Sell by Cell, la fotografia dei pagamenti mobile in italia

Sell by Cell, la fotografia dei pagamenti mobile in italia

Il pubblico italiano mostra un grande interesse nei confronti del pagamento mobile, auspicando che vari servizi a basso valore di transazione possano sempre più essere acquistati tramite lo smartphone

di pubblicata il , alle 09:01 nel canale TLC e Mobile
 

Nei giorni scorsi il Consorzio Movincom ha organizzato il convegno Sell by Cell, un evento finalizzato a fare il punto sul settore del Mobile Payment in Italia portando a corredo i risultati di una ricerca condotta nel corso del mese di febbraio 2012 che permettono di avere un quadro chiaro della situazione.

Si parte da un dato che ormai viene dato per scontato: il mercato italiano della telefonia mobile è ancora una volta ai primi posti mondiali nel 2011 per penetrazione e qualità dell'offerta. Vi sono 48 milioni di italiani che sono in possesso di almeno un telefono cellulare e sono 21 milioni quelli che possiedono uno smartphone, per una penetrazione pari al 44% circa dei telefoni cellulari.

Il popolo italiano si dimostra però ancora abbastanza refrattario all'uso della moneta elettronica per gli acquisti quotidiani, come viene confermato dal ridotto numero di transazioni annue per abitante rispetto all'area euro (25€ in italia, 63€ in Europa) e dall'elevato valore medio della singola transazione (80€ contro i 52€ in Europa). E' però interessante osservare come nel corso dell'anno passato si sia verificato l'acquisto, tramite il cellulare, di contenuti digitali, prodotti o servizi per un valore che supera i 700 milioni di euro.

Gli italiani mostrano pertanto una buona attitudine verso gli acquisti tramite telefono cellulare con circa 23 milioni di abitanti del Belpaese, corrispondenti al 76% degli italiani tra i 18 e i 54 anni, che hanno effettuato almeno una volta un pagamento tramite cellulare, sia esso una donazione, una ricarica o l'acquisto di un'app.

Seppur in misura contenuta, in italia si registra un incremento pari al 35% dell'offerta di servizi di pagamento remoto mobile in senso stretto, eccettuati, cioè, gli acquisti di contenuti digitali. Nel corso del 2011 sono stati censiti 88 servizi attivi contro i 65 del 2010, che principalmente riguardano il pagamento di aree di sosta (45%) seguiti dal pagamento di ricariche telefoniche (16%), dall'acquisto di biglietti per il trasporto pubblico (12%) ed infine da servizi per il pagamento di acquisti online e skipass.

Tra coloro i quali fanno uso di servizi di trasporto pubblico sono locale sono almeno ci sono almeno 2 italiani su 3 che si dichiarano essere interessati a pagare il biglietto tramite SMS o tramite un'app, mentre 1 italiano su 2 vorrebbe poter pagare il biglietto di ingresso al cinema tramite App. Sulla base di quanto raccolto con questi dati è già possibile effettuare qualche considerazione, in particolare relativa a come il mobile payment sia in grado di rappresentare una duplice opportunità: da un lato per gli stessi operatori dei servizi a pagamento per favorire i pagamenti elettronici, dall'altro per gli operatori di telefonia mobile che da qualche tempo stanno cercando un nuovo terreno di competizione.

Dai risultati della ricerca emerge inoltre come il mondo del Mobile Remote Payment non abbia ostacoli di natura infrastrutturale o tecnologica, ma vi sia invece la necessità di avviare un circolo virtuoso di progettazione dei servizi, che cerchino di rispettare una serie di caratteristiche fondamentali: alto valore per l'utente, semplicità d'uso, qualità delle App (in termini di usabilità ed interfaccia grafica) e, infine, adeguata comunicazione.

Un particolare importante che viene sottolineato dall'indagine è come il 79% degli interessati al mobile payment ha dichiarato di auspicare la possibilità di accedere a molteplici beni e servizi utilizzando però un'unica registrazione. Ciò evidenzia la necessità di realizzare un sistema che sia capace di mettere in rete su un'unica piattaforma tutti gli attori coinvolti nel processo di mobile payment, dalle banche, agli esercenti, agli operatori telefonici.

Il settore si sta però già muovendo in direzione di questo orizzonte con l'esistenza di piattaforme operative già da qualche tempo come iSkiPass per lo sci, la piattaforma per i taxi che la Cooperativa torinese 5730 rene disponibile anche ad altre cooperative e iTelepark per il pagamento del parcheggio, che può essere utilizzata in outsourcing dai vari esercenti.

A margine Movincom ha presentato Go Beemov, una nuova App per iPhone, Android, Blackberry e presto Windows Phone che ha lo scopo di agevolare l'offerta di servizi di pagamento mobile per il settore del trasporto pubblico locale. Attualmente vi sono già alcune città che aderiscono al circuito Bemoov, tra cui Genova, Vicenza, Padova, Firenze, Forlì, Cesenatico e Cesena.

4 Commenti
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pabloski23 Giugno 2012, 11:02 #1
Salve, vorrei far notare una cosa riguarda il settore dei pagamenti mobili. Ok che non ci sono ostacoli di natura infrastrutturale, però vi siete dimenticati che il settore è monopolizzato.

A differenza della stragrande maggioranza dei Paesi occidentali, dove apri un conto presso un e-processor ed inizia subito a lavorare con il reverse billing sms e compagnia, qui da noi devi passare per gli operatori mobili, i quali non ti accettano se non sei una S.p.A. con decine di milioni di fatturato o più.

Un mercato praticamente ingessato e che non serve ad altro se non ad arricchire i soliti noti.
djfix1323 Giugno 2012, 16:51 #2
da commerciante spicciolo posso dire la mia:

i pagamenti elettronici vengono richiesti quasi sempre per importi di un certo calibro, veramente difficile che qualcuno chieda di pagare con carta (bancomat o credito) un pacchetto di sigarette o il giornale; chi chiede pagamenti elett. di solito è forestiero ed è normale anche per me quando vado fuori dalla mia zona non portarmi dietro molti soldi (sicurezza contro furti ecc).

dall'altro lato noi commercianti non siamo incentivati ad attivare e mantenere un POS per questi pagamenti dato che si paga parecchio:
c'è un abbonamento Ecomap per la garanzia sulle transazioni che vale un certo valore sul massimale di transazioni mensile.
c'è un pagamento iniziale di attivazione del servizio e molta burocrazia (circa 2-3 mesi per la sola attivazione)
c'è un costo fisso mensile di noleggio del POS.
in alcuni casi c'è pure una commissione sulle carte di credito (circa il 3% sulla vendita).
la banca di appoggio in genere alza il canone annuale del conto corrente.

tutte queste cose non favoriscono di certo questo meccanismo di pagamento, figuriamoci poi quello col cellulare...
squigly24 Giugno 2012, 14:03 #3
Originariamente inviato da: djfix13
da commerciante spicciolo posso dire la mia:

i pagamenti elettronici vengono richiesti quasi sempre per importi di un certo calibro, veramente difficile che qualcuno chieda di pagare con carta (bancomat o credito) un pacchetto di sigarette o il giornale; chi chiede pagamenti elett. di solito è forestiero ed è normale anche per me quando vado fuori dalla mia zona non portarmi dietro molti soldi (sicurezza contro furti ecc).

dall'altro lato noi commercianti non siamo incentivati ad attivare e mantenere un POS per questi pagamenti dato che si paga parecchio:
c'è un abbonamento Ecomap per la garanzia sulle transazioni che vale un certo valore sul massimale di transazioni mensile.
c'è un pagamento iniziale di attivazione del servizio e molta burocrazia (circa 2-3 mesi per la sola attivazione)
c'è un costo fisso mensile di noleggio del POS.
in alcuni casi c'è pure una commissione sulle carte di credito (circa il 3% sulla vendita).
la banca di appoggio in genere alza il canone annuale del conto corrente.

tutte queste cose non favoriscono di certo questo meccanismo di pagamento, figuriamoci poi quello col cellulare...


io ho fatto diversi viaggi e nei paesi nordici pagano tutti con la carta di credito dal caffè alla copia di un giornale e sarebbe ora che anche noi avessimo questo tiipo di mentalità!!!
biskot8424 Giugno 2012, 15:04 #4
Anche perchè paghiamo un sacco di soldi il mantenimento della moneta fisica. non ci si pensa spesso ma credo che si potrebbero risparmiare centinaia di milioni all'anno.

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