I datacenter in Italia un mercato in potenziale forte crescita

I datacenter in Italia un mercato in potenziale forte crescita

Secondo Supernap, che ha da poco aperto un importante datacenter alle porte di Milano, quello delle sale calcolo è un mercato che in Italia ha l'opportunità di crescere con tassi sostenuti nei prossimi anni

di pubblicata il , alle 09:31 nel canale Private Cloud
Supernap
 

Cloud, Big Data, Internet of Things: queste sono le 3 dinamiche più dirompenti che stanno trasformando l’attività di business di un numero sempre più crescente di aziende e che hanno diramazioni che vanno sino all’utente finale. Quest’ultimo pensa di avere a che fare con il cloud quando salva in rete i propri dati, come le fotografie di una vacanza, così da averli sempre disponibili e protetti da un eventuale perdita, facendo fatica a capire come Big Data e IoT possano influenzarlo direttamente. Lo stesso utente, magari, indossa un braccialetto fitness con il quale tiene traccia della propria attività in movimento giorno dopo giorno: questo dispositivo invia i dati via cloud ad una soluzione di calcolo, che li elabora assieme a quelli di tutti gli altri utenti che indossano un braccialetto simile derivandone pattern di utilizzo e indicazioni sullo stato di salute. E’ questo un esempio pratico di come Big Data e IoT siano dinamiche tecnologiche che sono percepite come lontane dal consumatore diretto, ma che in realtà proprio su di lui si basano.

Questa trasformazione non tanto del mercato quanto dell’intero ecosistema nel quale ogni utente si muove ha portato ad un radicale cambiamento dei datacenter a livello globale. Originariamente visti come sale dati nelle quali riporre i computer aziendali, così da allontanarne il rumore e assicurare il corretto raffreddamento, i datacenter sono storicamente stati costruiti in magazzini o in ambienti pensati originariamente quali uffici.

datacenter_supernap_1.jpg

Il tasso di crescita e le sfide alle quali i fornitori di datacenter sono chiamati ha portato alla realizzazione di infrastrutture molto più specializzate: si tratta di ambienti sviluppati sin dall’origine con l’unico fine di operare quali centri di calcolo, nei quali quindi spazio, raffreddamento e alimentazione sono studiati per rispondere alle esigenze specifiche dei tanti server contenuti in sfilze di armadi rack.

Sono pochi in Italia i datacenter pubblici, non sviluppati quindi per le necessità specifiche di un’azienda ma che offrono spazio e servizi ai più diversi clienti, che sono stati sviluppati con progetti dedicati sin dall’origine all’utilizzo quale sale dati e centri di calcolo. Abbiamo avuto modo di discutere di questo con Luca Beltramino, managing director di Supernap Italia: questa azienda che ha da alcuni mesi aperto in provincia di Pavia un datacenter che a regime punta a raccogliere una offerta di mercato che si prevede sia molto ampia.

supernap_1.jpg

La nuova installazione, con sviluppo previsto in 4 fasi distinte, è stata sviluppata per poter fornire una potenza massima complessiva di 40 MWatt su una superficie totale di 42.000 metri quadri. Le stime più recenti del mercato del colocation in Italia indica una potenza complessiva a disposizione pari a circa 70 MWatt tra tutti gli operatori, con una crescita che dovrebbe portare a superare la quota di 100 MWatt entro i prossimi 3 anni. Con questa installazione, per la quale nei primi 2 mesi è già stata venduta circa il 10% della potenza totale erogabile, Supernap punta a diventare un player tra i principali nel mercato italiano.

I clienti che scelgono di entrare in un datacenter di questo tipo hanno ovviamente richieste ben specifiche per quanto riguarda gli spazi da occupare, la connettività e la gestione efficiente di potenza di elaborazione, consumo e raffreddamento. Supernap costruisce i propri datacenter secondo il pacchetto di tecnologie sviluppate da Switch Las Vegas, dotandoli di certificazione Tier IV Gold. Questo permette non solo di far fronte al meglio alle necessità di efficienza dei clienti, ma anche di poter mettere a disposizione una infrastruttura di networking che assicuri quel livello di prestazioni che le elaborazioni sui big data richiedono al momento attuale. 

Nella realtà italiana assume notevole importanza anche il ruolo dei system integrator, coloro che potremmo definire i “middle man”: si tratta di aziende che mettono in contatto i datacenter con coloro che necessitano dei servizi di queste ultime, ma che al proprio interno non sono strutturati con le professionalità necessarie per strutturare al meglio quanto richiesto per le proprie specifiche necessità. Queste figure sono però fondamentali per lo sviluppo dei datacenter, in quanto forniscono alle aziende quella serie di strumenti che permettono loro di entrare all’interno di una sala dati con una infrastruttura che sia correttamente dimensionata e risponda alle necessità di sviluppo della propria attività di business.

I datacenter italiani potranno quindi svilupparsi, dal punto di vista di numero di clienti e fatturato, con tassi interessanti grazie al ruolo svolto dai service provider così fondamentali in una realtà industriale come quella nazionale. In questo ambito produttivo e commerciale troviamo tipicamente aziende di medio piccole dimensioni specializzate nel proprio ambito verticale e che proprio per questo non sempre trovano con facilità al proprio interno le competenze legate alle attività da migrare in un datacenter così che siano efficienti e scalabili nel futuro.

datacenter_supernap_2.jpg

Ma una forte spinta, secondo Supernap, verrà anche dal progressivo ingresso nei mercati nazionali dei grandi datacenter di aziende internazionali di dimensioni enormi. Pensiamo ad aziende quali Microsoft e Amazon come esempio, realtà che necessitano di essere sempre più vicine ai propri utenti finali affinché i propri servizi cloud operino al meglio e che per questo trovano vantaggio nello spostare i propri data center all’interno delle nazioni. L’Italia in questo riveste un ruolo fondamentale sia per la numerosa popolazione, sia per la vicinanza geografica con il nord Africa: il nostro paese, in prospettiva, può diventare un importante collettore del traffico dati proveniente da queste aree riportando l’Italia al centro del traffico web europeo.

Al momento attuale sono le piazze di Londra, Francoforte e Amsterdam quelle nelle quali sono concentrate i principali datacenter a livello europeo. La competizione in queste 3 aree è fortissima, con tutti i player internazionali che vantano una qualche forma di presenza. Non è però centralizzando che si può pensare di ottenere un contenimento delle latenze di accesso alla reteda parte sia delle aziende clienti sia degli utenti finali, che i servizi installati nei datacenter utilizzano ogni giorno.

datacenter_supernap_3.jpg

E’ questa la chiave di lettura del mercato sposata da Supernap e che ha portato l’azienda ad investire in modo così importante nella realtà italiana. Le aspettative di Supernap sono quindi di una forte crescita del mercato nazionale, che vada ben oltre la media di un +3-5% registrato nel corso degli ultimi anni e che permetta alle aziende nazionali e in generale al contesto web italiano di spiccare il volo. Per ottenere tale risultato il ruolo dei datacenter è fondamentale, come la loro trasformazione da ambienti riadattati in qualche modo per ospitare armadi rack a centri nei quali il bilanciamento tra servizi, potenza di calcolo e raffreddamento abbia quale chiave di lettura la ricerca della massima efficienza possibile.

La crescita nella diffusione dei datacenter, e più in generale il sempre più marcato interesse verso Cloud, Big Data e IoT apre ovviamente spazio a nuovi posti di lavoro che l'industria nel suo complesso andrà a creare per rispondere alle nuove esigenze. Si tratta di posti di lavoro specializzati e che forse permetteranno di offrire alternative professionali valide a chi si è specializzato in questi ambiti e, forse sfiduciato, vede solo nel lavoro all'estero una opportunità di sviluppo professionale.

0 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^