WiMAX in Gazzetta Ufficiale con qualche dubbio mobile
Il bando di gara per l'assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze WiMAX è in gazzetta ufficiale. Alcuni dubbi interpretativi creano perplessità per lo sviluppo di reti mobile
di Fabio Boneschi pubblicata il 22 Ottobre 2007, alle 12:01 nel canale SoftwareLe tecnologie WiMAX stanno catalizzando l'attenzione di addetti ai lavori e non: il recente bando distribuito dal Ministero e le successive critiche da parte di varie associazioni sono stati tra gli argomenti preferiti negli ultimi giorni. L'attualità offre per oggi un'interessante notizia: l' ITU ha assegnato lo status di standard internazionale alle tecnologie WiMAX collocandolo tra le tecnologie 3G.
Questa decisione potrebbe portare un nuovo interesse da parte di chi oggi non ritiene tali tecnologie un possibile nuovo business, infatti, l'importanza di questa decisione dell' ITU sta nell'autorevolezza riconosciuta a tale istituto e al fatto che spesso le sue indicazioni vengono prese quale riferimento internazionale. Ricollocando il punto di vista al panorama italiano, vi è da segnalare la recentissima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del bando di gara per l'assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze WiMAX nella banda banda 3.4-3.6 GHz (banda 3.5 GHz).
Il termine ultimo per la presentazione delle domande resta al momento il giorno 3 dicembre. Un minimo di incertezza in merito a tale termine deriva dal ricorso presentato presso il TAR del Lazio da parte di MGM Productions Group: alla base di tale ricorso vi sarebbero alcune norme della gara WiMAX che, secondo MGM Productions Group, favorirebbe le gradi società di telecomunicazioni.
Se quanto fino ad ora scritto crea un certo alone di insicurezza attorno all'argomento WiMAX in chiave italiana, altre perplessità vengono segnalate dagli esperti del settore. Il più grosso dubbio è legato alla possibilità di utilizzare le tecnologie WiMAX per connessioni mobile, infatti, secondo alcuni esperti il particolare spetto dei 3,5GHz non sarebbe adatto a tale utilizzo.
A rendere ancor più difficili le cose sarebbe un dubbio di natura burocratica, infatti, l'implementazione di infrastrutture mobile non è autorizzata in modo esplicito. Per contro vengono palesate alcune condizioni, non meglio precisate, in cui potrebbero venir imposte restrizioni.
Non è da escludere che in futuro, magari in seguito a ulteriori accordi con il Ministero della Difesa, altre porzioni dello spettro di frequenza possano essere liberalizzate, magari proprio la porzione a ridosso dei 2,5GHz tanto ambita per il servizio WiMAX mobile. Le problematiche da risolvere e i dubbi da chiarire sono ancora parecchi ma a rendere il tutto particolarmente incerto è proprio la possibilità o meno di utilizzare il WiMAX per realizzare connessioni mobile: questo dettaglio non di poco conto potrebbe decretare l'interesse o l'indifferenza da parte degli operatori ma, soprattutto, avrebbe dirette ricadute sull'utenza finale italiana.
Il 3 dicembre non è una data tanto lontana ma l'intervallo di tempo disponibile consente sicuramente di risolvere e chiarire dubbi che, fino ad ora, sono stati superati con interpretazioni delle norme o restano irrisolti.
21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDelle grandi società di TLC che dovrebbero risistemare il reparto antenne delle proprie infrastrutture?
Non centrano le antenne. Centra che la frequenza che renderebbe adatto l'uso è utilizzata dalle forze armate. E quindi non è stata inserita nel bando. Bando il quale, pero', lascia presagire la solita torta da dividersi tra le lobby.
che paese di *****
alla fine..
finirà all'Italiana, ossia spartizione all'interno della corporazione (TIM, WIND, VODAFONE, etc..) avallata dalle autorità governative e dalle autorities.Evviva Gentiloni!!! (e dire che un pò ci confidavo in lui, sembrava un idealista) che è dalla parte della gente-utenti-consumatori e non dei potenti.
Poveri noi, se neanche un governo di sinistra si riesce a liberare dai gangli dei poteri forti.....
una frequenza più bassa sarebbe molto meno problematica e più economica (anche per gli utenti quindi)
Ovviamente il concorso sarà drogato come quello per l'UMTS, le quattro società delle telecomunicazioni si accorderanno per pagare il minimo indispensabile della base d'asta e a noi coglioni proporranno contratti assurdi e non in linea con il resto del mondo sulla base del solito bel cartello...
Mi chiedi perchè a sto punto fare un asta e non lasciare e chiunquue il diritto di fornire un servizio, previa registrazione e pagamento di una licenza.
Grillo non lo sopporto ma devo ammettere che ha perfettamente ragione quando dice che "tutto quello che le societa di telefonia toccano diventa merda"
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