Nokia Siemens Networks: cambio di strategia e 17 mila licenziamenti

Nokia Siemens Networks: cambio di strategia e 17 mila licenziamenti

L'azienda decide di concentrarsi sulle tecnologie e sui servizi di banda larga mobile e di portare avanti una ristrutturazione delle attività che costerà il posto a quasi un quarto della forza lavoro

di pubblicata il , alle 15:22 nel canale TLC e Mobile
Nokia
 

Nokia Siemens Networks ha annunciato un nuovo piano strategico per concentrarsi sulla banda larga mobile e sui relativi servizi, unitamente ad un programma di ristrutturazione globale con l'obiettivo di tagliare le spese di 1 miliardo di Euro entro la fine del 2013.

Rajeev Suri, CEO di Nokia Siemens Networks, ha dichiarato: "Crediamo che il futuro della nostra industria è nella banda larga mobile e nei servizi e abbiamo l'obiettivo di diventare leader indiscussi in questi settori. Allo stesso tempo si manifesta la necessità di intraprendere le azioni necessarie a mantenere la competitivita di lungo periodo e a migliorare la profittabilità nell'impegnativo mercato delle telecomunicazioni. Il nostro obiettivo è quello di fornire le più efficienti reti mobile al mondo, l'intelligence per massimizzare il valore di queste reti ed i servizi necessari affinché tutto possa operare senza problemi. Nonostante la necessità di ristrutturazione per alcune parti della nostra compagnia, il nostro impegno nella ricerca e nello sviluppo resta invariato con gli investimenti nella banda larga mobile destinati a crescere nel corso dei prossimi anni".

L'azienda si occuperà pertanto di riallineare le proprie attività di business per focalizzarsi sulla banda larga mobile; tutte le aree di business che non saranno coerenti con la nuova strategia verranno smantellate o gestite in maniera tale da ricavarne valore. La qualità e l'innovazione continueranno a rappresentare una priorità per la compagnia, con la pianificazione di investimenti in entrambe le aree.

Come anticipato in precedenza l'azienda si è posta l'obiettivo di ridurre le proprie spese non-IFRS ed i costi di produzione di 1 miliardo di euro entro la fine del 2013, rispetto a quanto sarà contabilizzato alla fine dell'anno in corso. Risparmi significativi deriveranno dall'ottimizzazione dell'organizzazione, ma la compagnia dovrà mettere mano anche agli asset immobiliari, all'IT, ai costi di approvvigionamento di prodotti e servizi e via discorrendo.

Nel piano di ristrutturazione è previsto anche il taglio di 17 mila dipendenti, sempre entro la fine del 2013: considerando che l'intera forza lavoro dell'azienda, alla data del giorno 1 novembre 2011, è di circa 74000 impiegati, si tratterà di licenziare quasi un dipendente ogni quattro. L'azienda avvierà il prima possibile il confronto con i rappresentanti degli impiegati al fine di individuare le strade più idonee per rispondere nella maniera più responsabile ed equa alle necessità dei lavoratori che rientreranno nel piano di ridimensionamento del personale.

9 Commenti
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bollicina3124 Novembre 2011, 16:21 #1
auguro a tutti di trovare un posto al più presto.....

spero vendano meno telefoni
Sputafuoco Bill24 Novembre 2011, 16:36 #2
Io invece spero che vendano più telefonini, perché sennò ne licenziano di più.
fucc7424 Novembre 2011, 16:43 #3
beh di telefonini non ne saranno mai venduti (ne mai ne sono stati venduti), visto che NSN realizza infrastrutture (Non è Nokia, che detiene il 50% della società.
Purtroppo la storia della società è alla pari di tutte le altre schiacciate dalla concorrenza "senza limiti " delle cinesi.
Per la cronaca, in Italia NSN conta circa 1000 dipendenti
netcrusher24 Novembre 2011, 17:25 #4
17000 dipendenti, mi sento meno solo leggendo queste notizie
Muppolo24 Novembre 2011, 17:37 #5
Buon Natale!
mauro.c24 Novembre 2011, 20:42 #6
E' interessante il confronto di strategie tra Nokia e Ericsson:

- entrambe nate con spiccata vocazione verso il business mobile

- una (Nokia) decide di proseguire in proprio sul mobile e fare sinergia con un competitor (Siemens) sulle infrastrutture

- l'altra (Ericsson) decide di proseguire in proprio sulle infrastrutture e fare sinergia con un competitor (Sony) sul mobile

- Entrambe, oggi, ridimensionano o dismettono il business in joint venture, focalizzandosi su quello dove corrono da sole
vynnstorm24 Novembre 2011, 21:08 #7
Di questi 17k almeno quelli che non abitano in italia il lavoro lo ritrovano.
Korn24 Novembre 2011, 22:50 #8
si infatti la crisi è solo italiana
gbhu25 Novembre 2011, 10:21 #9
Originariamente inviato da: vynnstorm
Di questi 17k almeno quelli che non abitano in italia il lavoro lo ritrovano.

Mah. Forse quelli che abitano in Italia possono sperare su qualche ammortizzatore sociale, cassa integrazione, accompagnamenti alla pensione, etc..., avendo anche la sanità gratis, etc...
Tutto ovviamente a spese della comunità e caricando sul debito pubblico, ma questo è un dettaglio.

Chi abita in altri paesi invece rischia di non avere nemmeno questo e finire in mezzo a una strada a meno di trovarsi qualche impiego tanto per campare.
Ci sono paesi dove se gli parli della "cassa integrazione" e gli spieghi che ti pagano per stare a casa, ti prendono per pazzo.

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