UE, nuove norme sulla portabilità dello streaming. Netflix e SkyGo si potranno vedere anche all'estero
La Commissione Europea ha ratificato nuove norme sulla portabilità dei servizi di streaming musicale e video nei paesi diversi da quello di residenza. SkyGo, Netflix, Spotify e molto altro non avranno più vincoli "regionali" e gli utenti potranno godersi i propri viaggi in completa libertà.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 09 Febbraio 2017, alle 15:54 nel canale TLC e MobileGli europei saranno presto in grado di utilizzare pienamente i loro abbonamenti online per vedere film, ascoltare musica, leggere libri digitali o anche fare qualche partita con i videogiochi. Sì perché la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e gli Stati Membri hanno ratificato nuove norme tramite le quali sarà possibile utilizzare i propri abbonamenti di streaming senza limiti regionali e dunque nel pieno delle proprie libertà.
Un passo decisamente importante verso una modernizzazione delle norme europee sul diritto d'autore che indirizzano i paesi membri ad attuare quella che è stata delineata come una strategia per il mercato unico digitale. Poco importa dunque se ci si troverà in Spagna, in Italia o magari in Germania per viaggio perché come cittadini europei si avrà diritto di utilizzare Netflix, Spotify, SkyGo o qualsiasi altro servizio di streaming a cui si è abbonati senza timore di possibili restrizioni geografiche come invece accade oggi.
L'accordo di oggi porterà benefici concreti per i cittadini europei. Le persone che hanno sottoscritto la loro serie preferita, la musica e lo sport eventi a casa saranno in grado di godere delle stesse anche quando viaggiano in Europa. Si tratta di un nuovo passo importante nella abbattere le barriere nel mercato unico digitale. Ringrazio di cuore il relatore del Parlamento europeo Jean-Marie Cavada, la Presidenza del Consiglio dell'UE e tutti coloro che sono coinvolti nel raggiungimento del compromesso di oggi. Gli accordi sono ora necessari sulle proposte per modernizzare le norme comunitarie sul diritto d'autore e garantire un più ampio accesso ai contenuti creativi anche al di fuori dei confini di residenza. - Commissario Ue competente Andrus Ansip -
Le nuove regole di portabilità essenzialmente si adattano a quello che è divenuta ormai una prassi nell'attuale mondo digitale. Sì perché nel solo 2016 addirittura il 64% degli europei utilizza internet per giocare, visionare contenuti multimediali, per seguire le proprie squadre di calcio preferite o magari per ascoltare musica. E tutto questo viene fruito molto spesso attraverso dispositivi mobile che dunque, come dichiara il nome stesso, vengono utilizzati in mobilità. Da qui l'esigenza di ottenere una portabilità dei servizi online visto anche il sondaggio di soli due anni fa in cui addirittura più della metà degli utenti europei tra i 15 e i 39 anni riteneva fondamentale la possibilità di avere con sé nei viaggi all'estero i propri abbonamenti.
Le nuove norme saranno attive dal 2018 e tutti gli stati membri dovranno fare in modo che si rispettino tali novità previo un adeguamento da parte dei fornitori del settore di nove mesi entro i quali dovranno appunto allinearsi ed adeguare i propri servizi alla libera portabilità in Europa. In questo caso i fornitori verificheranno il paese di residenza dell'utente che possiede un abbonamento utilizzando i dettagli di pagamento, l'esistenza di un contratto internet o l'indirizzo IP. Per tutti quei servizi online gratuiti (come i servizi di streaming TV o radio emittenti pubbliche o magari anche Spotify Free) invece potranno decidere in totale libertà se fornire la portabilità o meno agli utenti.
Le tecnologie digitali offrono nuove opportunità sulla fruizione dei contenuti culturali in movimento e le persone sono desiderose di usarle. L'accordo di oggi apre nuove porte ai cittadini e allo stesso tempo proteggono i creatori e quelli che investono nella produzione di contenuti culturali o sportivi. Questa soluzione equilibrata è un segnale incoraggiante per costruire un mercato unico del digitale, che offra nuove opportunità sia per i creatori che per i consumatori. - Commissario Tibor Navracsics -
Dopo l'importante decisione sulla completa eliminazione del roaming giunge dunque un nuovo fondamentale tassello sulla portabilità dei contenuti online. Un passo decisamente importante che annulla completamente quell'annoso blocco regionale che non permetteva di godersi in completa libertà gli abbonamenti pagati in un continente, quello europeo, ormai unico. Insomma dal prossimo anno chi viaggerà all'interno dei paesi membri dell'Unione Europea potrà permettersi di ascoltare musica dal proprio account di Spotify Premium, di vedere una partita di calcio della squadra del cuore o potrà anche continuare a seguire la propria serie TV direttamente sul servizio di streaming che userebbe a casa. Nulla di più comodo e nulla di più semplice.
14 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE pensare che era molto più economico, facile ed immediato, non mettere proprio in opera marchingeni e risorse preposte alla limitazione territoriale (del cui scopo mi sono sempre chiesto e mai scoperto ragione).
Credo per protezione nei confronti delle TV, o per non dargli fastidio.....ad esempio una serie TV acquistata da BCC che dopo qualche mese arriva su Netflix.....beh metti che una TV italiana la compri un anno dopo ...ecco che non avrebbe nessun successo essendo già disponibile su Netflix....
mentre ad esempio la Germania via satellite su ASTRA manda tutto in chiaro e chiunque abbia una parabola possa vedere la tv di stato, RAI cripta su satellite perchè sono servizi legati al servizio pubblico (non a caso il gettito del canone RAI è un decimo di quello tedesco)
Interessante sarebbe sapere come si comporta la UE proprio in questo caso. Se un italiano che paga il canone rai vuole vedersi lo streaming della RAI in Germania, come può farlo senza avere un decoder o un account di login in RAI?
Io sono residente all'estero e non pago il canone, ergo non posso vedere la rai (giustamente), ma se librealizzassero il filtro in base alla località dell'IP potrei vederlo ugualmente.
Insomma per stare dentro a questa norma la RAI si dovrà dotare di un sistema di login e password per ogni utente che paga il canone oppure lasciare il filtro in base al territorio.
Da oggi sono pro UE
'zzo centra?
mentre ad esempio la Germania via satellite su ASTRA manda tutto in chiaro e chiunque abbia una parabola possa vedere la tv di stato, RAI cripta su satellite perchè sono servizi legati al servizio pubblico (non a caso il gettito del canone RAI è un decimo di quello tedesco)
Interessante sarebbe sapere come si comporta la UE proprio in questo caso. Se un italiano che paga il canone rai vuole vedersi lo streaming della RAI in Germania, come può farlo senza avere un decoder o un account di login in RAI?
Io sono residente all'estero e non pago il canone, ergo non posso vedere la rai (giustamente), ma se librealizzassero il filtro in base alla località dell'IP potrei vederlo ugualmente.
Insomma per stare dentro a questa norma la RAI si dovrà dotare di un sistema di login e password per ogni utente che paga il canone oppure lasciare il filtro in base al territorio.
con tutto rispetto non vedere la Rai all'estero non e' una grande perdita.
Rai News 24 si vede, unico canale guardabile
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