Penetrazione della banda larga: Italia sotto la media europea
L'Italia si pone a metà classifica nella penetrazione della banda larga. La situazione europea è in generale buona, ma sono ancora ampi il divario tra i paesi e l'impronta degli operatori storici
di Roberto Colombo pubblicata il 25 Marzo 2008, alle 14:00 nel canale TLC e MobileLa penetrazione della banda larga in Europa è buona, ma c'è ancora molto da lavorare. In sostanza è questo il quadro che emerge dal tredicesimo Report on the Implementation of the Telecommunications Regulatory Package - 2007, rilasciato settimana scorsa a cura della commissione europea che si occupa di telecomunicazioni.
Il commissario europeo Vivian Reding, secondo quanto riporta EUObserver, va fiera della situazione europea, ma mette in luce anche alcuni punti oscuri. A suscitare orgoglio è la situazione dei paesi del nord Europa , in particolare in Danimarca, Finlandia, Svezia e Olanda, dove la penetrazione della banda larga ha un tasso più elevato di quello di USA e Giappone, con punte superiori al 30% della popolazione.
Buona la situazione anche in Gran Bretagna, Belgio, Lussemburgo e Francia, con percentuali appena al di sotto dei primi quattro paesi. Fanalini di coda sono la Polonia (8,4%) e la Bulgaria (7,6%). L'Italia si piazza in quindicesima posizione con un tasso di penetrazione pari a 17,1%, tre punti sotto la media europea, che fa segnare un dato di 20,0%.
Lo studio mette comunque in guardia dai facili entusiasmi, sottolineando ad esempio la differenza tra la copertura nelle zone urbane e in quelle rurali: "Esistono inoltre differenze significative nella disponibilità di banda larga tra zone urbane e zone rurali. La copertura DSL nelle zone rurali, ad esempio, è del 71,3% contro l’89,3% a livello nazionale (e il 94% nelle sole zone urbane). Per il cavo la differenza è ancora più marcata con una copertura delle zone rurali di appena il 7,4%, rispetto al 35,6% a livello nazionale. Il divario tra le zone rurali e la media nazionale nella copertura con DSL e cavo è particolarmente significativo in Slovacchia, Italia, Lettonia e Germania".
Uno dei problemi è l'elevata impronta che gli operatori storici hanno tutt'ora sul mercato, detenendo una quota di mercato che supera ancora il 46%. Questi ultimi sono possessori di gran parte delle linee, con percentuali che arrivano in alcuni paesi al 95%.
Un nodo fondamentale per la diffusione capillare della banda larga in Europa viene dunque individuata, dal commissario europeo, nella liberalizzazione, in particolare nella separazione tra proprietà delle reti e fornitura di servizi.
Una proposta in tal senso è attualmente in discussione presso la commissione europea, ma trova alcune forti opposizioni. In particolare la lobby dei grossi operatori porta argomentazioni a sfavore di un provvedimento che separi i proprietari della rete dai fornitori di servizi, adducendo che in USA, dove il mercato è soggetto a meno regolamentazioni, la fornitura di servizi tramite fibra ottica cresce di più che in Europa.
La situazione europea è quindi in parte positiva, ma vede ancora grossi divari tra i paesi dell'Unione. Il mercato delle telecomunicazioni è in continua crescita dal punto di vista del fatturato, staremo a vedere se tale crescita si rifletterà in una sempre maggiore capillarità dei servizi per i cittadini.
60 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info.....iniziamo a svuotare le strade dai rifiuiti e far ridere di meno il mondo, altro che banda larga...noi abbiamo la banda di ladri larga!
Non capisco le sigle delle posizioni appena più in alto dell'IT
.....iniziamo a svuotare le strade dai rifiuiti e far ridere di meno il mondo, altro che banda larga...noi abbiamo la banda di ladri larga!
Straquoto. Altro che vincere la classifica della banda larga e fare ponti sugli stretti.
Il problema è..
Che una certa parte politica ha fatto le privatizzazioni sempre ad alcuni amici, che hanno pensato a magna' piuttosto che altro..Stessa cosa per autostrade e compani, doveci dovevano essere investimenti e invece....
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