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Linux e Azure: un connubio pratico e funzionale

Linux e Azure: un connubio pratico e funzionale

L'adozione del sistema operativo Linux non rappresenta in alcun modo un ostacolo, ma anzi viene supportata da Microsoft Azure: molte le distribuzioni già integrate, ma è possibile in ogni caso installare la propria versione preferita

di pubblicata il , alle 10:01 nel canale Software
MicrosoftAzure
 

Azure è una delle piattaforme cloud più flessibili, più estese e più aperte che si possano trovare sul mercato, in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza degli utenti a prescindere dal sistema operativo, dalle risorse di dati, dalle applicazioni o dal framework di cui hanno bisogno. Ecco, quindi, che l'adozione di Linux non rappresenta in alcun modo un ostacolo, ma anzi viene supportata dallo strumento di Microsoft. Vale la pena di ricordare che le immagini Linux a disposizione in Azure sono forniti da partner differenti; inoltre, sono molte le community di Linux con le quali collabora Microsoft, allo scopo di aggiungere alla lista delle distribuzioni già supportate ulteriori versioni. Se nella raccolta mancano ancora delle distribuzioni, in ogni caso, si ha la possibilità di impiegare la propria distribuzione di Linux.

Per la creazione e l'utilizzo delle risorse, ci sono due modelli di distribuzione proposti da Azure: oltre alla distribuzione classica troviamo la Gestione risorse. I driver di LIS, acronimo che sta per Linux Integration Services, sono moduli kernel utilizzabili per Azure forniti nel kernel Linux upstream direttamente da Microsoft: essi sono compilati per impostazione predefinita nel kernel della distribuzione o come download separato per le altre distribuzioni.

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L'agente Linux di Azure si occupa della gestione dell'interazione tra il controller di infrastruttura di Azure e una macchina virtuale. Dal punto di vista del provisioning dell'immagine l’agente configura l'area di swap, imposta il nome host, gestisce il disco risorse, configura i tipi di autenticazione SSH, si occupa della formattazione del disco risorse, distribuisce coppie di chiavi ed effettua il montaggio del disco risorse. Dal punto di vista della rete garantisce che il nome dell'interfaccia di rete sia stabile e gestisce i percorsi ai fini del miglioramento della compatibilità con i server.

In Azure è possibile eseguire un assortimento molto vasto di distribuzioni Linux che sono state approvate per la piattaforma di Microsoft: tra le altre, è opportuno citare CoreOS, CentOS, OpenSUSE, SUSE, Ubuntu e Red Hat. Ci sono, in Azure Marketplace, soluzioni configurate che sono già pronte per essere adoperate da Oracle, da OpenLogic, da Canonical e da diversi provider di soluzioni open source per le aziende di grande importanza: ognuna di esse è regolata dal contratto di servizio di Azure, e - questo è ciò che più conta - si rivela di semplice distribuzione. Per una flessibilità ancora più elevata si può usufruire di un archivio, denominato VM Depot, che è gestito da Microsoft e che contiene immagini open source che fanno capo alla community. In alternativa, le macchine virtuali possono essere avviate anche impiegando la propria immagine Linux personalizzata e fai da te: se lo si desidera la si può condividere con tutti.

Non bisogna dimenticare l'importanza delle immagini di Ubuntu Cloud, le quali usano cloud-init allo scopo di effettuare alcune delle attività di configurazione che altrimenti sarebbero gestite dall'agente di Linux. Ci sono alcuni parametri di configurazione, come ResourceDisk.FileSystem e ResourceDisk.Format, che non hanno effetti sulle immagini di Ubuntu Cloud.

Rivedi il webinar Linux-Based Continuous Delivery Pipeline Using Azure Tools

 
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