IBM investe in Italia 150 milioni di dollari per il centro Watson Health
Situato nell'area dell'Expo di Milano, il centro Watson Health europeo si occuperà di vari temi e problematiche legate al mondo della salute mettendo al centro l'innovazione tecnologica
di Paolo Corsini pubblicata il 31 Marzo 2016, alle 22:09 nel canale Scienza e tecnologiaIBM
IBM e il Governo Italiano hanno siglato in queste ore, a Boston, un accordo che prevede la creazione di un centro di ricerca europeo nell'area utilizzata per l'Expo di Milano. Si tratta del centro Watson Health europeo, struttura che prevede per IBM un impegno in investimento che raggiunge i 150 milioni di dollari di controvalore.
Il Watson Health europeo di IBM verrà sviluppato all'interno dell'area dello Human Technopole, già annunciato dal Governo Renzi. La nuova struttura si occuperà di temi legati alla sanità, in particolare della gestione informatica di tutte le problematiche inerenti la gestione sanitaria. Non solo cartelle cliniche e controllo e gestione della spesa, ma anche ricerca oncologica e utilizzo nella ricerca medica delle opportunità offerte dalle soluzioni di supercalcolo.
Enrico Cereda, amministratore delegato di IBM Italia, sottolinea come un accordo di questo tipo non avrebbe mai trovato supporto nella Corporation 3 o 4 anni fa. Quanto siglato quest'oggi è frutto, nelle considerazioni di Cereda, del lavoro svolto dal governo italiano per rendere maggiomente appetibile la nostra nazione agli investitori internazionali. Un accordo che rende orgogliosa IBM Italia ma che per Cereda deve rappresentare un motivo di orgoglio per l'Italia nel suo complesso, capace di catalizzare un investimento importante spuntando la concorrenza di altre nazioni europee.
Una volta operativo il centro opererà in 4 aree fondamentali: la prevenzione e il benessere dei pazienti, l'attività di assistenza, la genomica e la creazione di un approccio sostenibile alla spesa sanitaria nel suo complesso.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il CEO di IBM Ginni Rometty hanno siglato il primo memorandum d'intesa tra le parti. Entro i prossimi 90 giorni IBM andrà a definire in dettaglio i termini dell'investimento e come questo verrà sviluppato: per quella data sarà anche possibile sapere quali ricadute occupazionali vi saranno per il nuovo Watson Health europeo, ma possiamo sin d'ora immaginare un numero di 700/800 addetti a regime prendendo quale riferimento l'omologo centro di Boston incentrato sul mercato nord americano. IBM Italia auspica che il centro possa diventare operativo entro la fine dell'anno.
83 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon solo a te, penso che dia fastidio alla maggior parte degli italiani.
O perlomeno a tutti gli italiani che non appartengono a delle lobby.
e mentre il presidente del Consiglio pensa al centro da un miliardo e mezzo a Milano, affidato a una fondazione di diritto privato, migliaia di studiosi restano destinati a contendersi fondi insufficienti per i loro progetti.
un megalomane con la faccia da bronzo di riace
Le centinaia di posti di lavoro sono tutte da vedere, tanto nella quantità effettiva, quanto nella qualità, per chi lavora s'intende e con le sorti magnifiche e progressive del jobs act non c'è nulla per cui stare allegri.
Anche sull'utilità effettiva, intesa come ricaduta sulla vita delle perosne comuni è lecito nutrire dei dubbi. Hai voglia a parlare di ricerca scientifico/sanitaria quando la sanità pubblica (accessibile a tutti e non per censo) è stata smantellata quasi del tutto ormai.
bè dopo le decine di migliaia di posti di lavoro persi nel settore delle energie rinnovabili, solo per fare dei piaceri alle lobby del petrolio... andiamo in ammerica a farci belli con gli slogan
PS: per chi non ha chiaro cosa sono le lobby, può vedere le notizie di oggi sulla ministra Guidi
-Sarebbe stato l'ennesima cementata in disuso pronta ad essere occupata da chissà chi...
- sono sempre soldi esteri che entrano nel paese (che poi Dio solo sa che fine faranno...)
- i contratti...? Sinceramente, senza alcuna politica, dobbiamo rassegnarci al fatto che il mondo del lavoro come lo hanno conosciuto i ns genitori non esiterà più... La generazione passata ha avuto il privilegio di vivere l'italia nel momento del suo massimo splendore economico, quando "fabbricare in italia" era conveniente e di qualità.
Oggi, in un mercato globalizzato, dove una fabbrica in Polonia, ovvero europa, ovvero comunità europea un operaio medio COSTA 1/5 di uno italiano... ma basta andare in SERBIA al confine con il ns paese per avere le stesse condizioni...
Internet ha reso i vasi "comunicanti tra di loro"... ci stiamo livellando e il ns livello è troppo alto per quello che diamo, quindi siamo destinati a scendere, di consumi, di stipendi eccc....
non c'è desta o sinistra in grado di fermare questo processo, sicuramente un BUON governo aiuterebbe molto, ma, ahinoi, non è il nostro caso...
IMHO
ovvero prendo le cartelle cliniche (e già qui non sappiamo come andrà il rispetto della privacy) e con supercalcoli vorrei capire cosa andranno a stimare... valuteranno modelli econometrici per capire se gli Italiani si stanno ammalando abbastanza per Big Pharma, oppure valuteranno il costo stimato di incremento delle polizze assicurative diviso per patologia... o se visti i risultati di certe sperimentazioni ha senso procedere con investimenti in alcuni filoni di sviluppo di farmaci da parte di aziende americane... tutto così nebuloso
La generazione passata non ha avuto alcun privilegio, semmai ha combattuto per i propri diritti, quelli che Renzi ha scardinato con solerzia ancora maggiore rispetto ai suoi già illustri predecessori.
Internet ha reso i vasi "comunicanti tra di loro"... ci stiamo livellando e il ns livello è troppo alto per quello che diamo, quindi siamo destinati a scendere, di consumi, di stipendi eccc....
non c'è desta o sinistra in grado di fermare questo processo, sicuramente un BUON governo aiuterebbe molto, ma, ahinoi, non è il nostro caso...
IMHO
Mercato tanto globalizzato che pullula sempre più di accordi commerciali separati...
Quanto al fatto che un lavoratore polacco costi meno di uno italiano (o tedesco) all'interno di quella che dovrebbe essere un'unione, dovrebbe far riflettere sui cardini alla base di quella stessa presunta unione, e degli interessi su cui è stata costruita.
Circa i vasi comunicanti, la libera circolazione dei (grandi) capitali non l'ha inventata internet, semmai la rete ne ha elevato esponenzialmente le possibilità di riproduzione e danno (per chi i capitali non li ha ovviamente).
Per altro, il "processo" in crisi ci è andato per conto suo e non ne esce.
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