Approvata la direttiva Comunitaria IPRED2

Approvata la direttiva Comunitaria IPRED2

La Comunità Europea decide una direttiva in ambito penale volta ad armonizzare le norme da intraprendere contro i reati di pirateria e contraffazione di opere protette da diritto d'autore

di pubblicata il , alle 16:42 nel canale Software
 

Nella giornata del 25 Aprile scorso il Parlamento Europeo di Strasburgo ha approvato con 374 voti a favore e 278 voti contrari la proposta di direttiva IPRED2, formalmente titolata "The Second Intellectual Property Rights Enforcement Directive".

La proposta, portata avanti dall'esponente DS Nicola Zingaretti, si prefigge di realizzare un punto di riferimento, a livello Comunitario, per ciò che concerne le misure penali contro le pratiche di pirateria e contraffazione. Quanto è accaduto suscita però scalpore, dal momento che mette dei privati (nella fattispecie i detentori dei diritti e gli ISP - Internet Service Provider) nella situazione di poter "curiosare" sull'operato dell'utente.

Cerchiamo di spiegare meglio: la nuova proposta di direttiva stabilisce la facoltà dei detentori dei diritti di materiale coperto da copyright di collaborare con le forze dell'ordine per fare rispettare tali diritti. E' andata meglio, seppur di poco, rispetto alla prima stesura della bozza, in cui veniva stabilità la facoltà per i detentori dei diritti di poter agire indipendentemente dalle forze dell'ordine.

In termini più comprensibili: le etichette cinematografiche e discografiche hanno la possibilità di istituire divisioni o assoldare delle vere e proprie squadre investigative che, collaborando con le forze dell'ordine, si occupino di combattere la pirateria e la contraffazione di opere originali sia nell'ambito on-line, sia nell'ambito off-line. La direttiva stabilisce inoltre che le indagini dovranno comunque "non compromettere i diritti dell'accusato, ad esempio pregiudicando l'accuratezza, l'integrità e l'imparzialità delle prove". Sarà a carico dei vari Stati membri dell'Unione Europea garantire questi aspetti.

Per quanto riguarda invece i fornitori di connettività, la nuova direttiva attribuisce loro una serie di responsabilità che li mette nelle condizioni di dover rispondere all'autorità di eventuali operazioni P2P che possono verificarsi sui propri network. Gli ISP sono in questo modo forzatamente costretti a praticare controlli sul traffico che avviene nelle proprie reti, onde evitare pesanti implicazioni nel caso di procedimenti penali a carico di qualche utente.

La direttiva IPRED2 vuole inoltre, almeno in linea teorica, differenziare il download pirata cosiddetto "privato" da quello avente come fine ultimo il lucro. In quest'ultimo caso sono stabilite, per le violazioni molto gravi, sanzioni fino a quattro anni di reclusione e ammende di una considerevole entità. Non è quindi corretto annunciare che la direttiva IRPED2 mette al sicuro gli utenti che scaricano materiale protetto da diritto d'autore solamente a fini privati, poiché per questi viene esclusa solamente la pena detentiva. In pratica restano vigenti le norme già stabilite dai singoli Governi per reati di entità minore.

La direttiva IPRED2 stabilisce inoltre che i proprietari dei diritti non possano adottare misure intimidatorie come accade invece, ad esempio, negli Stati Uniti d'America. Le etichette di turno, per semplificare, non potranno minacciare i consumatori di procedimenti penali .

E' autorizzato inoltre l'uso equo di un'opera protetta da diritto d'autore se la si impiega per "fini di critica, recensione, informazione, insegnamento (compresa la produzione di copie multiple per l'uso in classe)".

Il testo è destinato ora a giungere sul tavolo della Commissione dove difficilmente andrà incontro a modifiche sostanziali, ma più facilmente potrà essere oggetto di assestamenti di modesta entità.

106 Commenti
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Paganetor27 Aprile 2007, 16:48 #1
non ho capito cosa si intende con "uso equo"...

E' autorizzato inoltre l'uso equo di un'opera protetta da diritto d'autore se la si impiega per "fini di critica, recensione, informazione, insegnamento (compresa la produzione di copie multiple per l'uso in classe)".

è possibile copiare (o scaricare) materiale protetto da copyright se lo utilizzo per fare informazione o per farci una recensione, a patto che subito dopo io me ne liberi?
jp7727 Aprile 2007, 16:49 #2
il parlamento europeo è sempre più scandaloso.....
bollicina3127 Aprile 2007, 16:52 #3
va bè poi mi spigate a che serve......
tra un po internet perdera il 70% dei sui utenti dato che tutti questi almeno 1 volta scaricano 1 qualcosa, o anche se non scaricano nulla il mio provaider si fa i cccccccczz miei, e sul mio traffico
demon7727 Aprile 2007, 16:59 #4
beh il fatto che il provider possa ficcare il naso sul mio traffico di rete non mi va a genio per nulla.. altro che privacy!!!
yume the ronin27 Aprile 2007, 17:00 #5
serve a rendere ancora più ridicolo il diritto alla privacy e tutte le leggi che lo "tutelano", scandaloso, viva la libertà...

usual as in usa... -.-
Bluknigth27 Aprile 2007, 17:03 #6
Praticamente tutto resta uguale.

Scaricare e fare copie per rivendere porta a pene pecunarie e penali.

Scaricare per "uso personale" porta asemplici pene pecunarie.

Unica differenza i provider dovranno controllare cosa scarichi e a richiesta dell'etichetta dare informazioni in tal senso. Poi fanno la legge sulla privacy.....

Comunque mi pare che tutto resti invariato. Vogliono colpire i contraffattori (chi vende i CD copiati per strada) e disincentivare lo scarico di materiale da parte dell'utenza comune.

Ciò che mi colpisce è che non hanno messo fuori legge il P2P.

Comunque resterà tutto come ora, solo per i prossimi 6 mesi faranno 4 controlli in più. Almeno questo in Italia...
Bluknigth27 Aprile 2007, 17:06 #7
@ Daemon

guarda la cosa poco ti interessa. Se è per quello le compagnie telfoniche sono costrette a tenere i fati delle telefonate per 5 anni, e se non ho capito male anche il contenuto. Poi tra qui e il fatto che controllino il normale cittadino è un altro discorso. Se non sei ricco o famoso o hai commerci strani, credo che poco te ne freghi.
Bocciolo27 Aprile 2007, 17:09 #8
io non riesco a capire.
se io pago 20 euro al mese per avere una linea credo sia mio diritto poterne fare l'uso che più piace a me, proprio perchè pago.
credo che nel momento in cui il mio provider metterà dei blocchi alla banda che pago staccherò tutto e farò una bella flat umts
Ukronia27 Aprile 2007, 17:23 #9
"le etichette cinematografiche e discografiche hanno la possibilità di istituire divisioni o assoldare delle vere e proprie squadre investigative che, collaborando con le forze dell'ordine, si occupino di combattere la pirateria e la contraffazione di opere originali sia nell'ambito on-line, sia nell'ambito off-line."

Bene!!, in questo modo, dovendo pagare anche queste persone, aumenteranno ulteriormente il costo di CD/DVD vari.
Mi sembra l'idea giusta per invogliare a comprare musica originale e non affidarsi al P2P.
La "Gestapo" privata risolverà tutti i problemi di pirateria.....
ma bravi.
mjordan27 Aprile 2007, 17:25 #10
Quanto è accaduto suscita però scalpore, dal momento che mette dei privati (nella fattispecie i detentori dei diritti e gli ISP - Internet Service Provider) nella situazione di poter "curiosare" sull'operato dell'utente.


Ma quale scalpore, ai delinquenti si deve entrare in casa sfondando la porta. Adesso gli copriamo pure la privacy a sta gente.

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