Apple, variazioni in iAd per attrarre inserzionisti

Apple, variazioni in iAd per attrarre inserzionisti

La Mela modifica alcuni aspetti del servizio di advertising iAd allo scopo di riguadagnare quote nel mercato della pubblicità mobile

di pubblicata il , alle 15:13 nel canale TLC e Mobile
Apple
 

Apple ha apportato una serie di cambiamenti a iAd, il servizio per le inserzioni pubblicitarie per le app di iOS. Le variazioni apportate toccano la quota minima della campagnia, l'incremento della porzione di revenue share per lo sviluppatore e una variazione nelle modalità di addebito. Le informazioni sono riportate in un articolo di AdAge.

Gli inserzionisti hanno ora la possibilità di acquistare una campagna mobile a partire da 100 mila dollari, rispetto alla precedente soglia minima di 300 mila. Si tratta di un decimo della faraonica somma minima di un milione di dollari richiesta quando il servizio debuttò durante il 2010 e dei 500 mila dollari che furono stabiliti lo scorso febbraio.

Per compensare il taglio del listino, Apple ha deciso di incrementare la proporzione di fatturato spettante agli sviluppatori delle app nelle quali compariranno le inserzioni, portandola dal precedente 60% al 70%. In questo modo la compagnia spera di attrarre più sviluppatori a monetizzare le proprie creazioni tramite iAd. La Mela ha inoltre variato le modalità di addebito: in precedenza infatti agli inserzionisti veniva addebitato il costo ogni 1000 impression e ad ogni click dell'utente, mentre ora viene mantenuto solamente il costo ad impression.

Si tratta del più importante rimaneggiamento del servizio sin dal suo deubtto e che, non coincidentalmente, avviene ad un mese di distanza da quando Apple ha arruolato l'ex-executive di Adobe Todd Teresi in qualità di responsabile della divisione iAd.

iAd è un progetto nato a seguito dell'acquisizione di Quattro Wireless da parte di Apple, nel corso del 2009, con un'operazione del valore di 275 milioni di dollari. In precedenza la compagnia di Cupertino fu interessata all'acquisizione di AdMob, ma la preda gli fu sottratta da Google prima che Apple fosse in grado di finalizzare un accordo. Lo share di Apple sul mercato della pubblicità mobile ha visto un calo dal 2010 al 2011, mantenendosi comunque su una quota del 15% e ponendosi alle spalle di Google e Millennial Media.

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