La Apache Foundation rilascia OpenOffice 4.1.4, ma il futuro del progetto resta incerto
OpenOffice 4.1.4 è stato rilasciato con la correzione di alcuni problemi di entità variabile. Il progetto sembra però destinato a una fine non gloriosa, soppiantato dalla Document Foundation e da LibreOffice
di Riccardo Robecchi pubblicata il 24 Ottobre 2017, alle 10:41 nel canale SoftwareLa Apache Foundation ha annunciato il rilascio di OpenOffice 4.1.4, ultima versione del software per la produttività personale e da ufficio ereditato da Oracle. Trattandosi di una versione minore, in questa versione sono presenti prevalentemente sistemazioni di bug e aggiornamenti di minore entità.
A spiccare sono gli aggiornamenti dei pacchetti di traduzione; tra le lingue aggiornate sono presenti il tedesco, il norvegese, lo svedese e alcune varianti dello spagnolo (valenziano e galiziano).
Sono inoltre stati risolti alcuni problemi, come un crash che si verificava quando veniva applicato uno stile a un nuovo documento, l'impossibilità di selezionare un tema di icone o l'impossibilità di selezionare un Java Runtime Environment diverso tra più versioni installate. Apache afferma che sono stati risolti anche bug relativi alla sicurezza.
OpenOffice rimane, però, una suite sempre più di nicchia, ormai soppiantata da LibreOffice. È stata proprio la creatura della Document Foundation a ereditare gran parte degli sviluppatori e dell'utenza del vecchio OpenOffice di Sun, dopo lo strappo di Oracle.
Con lo sviluppo di OpenOffice che rimane sempre più indietro rispetto a LibreOffice, il progetto della Apache Foundation rischia di arenarsi e una fusione delle due realtà sembra sempre più inevitabile, a meno di non voler far morire OpenOffice.
17 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoQuoto Opteranium
Sono concorde,il software libero non deve perdersi in mille rivoli, in questo caso la suite LibreOffice ha un ben determinato scopo, dare un'alternativa open a Office di Microsoft.
Che ne copiasse funzionalità e formati senza preoccuparsi si altro fino a che Microsoft non lo rilascerà, anche lei, gratis e open source :-)
il software libero non deve perdersi in mille rivoli, in questo caso la suite LibreOffice ha un ben determinato scopo, dare un'alternativa open a Office di Microsoft.
Che ne copiasse funzionalità e formati senza preoccuparsi si altro fino a che Microsoft non lo rilascerà, anche lei, gratis e open source :-)
Concordo, tranne sul fatto che MS non rilascra' mai Office open source. Sarebbe come buttare al cesso una svagonata di soldi.
Sì, meglio concentrarsi su una singola versione. Anche se per quanto riguarda LO/OO in passato si sono spesso scambiati pezzi di codice.
Per Lr/Ps, io per ora mi tengo le versioni che ho, anche se un alternativa free non sarebbe male. Dovrei dare un occhio a RawThreapee che da quanto ho visto non è male anche se meno easy di Lr
Per es. non esiste ancora un'edizione per iOS e poco per Android.
Se Apache si concentrasse su iOS potrebbe portare ad una competizione virtuosa su quale piattaforma mobile risulta meglio supportata ed, in seguito, trattandosi di prodotti open, prendere gli aspetti migliori di entrambi.
il software libero non deve perdersi in mille rivoli, in questo caso la suite LibreOffice ha un ben determinato scopo, dare un'alternativa open a Office di Microsoft.
Che ne copiasse funzionalità e formati senza preoccuparsi si altro fino a che Microsoft non lo rilascerà, anche lei, gratis e open source :-)
Pensi davvero che tutto quel che è FLOSS sia gratis?
Beh mica stanno così le cose..
Per Lr/Ps, io per ora mi tengo le versioni che ho, anche se un alternativa free non sarebbe male. Dovrei dare un occhio a RawThreapee che da quanto ho visto non è male anche se meno easy di Lr
Che intendi esattamente per "Free"?
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".