Un collegamento wireless a 15Gbps per i video in HD
Un team di ricercatori sta mettendo a punto un chip che consente il collegamento wireless tra due dispositivi garantendo una velocità di trasferimento paria 15Gbps. Il costo finale del singolo modulo vuole essere di soli $5
di Fabio Boneschi pubblicata il 04 Settembre 2007, alle 15:54 nel canale SoftwareLa velocità di trasferimento delle tecnologie di connessione wireless a medio-corto raggio rappresenta un punto di arrivo che costantemente viene spostato in avanti. Le prime versioni dello standard IEEE 802.11b permettevano link teorici a 11Mbps, poi cresciuti a 54Mbps con il più recente 802.11g. Un ulteriore incremento lo si avrà con il prossimo 802.11n, ancora in fase di approvazione, anche se in questo caso il vantaggio non sarà solo in termini di velocità di trasmissione ma si potrà beneficiare di una maggior efficienza del collegamento, con la conseguente diminuzione di coni d'ombra.
Le tecnologie Bluetooth, assai diffuse sui dispositivi mobile e su molti prodotti di elettronica di consumo, offrono invece velocità di trasmissione molto inferiori e un loro utilizzo resta tutt'ora relegato a pochi e specifici ambiti. Molte aspettative sono riposte nelle trasmissioni Ultra Wide Band (UWB) la cui integrazioni in prodotti disponibili sul mercato è solo di poche settimane fa: Toshiba e Lenovo hanno infatti annunciato la disponibilità di tali moduli su alcuni prodotti.
Le tecnologie UWB offrono una velocità di trasmissione che, a pochi metri di distanza, può raggiungere i 480Mbps. Considerando tale valore con quanto offerto dal protocollo IEEE 802.11g (trascuriamo volutamente la versione 802.11n perchè tale standard è solo ufficiosamente approvato) il guadagno è pari a 8 volte.
Al momento però alcuni problemi di natura burocratica non permettono l'utilizzo delle tecnologie UWB in Europa e le prove pratiche di tale collegamento a cui abbiamo assistito rischiano di restare pure dimostrazioni tecnologiche. L'immagine seguente, scattata in occasione del recente IFA di Berlino, mostra un notebook Toshiba equipaggiato con modulo UWB che trasmette il segnale video a un'apposita docking station.
Come dicevamo in apertura il vero obiettivo da rincorrere resta la velocità di trasferimento e l'altrettanto importante parametro relativo alla portata del segnale passa in certi ambiti in secondo piano. Quanto poco fa descritto, e cioè i vari standard IEEE disponibili e le tecnologie UWB, costituisce il presente tecnologico in cui ci troviamo ma alcune soluzioni attualmente in fase di studio promettono di stravolgere le possibili abitudini future.
A più riprese varie fonti di informazione riportano studi in atto e progetti più o meno conclusi relativi a collegamenti wireless a breve distanza in cui la velocità di trasferimento raggiunge valori impressionanti. Per contro, il più delle volte, tali progetti prevedono la realizzazione di costosi dispositivi radio la cui adozione su larga scale è di difficile attuazione.
Decisamente in controtendenza un progetto recentemente presentato da Joy Laskar del Georgia Electronic Design Center che prevede un mirabolante collegamento a breve distanza (pochi metri) alla velocità di 15Gbps utilizzando lo spettro di frequenza prossimo ai 60GHz, che risulta di libero utilizzo nel paese in cui tale progetto viene sviluppato. Se le caratteristiche appena esposte dovessero risultare ancora poco ambiziose, a rincarare la dose vi sarebbe il prezzo stimato per il chip deputato a garantire tale collegamento: solo $5.
Il team di sviluppo guidato da Joy Laskar ha l'obiettivo di realizzare una tecnologia facilmente integrabile in una moltitudine di dispositivi elettronici: la disponibilità di un link di questo tipo risolverebbe in maniera efficace l'attuale problema relativo al trasferimento e allo streaming di contenuti in HD. Questa tecnologia permetterebbe una sincronizzazione in tempo reale della libreria musica del proprio music player portatile, ma le possibili applicazioni in altri campi dell'informatica sono assai ampie.
I problemi da risolvere, stando a quanto riportato da Phisorg sarebbero ancora molti e tra essi viene citata l'elevata attenuazione del segnale qualora una persona o un animale si trovi in vicinanza di uno dei dispositivi o, ancora, la scarsa capacità del link nel superare ostacoli. Il team del Georgia Electronic Design Center è estremamente ottimista e prevede il termine dei lavori di progettazione entro i prossimi 2 anni.
A tutto ciò bisogna aggiungere il problema normativo: risulta ancora da verificare se tali tecnologie possano o meno essere impiegate sul territorio europeo. La recente vicenda relativa all' UWB invita però alla massima cautela.
21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoComunque benvengano queste innovazioni, speriamo solo che non rimangano tutte in laboratorio
Che Bello.
Che volete che sia rischiare la vita del gatto (o della suocera) per avere un super collegamento a 60Ghz che riesce a non farti usare un cavo di 30cm
Comodissimo
Comodissimo
qualsiasi telecomando funziona con un supercollegamento da svariati terahertz eppure non funziona per uccidere le suocere, ci ho provato sai, ripetutamente, ma a meno di non usarlo come oggetto contundente....
http://it.wikipedia.org/wiki/Spettro_elettromagnetico
http://it.wikipedia.org/wiki/Spettro_elettromagnetico
Terribile wikipedia, parto da quel link e mi ritrovo al Bianconiglio passando per She-Hulk
Comodissimo
GabrySP
Ma poi la parte dell'articolo che hai evidenziato tu parla di problemi di attenuazione del segnale non di stragi o epidemie dovute al wifi. In pratica se passa la vicino il gatto, il cane, la nonna, l'alligatore domestico è il segnale ad averne ripercussioni non la persona/animale di turno.http://it.wikipedia.org/wiki/Spettro_elettromagnetico
Conta però che col telecomando trasmetti meno di una manciata di kbyte
all'ora anche facendo zapping feroce, questi oggettini invece
trasmetterebbero anche continuativamente (vedi l'uso come cavo usb)
fino a 7'200 Gigabytes (7 Terabytes) all'ora..... la quantità di esposizione è un poco
differente (neanche il sole di Agosto ti scotta la pelle se ci passi sotto 3
secondi....)
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