Non è lecito spiare le comunicazioni dei dipendenti: la sentenza della Corte Europea

Non è lecito spiare le comunicazioni dei dipendenti: la sentenza della Corte Europea

La Corte Europea dei Diritti Umani ha stabilito che i datori di lavoro non possono leggere la corrispondenza dei propri dipendenti senza avvisarli che ciò sia possibile. Mantenere i contatti coi propri cari è un diritto, anche sul lavoro

di pubblicata il , alle 09:21 nel canale Scienza e tecnologia
Europa
 

La Corte Europea dei Diritti Umani ha sentenziato che non è lecito per un datore di lavoro accedere alle email e alle comunicazioni elettroniche dei propri sottoposti senza prima avvertirli che la sorveglianza delle telecomunicazioni sia possibile.

La Corte di Strasburgo ha dato ragione a un ingegnere rumeno, Bogdan Bărbulescu, che fu licenziato nel 2007 per aver inviato comunicazioni private alla fidanzata e al fratello tramite un account di Yahoo! Messenger creato per uso aziendale. Queste comunicazioni vertevano anche sulla vita sessuale di Bărbulescu e della fidanzata e sono pertanto da considerare estremamente private. Bărbulescu ha fatto causa all'ex-datore di lavoro ritenendo che la sua privacy fosse stata violata, nonostante norme molto stringenti sul posto di lavoro.

La corte europea, riporta il Guardian, ha sancito che "un datore di lavoro non può ridurre la vita sociale privata a zero sul posto di lavoro. Il rispetto per la vita privata e per la privatezza della corrispondenza continua a esistere, anche se possono essere ridotti quando necessario". Secondo i giudici, è necessario trovare un equilibrio tra le necessità di mantenere i lavoratori focalizzati sul proprio lavoro e il loro diritto a mantenere contatti privati all'esterno.

Seppure la sentenza non abbia valore di legge, è un importante precedente che farà necessariamente scuola e dovrà essere tenuto come punto di riferimento nella scrittura di nuove leggi all'interno dell'Unione Europea.

I datori di lavoro che vogliano controllare la corrispondenza dei propri dipendenti dovranno informarli di ciò con ampio preavviso; se questo non avverrà, i dipendenti potranno rimarcare il proprio diritto alla privacy anche per la corrispondenza scambiata con indirizzi email lavorativi. Questo non implica che sarà possibile utilizzare la propria email aziendale per tutte le proprie esigenze personali, in quanto questo si configurerebbe come un abuso.

D'altro canto, i confini tra vita lavorativa e vita privata sono già molto sfumati per molti lavoratori: le aziende richiedono sempre più che i propri dipendenti siano sempre reperibili e rispondano alle email anche al di fuori dell'orario di lavoro e persino durante le ferie. Se, pertanto, è vero che i dipendenti devono - di fatto - lavorare anche fuori dall'ufficio, allora sembra corretto che possano mantenere i contatti essenziali con i propri cari anche dentro l'ufficio.

17 Commenti
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sbaffo06 Settembre 2017, 10:02 #1
mah, su altri siti l'ho letta un po' diversa, zeusnews titola l'opposto per esempio, anche se poi i dettagli coincidono abbastanza.
In ogni caso titolo troppo ottimistico, ci sono parecchi distinguo da fare... (e ci sono molti che leggono solo i titoloni)

Attenzione a fare disinformazione o informazione superficiale su questi argomenti delicati, un mio amico anni fa è stato licenziato credendo che la sua email (di lavoro) fosse al riparo dal suo datore di lavoro. Mi pare che in Italia ci siano state sentenze diverse, quindi per ora occhio...

Poi è facile che in qualche documento di policy aziendale (che nessuno ha voglia di leggersi tutto con attenzione) ci sia qualche frase più o meno vaga che li autorizza a controllare la mail, quindi in teoria sei già stato avvertito al momento dell'assunzione, ma non lo sai.
Mursey06 Settembre 2017, 10:13 #2
Esatto.

In generale è meglio non usare gli strumenti aziendali per scopi personali.
Phoenix Fire06 Settembre 2017, 11:20 #3
Originariamente inviato da: sbaffo
mah, su altri siti l'ho letta un po' diversa, zeusnews titola l'opposto per esempio, anche se poi i dettagli coincidono abbastanza.
In ogni caso titolo troppo ottimistico, ci sono parecchi distinguo da fare... (e ci sono molti che leggono solo i titoloni)

Attenzione a fare disinformazione o informazione superficiale su questi argomenti delicati, un mio amico anni fa è stato licenziato credendo che la sua email (di lavoro) fosse al riparo dal suo datore di lavoro. Mi pare che in Italia ci siano state sentenze diverse, quindi per ora occhio...

Poi è facile che in qualche documento di policy aziendale (che nessuno ha voglia di leggersi tutto con attenzione) ci sia qualche frase più o meno vaga che li autorizza a controllare la mail, quindi in teoria sei già stato avvertito al momento dell'assunzione, ma non lo sai.


penso che il discorso sia l'ultima parte, specialmente con le email dall'indirizzo di lavoro.
Che poi che il datore di lavoro possa controllare l'utilizzo dei mezzi lavorativi lo trovo anche giusto
cignox106 Settembre 2017, 11:45 #4
Non mi sognerei MAI di usare la mia mail di lavoro per scopi personali. Oltre a non essercene assolutamente bisogno, do per scontato che i miei datori vi possano accedere, e non solo tecnicamente (il server di posta é qui in ufficio) ma anche per ragioni varie (ricerca di informazioni importanti e urgenti nel caso io fossi non disponibile etc).

Io credo che sia giusto che il datore di lavoro possa guardare la casella di lavoro. Alla fine, é stata creata per il lavoro e non c'é ragione per usarla per scopi personali di nessun tipo.

Poi, sono anche concorde che al dipendente deve essere concesso di poter seguire comunque un minimo la vita privata anche dal lavoro (visite mediche, comunicazioni scuola/famiglia, etc etc). Non sono cose che portano via ore, ma non ci si puó aspettare che si attenda sempre di rincasare, al giorno d'oggi.
kirylo06 Settembre 2017, 12:29 #5

occhio a non abusare..

L'abuso, sia in un verso che nell'altro, è sbagliato.
Il dipendente non dovrebbe abusare degli strumenti aziendali per fini personali, ma se capita, non dovrebbe per questo essere spiato o ricattato dall'azienda.

Se per caso la moglie chiama sul cellulare aziendale, è un abuso?
Se si usa la macchina aziendale, per portare a scuola i propri figli, prima di andare a lavoro, è un abuso?
Il fatto che si lavori per un azienda, non vuol dire che si appartiene all'azienda.
LORENZ006 Settembre 2017, 13:30 #6
Originariamente inviato da: kirylo
L'abuso, sia in un verso che nell'altro, è sbagliato.
Il dipendente non dovrebbe abusare degli strumenti aziendali per fini personali, ma se capita, non dovrebbe per questo essere spiato o ricattato dall'azienda.

Se per caso la moglie chiama sul cellulare aziendale, è un abuso?
Se si usa la macchina aziendale, per portare a scuola i propri figli, prima di andare a lavoro, è un abuso?
Il fatto che si lavori per un azienda, non vuol dire che si appartiene all'azienda.


Per quello che vedo io in giro ormai da molti anni, l'auto aziendale, ad esempio, è un bene che viene dato al dipendente che la usa come meglio crede, anche per portare i figli a scuola o per andare in ferie. Esiste, al limite, un tetto di km percorribili in un dato periodo e solo un tot di buoni benzina che vengono passati al dipendente (la benzina extra, se serve, se la paga lui).
E ritengo sia un'ottima cosa questa che migliora la vita del dipendente, lo aiuta e lo rende più contento del suo lavoro. Alle grandi aziende cambia poco o nulla, tanto le auto vengono ruotate ogni due anni di default ormai e sarebbe forse più costoso controllare ogni singolo km e spostamento dell'auto.
Però è altresì vero che ogni azienda è libera di creare le proprie regole. Ripeto, Ormai da parecchi anni tra amici e parenti dipendenti che hanno in dotazione auto aziendali, la politica che ho visto è sempre stata questa.

Discorso simile coi buoni pasto: Molti li usano anche per offrire cene o pranzi ad amici magari di Domenica pomeriggio o sera fuori dall'orario di lavoro. Sono comunque buoni pasto che non hanno utilizzato per vari motivi e che comunque la ditta era tenuta a fornire al dipendente. Onestamente non ho mai visto in vita mia un dipendente riportare un buono pasto in azienda dicendo "guardi che ieri non ho pranzato".

Tornando all'articolo, anch'io ritengo che bisogna essere abbastanza stolti ad usare gli account aziendali per i porci comodi propri, anche perché dovete dirmi che vive con il solo telefono aziendale o usa SOLO la mail aziendale e non ha una SIM privata o una mail privata. Altrettando discutibile il fatto, comunque, di usare le apparecchiature aziendali in orario lavorativo per controllare o usare account mail, social, ecc privati. Il controllo, lecito o non lecito che sia se ne può discutere a vita, comunque, state certi, che può avvenire, soprattutto s ei server stessi sono di proprietà dell'azienda. Al limite nessuno mai vi denuncerà o licenzierà ma vi sono altissime probabilità che ci sia qualcuno che vi possa spiare...è un dato di fatto...ed è altrettanto un dato di fatto che l'ultimo die dipendenti moooooooolto difficilmente potrà mai recuperare le prove di ciò...
Ricordiamoci che il dipendente è comunque assunto con delle mansioni, ruoli e compiti e, lontano dall'arrivare all'ormai per fortuna eliminato concetto di schiavitù, sul posto di lavoro bisogna fare quello che il vostro capo dice o comunque svolgere le mansioni concordate nel contratto di lavoro.
Ultimissima cosa: si fa menzione al fatto che viene richiesto sempre più spesso ai dipendenti di lavorare anche fuori ufficio o la sera, in vacanza, rispondendo a mail, ecc, ecc...beh, in questo caso ritengo che il dipendente, a parte particolari contratti (reperibilità, alti dirigenti, ecc), non sia tenuto a lavorare anche dopo aver timbrato il cartellino: se lo fa è tutto a "suo rischio e pericolo" in quanto difficilmente qualcuno gli dirà grazie e, anzi, potrebbe attirarsi solo rogne che "risolvo in 5 minuti" e invece si trasformano in casini che ti rovinano i weekend...
sbaffo06 Settembre 2017, 15:44 #7
Originariamente inviato da: cignox1
Non mi sognerei MAI di usare la mia mail di lavoro per scopi personali. Oltre a non essercene assolutamente bisogno, do per scontato che i miei datori vi possano accedere, e non solo tecnicamente (il server di posta é qui in ufficio) ma anche per ragioni varie (ricerca di informazioni importanti e urgenti nel caso io fossi non disponibile etc).

Io credo che sia giusto che il datore di lavoro possa guardare la casella di lavoro. Alla fine, é stata creata per il lavoro e non c'é ragione per usarla per scopi personali di nessun tipo.

Poi, sono anche concorde che al dipendente deve essere concesso di poter seguire comunque un minimo la vita privata anche dal lavoro (visite mediche, comunicazioni scuola/famiglia, etc etc). Non sono cose che portano via ore, ma non ci si puó aspettare che si attenda sempre di rincasare, al giorno d'oggi.

In molti posti di lavoro il firewall aziendale blocca tutti i più noti servizi di posta accessibili via browser, quindi a volte sei obbligato a usare quella aziendale.
D'accordo sul resto.
Originariamente inviato da: LORENZ0
Tornando all'articolo, anch'io ritengo che bisogna essere abbastanza stolti ad usare gli account aziendali per i porci comodi propri, anche perché dovete dirmi chi vive con il solo telefono aziendale o usa SOLO la mail aziendale e non ha una SIM privata o una mail privata. Altrettando discutibile il fatto, comunque, di usare le apparecchiature aziendali in orario lavorativo per controllare o usare account mail, social, ecc privati. Il controllo, lecito o non lecito che sia se ne può discutere a vita, comunque, state certi, che può avvenire, soprattutto s ei server stessi sono di proprietà dell'azienda. Al limite nessuno mai vi denuncerà o licenzierà ma vi sono altissime probabilità che ci sia qualcuno che vi possa spiare...è un dato di fatto...ed è altrettanto un dato di fatto che l'ultimo die dipendenti moooooooolto difficilmente potrà mai recuperare le prove di ciò...

per la mail come sopra, per il doppio telefono ce l'hai ma dopo un po' lo lasci a casa sempre più spesso, non è comodo portarsi dietro due padelle.
D'accordo sul resto, soprattutto l'ultima parte. La posta è sui loro server perciò la possono guardare, poi magari non te lo dicono e trovano un altro pretesto per licenziarti.
aqua8406 Settembre 2017, 15:51 #8
Originariamente inviato da: sbaffo
In molti posti di lavoro il firewall aziendale blocca tutti i più noti servizi di posta accessibili via browser, quindi a volte sei obbligato a usare quella aziendale.
si, ma non ti mettono poi anche dentro ad un bunker sotterraneo a lavorare dove non prende nemmeno lo smartphone.
*aLe06 Settembre 2017, 16:13 #9
Sono d'accordo sul fatto che l'azienda non possa ridurre la vita privata a zero anche durante l'orario lavorativo... Non siamo né soldatini né robot alla fine.

Però, sono anche d'accordo sul fatto che uno non debba abusare degli strumenti aziendali: se tu usi il PC aziendale per navigare sui siti "consentiti" (perché ovviamente mi aspetto che ina zienda ci siano delle policy per decidere chi può navigare su cosa) non ho, di base, grossi problemi (a patto che tu faccia quello per cui sei stato assunto, ovviamente: se penso che il tuo lavoro ti occupi 8 ore e inceve tu lo finisci in 7, buon per te che ti sei ritagliato un'ora per leggerti le notizie o per cazzeggiare su HWU)... Ma se provi ad andare su YouPorn o su siti affini (con tutti i rischi di sicurezza connessi), te lo taglio.
E te lo taglio anche se su YouPorn non ci arrivi, visto che appunto se sono un minimo sgamato due filtri sul proxy/firewall li metto, e magari mi leggo anche i log.

Allo stesso modo, se io uso il cellulare aziendale per chiamare i parenti in Canada, è giusto che mi aprano in due con un colpo di katana (dopo avermi fatto pagare la bolletta ovviamente). Esistono i cellulari privati? Sì, quindi sull'aziendale niente WhatsApp (se non un account approvato dall'azienda) e niente chiamate che non siano veramente urgenti (se non hai con te il cellulare personale, altrimenti usi quello).

Per quanto riguarda il "consenso" e l'avviso "guarda che ti guardo", molti semplicemente sostituiscono la schermata di login di Windows (quella che recita "premere Ctrl+Alt+Canc per accedere" per intenderci) con una schermata in cui sono riportati i termini per l'uso del PC aziendale. Tipo "usando questo sistema accetti che la Carter & Carter SPA monitori il software installato sul PC, come viene usato e le performance dello stesso bla bla bla".
Se accetti, puoi fare login... Altrimenti, non fai login e (non lavorando, per ovvie ragioni) quella lì è la porta.
sbaffo06 Settembre 2017, 18:30 #10
Originariamente inviato da: aqua84
si, ma non ti mettono poi anche dentro ad un bunker sotterraneo a lavorare dove non prende nemmeno lo smartphone.

Mi era capitato circa 10 anni fa quando gli smartphone erano una rarità.
Oggi è diverso. Però dovresti averne dietro sempre due, aziendale e privato. Se ti aspetti mail te lo porti, se inaspettata cavoli tuoi... altrimenti b.y.o.d. come in effetti sta succedendo sempre più.

Comunque se hai una grana urgente un po' impegnativa voglio vedere le imprecazioni a risolverla da un cell.

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