Il MIT al lavoro sulla foglia artificiale per estrarre idrogeno dall'acqua

Il MIT al lavoro sulla foglia artificiale per estrarre idrogeno dall'acqua

Allo studio una particolare forma di foglia artificiale, utile a creare idrogeno da una cella solare immersa in acqua

di pubblicata il , alle 17:22 nel canale Scienza e tecnologia
 
32 Commenti
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+Benito+28 Marzo 2011, 20:47 #11
Originariamente inviato da: LMCH


L'acqua dolce è davvero una frazione di quella complessiva, ma rimane una quantità ENORME e SI RINNOVA CONTINUAMENTE!

L'unico vero problema è come viene gestita in modo da non creare penurie artificiali.

Sia ben chiaro, non ce l'ho con te Freaxxx, ma con quella specie di "insana alleanza" tra quelli che stanno meditando di lucrare sull'acqua pubblica ed gli "eco-catastrofisti" che sembrano far gara a chi diffonde più informazioni errate al grande pubblico.

Ad esempio, l'acqua "calda" rilasciata dalle centrali a combustibile fossile è uno spreco pazzesco e potrebbe essere utilizzata per riscaldare serre o per altre applicazioni a "basso gradiente termico", ma questo non interessa ne chi gestisce le centrali e neppure gli ecologisti di facciata che usano l'ecologia come base ideologica a livello politico.
In altre parole "inquina" quando invece potrebbe essere una risorsa per attività collaterali.

Poi l'acqua dolce usata nelle centrali IDROelettriche non viene sprecata visto che non viene assolutamente ne contaminata ne riscaldata in modo significativo e viene sempre usata più a valle per irrigazione o come acqua potabile (dagli impianti di potabilizzazione che si alimentano dai fiumi).
Inoltre gli invasi delle centrali idroelettriche costituiscono delle riserve di acqua potabile e (entro certi limiti) degli stabilizzatori del flusso molto utili per resistere più a lungo in caso di siccità.

Inoltre la Ford T NON era "fatta di canapa" e NON "andava a canapa".
Usava TELI di canapa, come un sacco di altra roba a quel tempo ed il suo motore poteva funzionare sia a benzina, che ad etanolo, che kerosene o anche "petrolio bianco lampante" (esano non addittivato), ma anche per questo inquinava in modo pazzesco rispetto ai motori moderni.


Dai ricordi degli studi universitari in merito, era ammesso un delta T di 3°C 250 metri a valle delle bocche di scarico del condensatore rispetto alle opere di presa.
Posso sbagliare ma l'ordine di grandezza è quello.
Il rendimento di un impianto termoelettrico è funzione della pressione di condensazione e della pressione di ingresso in turbina, per cui si cerca di minimizzare la prima e massimizzare la seconda.
In inverno la temperatura di un fiume può essere intorno agli 8-10°C, quindi puoi scaricare a 15-20°C, o di più in base alla proporzione acqua captata/flusso totale, in estate di più proporzionalmente.
Scaldare con acqua a 25°C è impossibile tecnicamente. Anche usandolo come pozzo termico per delle pompe di calore in una rete di teleriscaldamento sui generis il consumo elettrico delle pompe per farla girare è abnorme, e si tratta di acqua di fiume pertanto inadeguata ad essere usata in una rete come quella perchè intaserebbe tutto in un mese.
Nella stragrande maggioranza delle cose che non si fanno ci sono ragioni tecniche solidissime a supporto, non fatevi ingannare da chi propaganda sempre le sue piccole ignoranze
fdl8828 Marzo 2011, 21:05 #12
Originariamente inviato da: LMCH

Poi l'acqua dolce usata nelle centrali IDROelettriche non viene sprecata visto che non viene assolutamente ne contaminata ne riscaldata in modo significativo e viene sempre usata più a valle per irrigazione o come acqua potabile (dagli impianti di potabilizzazione che si alimentano dai fiumi).


addirittura se proprio vogliamo essere pignoli complessivamente il bilancio termico è in negativo perchè l'energia potenziale dell'acqua trasformata in energia elettrica dalle turbine, prima della costruzione della centrale si trasformava in calore dissipato
LMCH28 Marzo 2011, 21:06 #13
Originariamente inviato da: +Benito+
In inverno la temperatura di un fiume può essere intorno agli 8-10°C, quindi puoi scaricare a 15-20°C, o di più in base alla proporzione acqua captata/flusso totale, in estate di più proporzionalmente.


Per il riscaldamento di serre (NON irrigazione, ma riscaldamento, di quello parlavo) andrebbe più che bene, le serre non servono mica solo per fiori ed orchidee e per molte altre colture serve giusto la temperatura minima per "far reggere la nottata" o per mantenere in crescita le piante.

Poi anche con un gradiente termico "piccolo", se si dispone di una massa termica così elevata ci si può fare un sacco di roba interessante (es: forzare moti convettivi "a costo zero" per migliorare la ventilazione, sistemi a condensazione a basso gradiente, ecc. ecc.).

Per questo ogni volta che sento parlare di "inquinamento termico" penso subito ad opportunità sprecate (il problema più grosso è che la costruzione di una centrale dovrebbe essere fatta tenendo conto anche delle "attività collaterali" che a loro volta richiedono terreni vicino ad essa).
+Benito+28 Marzo 2011, 21:22 #14
Ti ripeto che non sai cosa stai dicendo, tu vuoi recuperare 10 spendendo 50
joesabba28 Marzo 2011, 21:43 #15
E' una idea meravigliosa. Il prof. è di origine italiana. Spero tanto che riescano a farli rendere molto. Magari utilizzando anche delle lenti. Sperar non nuoce
frankie28 Marzo 2011, 22:45 #16
ma l'ossigeno che fine fa?
+Benito+28 Marzo 2011, 23:06 #17
facilmente viene captato e venduto come gas puro.
argent8828 Marzo 2011, 23:46 #18
@+Benito+
Hahahaha

Certo di per sè è interessante.
demon7728 Marzo 2011, 23:53 #19
Originariamente inviato da: asd_otto
Si ma vi siete dimenticati che l'acqua che beviamo tutti i giorni contiene minerali e che quindi evaporando si depositano. Non credo infatti che queste celle contengano comunque acqua potabile, ma H20 che è ben differente.

Viceversa se fai legare l'idrogeno con l'ossigeno non ottieni acqua potabile, ma acqua distillata/demineralizzata, che NON è assolutamente potabile.


Corretto, in effetti un sistema di questo tipo non può prevedere il pannello tuttofare come lo avevo ipotizzato.
Per l'acqua demineralizzata però non c'è problema, ne vengono prodotte quantità notevoli da sempre.. semplicemente se viene rilasciata nell'ambiente questa recupera i sali persi tornando "normale".
Anche i sali separati in origine del resto vengono poi rilsciati nell'ambiente, non è "inquinamento"
Possiamo invece pensare ad un sistema chiuso con circuito ad acqua demineralizzata con pannello solare, fuel cell e serbatoio per l'idrogeno!
Il sistema immagazzina e restituisce energia senza impattare sull'abiente e quando lo smantelli semplicemte rilascerai dell'acqua distillata che tornerà nel bacino idrico.
LMCH29 Marzo 2011, 03:17 #20
Originariamente inviato da: +Benito+
Ti ripeto che non sai cosa stai dicendo, tu vuoi recuperare 10 spendendo 50


Mi sa che stiamo dando per implicite cose diverse.

Se uno costruisce una centrale da zero, certe cose le può pianificare e quel 10 non viene "recuperato", ma utilizzato a costo zero una volta che l'impianto diventa operativo.

Nel caso specifico se si presuppone "un utilizzatore a valle" il condensatore del vapore può tranquillamente "scaricare" acqua a temperatura più elevata, perchè questa [U]non va direttamente nel fiume[/U] ma verso l'infrastruttura di "utilizzazione a valle" (serre o altro).
Se si progetta e pianifica in base a tali requisiti, non servono neppure impianti di pompaggio aggiuntivi rispetto a quelli di una centrale "classica", ecc. ecc.

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