Scrivanie ad induzione? Presto una realtà
Due aziende annunciano un accordo per la realizzazione di particolari scrivanie in grado di ricaricare le batterie dei dispositivi elettronci presenti nelle vicinanze
di Andrea Bai pubblicata il 23 Gennaio 2007, alle 10:42 nel canale Software
55 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoche poi fra 10 anni a gennaio saranno 30 gradi e ad agosto 60 sono quisquiglie
e' un'idea carina ma sinceramente non mi pare sta gran roba...
Preferisco fare il titanico sforzo di attaccare il cell alla presa!
Mi rendo conto che sia un'operazione pesante ed onerosa che porta via parecchio tempo ad una giornata lavorativa..
Piuttosto ma quando fanno la scrivania con desktop integrato!?!
(avete presente quella che si vede in "the island"? Che spettacolo!!)
a me no, anzi, credo che, in un certo qualsenso, sarebbe di ricarica anche per noi, e non vedo l'ora di averne una!
Saluti, Robocop
Straquoto. E' ora di iniziare a pensare come risparmiare energia, non come spenderne di più. Finirà la pacchia, lo spero vivamente.
Comprati un cellulare di nome e di fatto, il mio vecchissimo nokia 8310 con la batteria da 1Ah dura 20 giorni e si ricarica con un pannellino da 3Watt che gli altri giorni carica le batterie, comprato su ebay per 10 euro.
dove V1 è la tensione ai campi della bobina del dispositivo da ricaricare, M il coefficiente di mutua induzione e I2 è la corrente che scorre nella bobina del dispositivo che ricarica (scrivania).
Dove sta la scoperta? questa formula è conosciuta da inizio 1900.
La difficoltà sta solo nel calcolare M in funzione dello spazio e quindi del punto preciso sul piano della scrivania, difficoltà superabile con l'ausilio di simulatori di campi elettromagnetici.
Risparmiare non produce ricchezza
consumare invece ne produce eccome (per altri)
dove V1 è la tensione ai campi della bobina del dispositivo da ricaricare, M il coefficiente di mutua induzione e I2 è la corrente che scorre nella bobina del dispositivo che ricarica (scrivania).
Dove sta la scoperta? questa formula è conosciuta da inizio 1900.
La difficoltà sta solo nel calcolare M in funzione dello spazio e quindi del punto preciso sul piano della scrivania, difficoltà superabile con l'ausilio di simulatori di campi elettromagnetici.
Basta mettere un pallino rosso in un punto sulla scrivania e hai risolto!
Ci sono gli spazzolini da denti elettrici ed ermetici che funzionano così.
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