mare o, secondo la terminologia anglosassone, Maritime Law Enforcement (MLE), l'esercizio in acque internazionali, da parte delle navi da guerra di poteri di imperio (constabulary powers) mediante inchiesta di bandiera, fermo (stop), abbordaggio (board), visita e ispezione (visit and search), assunzione di controllo (detention), dirottamento (divertion).
La base legale della polizia dell'alto mare si rinviene principalmente nell'art. 110 della Convenzione del Diritto del Mare del 1982 che, con riguardo al diritto di visita autorizza le navi da guerra di tutte le Nazioni ad esercitare poteri autoritativi verso le navi mercantili non nazionali in caso di pirateria, tratta degli schiavi, navigazione senza nazionalità o con bandiera di convenienza, trasmissioni non autorizzate. In aggiunta la cornice legale della polizia dell'alto mare è costituita:
- dalla norma che prevede la cattura delle navi dedite alla pirateria (UNCLOS 105);
- dal principio che consente la cattura delle navi senza nazionalità;
- dalla Convenzione di Parigi del 1884 concernente la protezione di cavi e condotte sottomarine;
- dalla Convenzione di Vienna del 1988 contro il traffico illecito di stupefacenti;
- dalla Convenzione di Roma del 1989 contro il terrorismo marittimo;
- dagli accordi con cui uno Stato autorizza un altro Stato ad intervenire con proprie navi da guerra nei confronti delle imbarcazioni di propria bandiera coinvolte nel traffico e trasporto illegale di migranti in mare;
Dai principi della Carta delle N.U. che autorizzano l'adozione di misure di embargo navale.


Questo è solo una parte di un estratto della legislazione sulla navigazione, resta il fatto che cambiare bandiera su una nave non è come cambiarsi le mutande al mattino
Mparlav29 Ottobre 2013, 09:05 #25
Originariamente inviato da: Sakurambo
Non mi riferivo direttamente a te, quindi mi spiace ti sia sentito in dovere di rispondere personalmente, mi son espresso male io, evidentemente; ciò non toglie che continuo a sostenere la mia tesi.

Questo è solo una parte di un estratto della legislazione sulla navigazione, resta il fatto che cambiare bandiera su una nave non è come cambiarsi le mutande al mattino


Prova a confrontare i tempi burocratici ed i costi di un cambio di bandiera, con lo smantellamento di un datacenter e lo spostamento in un altra località (se non nazione)

Nell'estratto che hai riportato, c'è un solo punto che ha a che fare con quanto ho scritto: "...esercitare poteri autoritativi...verso le navi mercantili con bandiera di convenienza..."

Sarà dura giustificare l'ispezione o il sequestro di un datacenter galleggiante per poter accedere ai dati in esso contenuti, ma chissà, magari in futuro assisteremo anche a questo
eeetc29 Ottobre 2013, 12:45 #26
Originariamente inviato da: IlCarletto
gli tsunami sono quasi impercettibili fino a circa poche centinaia di metri dalla costa (dipende cmq dal fondale)

Mai sentito parlare di freak waves, o onde anomale, che hanno inghiottito navi enormi in pieno oceano?
No, elettronica e acqua non vanno d'accordo, a meno di mettere tutto in contenitori a tenuta stagna.
A questo punto sarebbe meglio un sommergibile, chi brevetta l'idea?
eeetc29 Ottobre 2013, 12:47 #27
Originariamente inviato da: Mparlav
Sarà dura giustificare l'ispezione o il sequestro di un datacenter galleggiante per poter accedere ai dati in esso contenuti, ma chissà, magari in futuro assisteremo anche a questo

Anche una legge si cambia dalla sera alla mattina, basta, chessò, un attentato terroristico...

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