Openoffice.Org come servizio web-based

Openoffice.Org come servizio web-based

Una nota diffusa alla comunità di sviluppatori rivela un futuro ricco di novità per la suite di produttività personale

di pubblicata il , alle 15:48 nel canale Software
 

Openoffice.Org è una suite di software che non ha certo bisogno di presentazioni e che per il futuro promette ulteriori ed interessanti novità. Una nota diffusa agli sviluppatori, raggiungibile a questo indirizzo, apre nuove ed interessanti prospettive nell'ottica delle emergenti soluzioni web based.

Il team di sviluppo avrebbe di fatto in mente di sfruttare la piattaforma GravityZoo per offrire ai propri utenti servizi simili a quelli proposti da Google e da Microsoft con altre e ben note iniziative.

Immaginare un Openoffice.org fruibile da web è indubbiamente interessante: attraverso un semplice browser sarebbe possibile accedere all'applicazione desiderata senza problemi legati ad installazioni e quant'altro. Anche per la comunità open source la tendenza è quindi quella di abbandonare il tradizionale concetto di applicazione? Nel futuro imminente di Openoffice.Org vi sarebbe davvero la fornitura di un servizio all'utenza?

Per rispondere a questi quesiti è indubbiamente necessario attendere del tempo e valutare quali scelte faranno gli sviluppatori, quali soluzioni saranno presenti sul mercato o quanto le applicazioni web based riceveranno i favori del pubblico.

11 Commenti
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Motosauro23 Aprile 2007, 16:00 #1
Mah, io sono un po' scettico sulla svolta completamente web-based.
Sicuramente la condivido finché si parla di semplici frontend, ma per applicativi di produttività personale la vedo un po' inutile.
Specialmente visto che tutti quanti disponiamo di potenze di calcolo enormi che in quel caso resterebbero sostanzialmente non sfruttate.

Se uscissero dei client che integrano solo un browser ottimizzato potrebbe avere un senso.

ad ogni modo stiamo a vedere
iperg23 Aprile 2007, 16:18 #2
ma niente niente la spesa da parte di google e di microsft per le applicazioni web-based non sarà da intendere come un investimento? Quando ci sarà una massa critica di utenti webbased credo che si farà scattare il servizio a pagamento. probabilmente sarà un concetto utile perchè si potrebbe in pratica "affittare" il software. Certo che però la pirateria non avrà alcuno spazio, non ci sarebbe alcunchè da copiare. Poi la collaborazione per la stesura di documenti comuni sarà portata al massimo e non si avrebbero grossi problemi di installazioni fallaci. E poi cavolaccio potrebbe bastare una macchina client abbastanza scarsetta per far girare il tutto

Solo che se l'adsl non funziona io mi ritrovo senza editor no?
Motosauro23 Aprile 2007, 16:29 #3
Originariamente inviato da: iperg
ma niente niente la spesa da parte di google e di microsft per le applicazioni web-based non sarà da intendere come un investimento? Quando ci sarà una massa critica di utenti webbased credo che si farà scattare il servizio a pagamento. probabilmente sarà un concetto utile perchè si potrebbe in pratica "affittare" il software. Certo che però la pirateria non avrà alcuno spazio, non ci sarebbe alcunchè da copiare. Poi la collaborazione per la stesura di documenti comuni sarà portata al massimo e non si avrebbero grossi problemi di installazioni fallaci. E poi cavolaccio potrebbe bastare una macchina client abbastanza scarsetta per far girare il tutto

Solo che se l'adsl non funziona io mi ritrovo senza editor no?


C'hai preso in pieno
Mister2423 Aprile 2007, 16:39 #4
Originariamente inviato da: Motosauro
Mah, io sono un po' scettico sulla svolta completamente web-based.
Sicuramente la condivido finché si parla di semplici frontend, ma per applicativi di produttività personale la vedo un po' inutile.
Specialmente visto che tutti quanti disponiamo di potenze di calcolo enormi che in quel caso resterebbero sostanzialmente non sfruttate.

Se uscissero dei client che integrano solo un browser ottimizzato potrebbe avere un senso.

ad ogni modo stiamo a vedere


Più che la potenza di calcolo sprecata, direi che con le connessioni che abbiamo oggi (almeno in Italia) non è possibile una svolta completamente web-based (non tanto per la banda ma più per il tempo di ping che penalizza fortemente il tempo di risposta rispetto ad una applicazione installata in locale). Comunque queste applicazioni fanno comodo per la gente che si collega da postazioni internet condivise come faccio io all'università.
bist23 Aprile 2007, 17:20 #5
Originariamente inviato da: iperg
ma niente niente la spesa da parte di google e di microsft per le applicazioni web-based non sarà da intendere come un investimento?


Certo!

Quando ci sarà una massa critica di utenti webbased credo che si farà scattare il servizio a pagamento.


Secondo è più probabile una versione pro a pagamento e una gratuita con pubblicità.
xeal23 Aprile 2007, 18:40 #6
In effetti, l'andazzo del mercato sembra quello.

E, connessioni permettendo, si aprono scenari interessanti. Oltre a quello legato ai servizi online, che effettivamente potrebbero garantire molti introiti, sia tramite funzionalità a pagamento, sia mediante la pubblicità, ce n'è un altro su cui forse non si è riflettuto molto: alcune aziende, come la MS in primis (che è come dire una bella fetta di pc desktop ) premono su funzionalità da server domestico e una semplificazione delle connessioni remote (qual'era quella funzionalità che vorrebbe a tutti di mettere online il proprio pc, tramite ipv6? ), e in uno scenario simile, un software potrebbe benissimo essere un "ibrido" tra i due mondi: lo installi (e usi) normalmente sulla singola macchina, però ha (anche) una struttura front-back sfruttabile in un contesto client-server (e web based), magari senza una distinzione troppo definita tra client e server (scaricando sul client parte dei calcoli), in modo tale da avere un accesso ubiquo alla propria macchina e poter usare i propri programmi dovunque (ad esempio, in viaggio da un internet point, o da un albergo con wifi, usando un subnotebook, o un umpc, o anche un palmare con uno schermo un po' più grande e una tastiera slide, o esterna ripiegabile, tanto la potenza di calcolo necessaria viene sfruttata in remoto).

Del resto, stiamo solo vedendo su scala "macroscopica" e in ambito diciamo home (o anche soho), grazie anche all'impulso e alla maturità del cosiddetto web 2.0 e di tecnologie come ajax, qualcosa (applicazioni client-server web based) che su scala "microscopica" e in ambito professionale esiste da un po'. Ad esempio, è già da qualche anno che sento parlare di piccole software house che sviluppano su commissione per (piccole) aziende, e producono software gestionali (per esempio) con un database centralizzato e gestito mediante php nella intranet aziendale, perchè in fin dei conti un browser web lo trovi ovunque (tutt'al più devi fare qualche ritocco alla grafica, ed eventualmente agli script), e ti risparmi le rogne di dover scrivere un'applicazione server e una client che girino bene su qualsiasi piattaforma (ad esempio, l'azienda committente ha un parco macchine misto, con macchine che usano win 98 e 2000, e potresti, che so, ritrovarti con qualche incompatibilità (più o meno) a basso livello (nella gestione delle connessioni, socket, ecc.), perchè tu il software lo hai sviluppato su xp, e hai trascurato delle differenze nelle librerie, per cambiamenti di versione (ad esempio in xp/2k puoi fare cose migliori/più semplici e funzionali, ma le api di win 9x sono diverse e non sai se dovrai averci a che fare per qualche cliente), oppure nell'interfaccia del client hai usato delle librerie (tipo le gdi+ ) che vanno incluse nell'installer perchè in sistemi vecchi non ci sono, insomma, tante piccole cose e disattenzioni che da sole potrebbero far gridare allo scandolo della cattiva programmazione, ma che messe insieme possono essere una bella rottura di scatole, specie per piccole realtà o singoli sviluppatori - per non parlare dei casi, più o meno rari, in cui puoi trovarti di fronte a sistemi operativi diversi, come linux o anche mac os, ad esempio nel caso in cui il tuo software (gestionale più o meno generico, o altro) venga commissionato/scelto da uno studio di grafica, o di architetti, che usino dei mac insieme a dei pc ibm compatibili, ecc.). In definitiva, ti basta installare un web server tipo apache, un database tipo mysql o qualsiasi altro, php (o asp), nelle versioni adatte alla macchina, e la tua bella interfaccia di gestione, configurare i browser dei client perchè si colleghino al server, settare i permessi, e con poca spesa hai realizzato un sistema riutilizzabile in qualsiasi contesto hw-sw (e adattabile, con poche modifiche, per usi specifici). Ma è una soluzione adottata, in alcuni casi, anche da grossi calibri (ibm, oracle,...): è da un pezzo che questo modello sta prendendo piede (torneremo presto al main frame e ai terminali dummy solo che non ci sara una distinzione netta e i calcoli saranno sempre più distribuiti).

Insomma, è un modello di businness (e di sviluppo software) che si sta evolvendo, abbracciando nuove tecnologie (come ajax), ed espandendo verso nuovi lidi. Se sarà vincente lo sapremo solo col tempo, ma gli interessi delle grandi stanno ormai convergendo in questa direzione, la strada, grossomodo, ormai è tracciata
Albacube24 Aprile 2007, 00:30 #7
mah ... l'attenzione originariamente non va posta sul tipo di applicazione distribuita o centralizzata quanto sulla capacità delle strutture di networking di sopportare il traffico aggiuntivo creato da tali soluzioni ... e qui mi permetto di esporre un dubbio sulla effettiva capacità delle infrastutture di rete, per lo meno su quelle italiane, che a quanto pare sono messe già a dura prova dal p2p.
Poi un altro dubbio sul web based è relativo alla locazione dei miei "salvataggi" ... ovvero, se sono in locale e si rovinano, sono ortaggi miei ma se sono presso, che ne so, BigG o BigM o BigOO che faccio? diamo da mangiare ancora di più agli avvocati? anche loro devono mangiare ma magari potrebbero trovare migliore utilizzo quali agricoltori.
Sempre relativamente al web based si rischia che anche l'ultimo baluardo di privacy esistente su pc (ovvero pc non connesso) venga a cadere per manifesta impossibilità di utilizzo, a meno che non ci si adatti ad usare i programmi e le macchine di oggi per il resto della nostra vita ... cosa che non mi dispiacerebbe ma che mi toglierebbe il piacere di risolvere i problemi di upgrade che consuetamente si affrontano ad ogni nuovo hardware o software.
Infine sul fatto che la via sia tracciata, non c'è alcun dubbio, ma altrettano pacifico è che se la via non è buona, il Creatore non ci ha reso simili ai lemmings e quindi siamo liberi di non seguirla ...
e se anche un big come Dell è stato costretto a introdurre Linux e reintrodurre XP quale OEM su pressione degli utenti, forse qualche speranza per noi utilizzatori non lemming c'è ....
homero24 Aprile 2007, 01:15 #8
penso che i software web based sono una utopia dai tempi di java il piu' grosso fallimento software della storia....
vi ricordo che nei primi anni 80 esisteva un mainframe e tanti terminali il concetto di webbased è lo stesso...delocalizzare il software....
in pratica torniamo indietro....
...chi deve scrivere una lettera al volo puo' anche usare un web based application ma chi ci lavora con un software 8 ore al giorno penso non sia proprio fattibile....

un appunto sui file pdf...ma possibile che l'adobe ad ogni versione di acrobat rallenti sempre piu'?!?!?
e cos'e'?!?!?
cambiate i programmatori....
o usate foxit pdf che è piu' veloce....
budspanzer24 Aprile 2007, 10:28 #9

Chi controlla i controllori?

insomma, perchè mai dovrei mettere le mie idee (buone o cattive) nelle mani di colossi come m$, Google, apple o altri? Per quale ragione quando le stesse cose le posso fare da un mio ftp, o interfacciare al web il mio server? Forse aziende di immense dimensioni possono trovare interesse per logica praticità, "forse" abbattimento dei costi e interfacciamento da varie sedi, ma tutti i piccoli utenti? E per piccoli intendo le piccole cellule che formano una macro economia frammentata, che non hanno sempre la connessione... certo, il server M$... crea l'abituduine alla delocalizzazione, poi quando ci sarà la connessione... "ma vieni da noi, che non ti serve il server!" come con i client mail stile live messenger. Solo che la strada porta al controllo da parte di altri. Non dico delle cose che scrivo, che comunque diverrebbero materiale da statistica stile alexa (XP), statistica a fini commerciali, ma a quel punto se vorrò vedermi un film, ascoltare un mp3, giocare o per alra attività "di consumo", sarei controllabile. Questo non lo puoi vedere, se non hai la licenza quello non lo ascolti, documento bloccato per verifica... e poi dipende da dove si trova il server per capire come la legge può difenderti o fermarti. Una legge che non è facilmente gestibile perchè tu sei sul tuo territorio ma server remoto e dati sono in un altro territorio. Con google è già così.
La storia insegna che se oggi ti regalo un nuovo servizio, quando ci hai fatto l'abitudine accorcio la catena e tu vai dove dico io!
Insomma, non ci vedo nulla di buono. Il grande fratello. Troppo drammatico? può essere... ma dietro alle offerte ci sono sempre interessi. Niente è per niente.
seldon7824 Aprile 2007, 13:47 #10

Siamo agli inizi, il bello (e il brutto) devono ancora venire

le web applications e le applicazioni ibride sono il futuro dell'informatica. punto.
gli investimenti di google e microsoft, il successo di salesforce e dei sistemi di web mail, il fenomeno di massa degli user generated contents, ecc ecc ecc

tutto fa presagire una vera e propria esplosione delle applicazioni basate su tecnologia Ajax e simili.

I vantaggi sono enormi (nessuna manutenzione, ridotti problemi di compatibilità, accesso ubiquo ad applicazioni e dati, ecc.)

altrettanto enormi sono i potenziali problemi (privacy, sicurezza e riutilizzabilità dei dati, nascita di enormi monopoli dell'informazione e della pubblicità, ecc.)

questa notizia è estremamente positiva. deve essere creata una piattaforma opensource alternativa a Google Mail e a Microsoft Live. Firefox e OpenOffice vanno appoggiati attivamente.

saluti

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