Google: ecco l'algoritmo che svela i dettagli mancanti dalle foto pixellate
Lo faceva Rick Deckard nel famoso film Blade Runner, ma da oggi lo si potrà fare davvero grazie a Google. Grazie alle reti neurali è possibile trasformare immagini praticamente indistinguibili in dettagliate e chiaramente leggibili. Ecco come è possibile.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 11 Febbraio 2017, alle 10:31 nel canale Scienza e tecnologiaL'intelligenza artificiale ancora una volta aiuta l'uomo. Sì perché grazie ad alcune reti neurali, Google, è riuscita ad emulare quello che il famoso poliziotto di Blade Runner, Rick Deckard, faceva durante il film di Ridley Scott. Essenzialmente grazie ad alcuni comandi vocali era possibile, nella pellicola, analizzare uno scatto fotografico nei minimi dettagli zoomando all'inverosimile senza perdere però qualità nell'immagine. Ebbene tutto questo da oggi potrà essere effettuato anche nella realtà grazie all'algoritmo che proprio l'azienda di Mountain View è riuscita a realizzare.
Google Brain è il dipartimento per le ricerche sull'intelligenza artificiale ed è proprio da loro che è scaturita l'idea di realizzare un programma che permettesse di rendere leggibile una macchia di colori in una vera e propria immagine dettagliata. Il lavoro che sta dietro a tutto questo è chiaramente enorme ma il suo funzionamento sembra essere, almeno a parole, quasi naturale. Sì perché effettivamente quello che avviene è ciò che in qualche modo viene realizzato dal cervello umano.
Tecnicamente ci si trova di fronte a due reti neurali che lavorano prima individualmente e poi in simultanea. Ad esse vengono fatte osservare una moltitudine di immagini che ritraggono volti umani e successivamente una rete neurale inizia a confrontare un'immagine pixellata (8x8 pixel) e dunque a bassissima risoluzione con tutte quelle che ha immagazzinato precedentemente. A questo punto entra in gioco la seconda rete neurale che aumenta la risoluzione dell'immagine a 32x32 pixel ma soprattutto inserisce dettagli mancanti. Tutto questo permette di tradurre immagini praticamente illegibili in foto segnaletichedove è possibile riconoscere il volto del soggetto presente.
Insomma il miglioramento e il riconoscimento delle immagini è senza dubbio un settore in cui la tecnologia potrà farla da padrona e dove proprio i colossi come Google vogliono mettere mano. Proprio l'azienda di Mountain View non sembra essere la prima a cimentarsi in questo campo visto l'annuncio di Facebook con Lumos, la piattaforma per il riconoscimento delle immagini e dei video. E' chiaro che il lavoro è ancora lungo e tali algoritmi non potranno ancora prendere il posto degli umani ma è chiaro come gli sviluppi dell'intelligenza artificiale potranno permettere buone cose sulla sicurezza e chissà magari ai livelli di Blade Runner.
25 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSamantha Groves alias "Root" approves this post.
Basta che non si usino i giapponesi come ground truth, non funzionerebbero.
Molto utile!
Discorso completamente diverso se fosse applicato a un filmato dove, pur a bassa risoluzione, utilizzando più fotogrammi dello stesso soggetto (in movimento e/o da angolazioni diverse) è possibile ottenere qualche dettaglio in più. Ma non è questo il caso.
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