The Machine: la piattaforma HP per il futuro dell'enterprise

The Machine: la piattaforma HP per il futuro dell'enterprise

In occasione di HP Discover 2014 l'azienda americana ha delineato le caratteristiche tecniche alla base di The Machine, quella che possiamo sintetizzare come la visione di HP per il futuro dei sistemi di calcolo più complessi. Connessioni fotoniche, core custom per le elaborazioni e memristor per l'archiviazione dei dati: potenza di calcolo elevatissima ma con consumi pari ad una frazione di quelli attuali

di pubblicato il nel canale Server e Workstation
HP
 

La roadmap HP e alcune stime prestazionali

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The Machine richiederà un nuovo sistema operativo per operare: HP è al lavoro anche in questo versante con The Machine OS, una soluzione open source che viene sviluppato tenendo conto delle specifiche peculiarità tecniche dei memristor. In che modo gli sviluppatori potranno contribuirne allo sviluppo non è chiaro e molto dipenderà da quanto un'architettura come quella The Machine sarà accessibile non solo su sistemi di elevata complessità e potenza di elaborazione ma anche in soluzioni più semplici e accessibili. Nell'ottica di HP The Machine può trovare spazio anche in dispositivi come smartphone e se così sarà il contributo della community open source sarà indubbiamente più ampio rispetto a quanto possibile con pochi sistemi di fascia altissima.

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Riduzione dei consumi, sistemi compatti e potenza di elaborazione estremamente elevata in grado di gestire e archiviare grandissime quantità di dati. Sono questi gli obiettivi che HP si pone con The Machine e che ha sintetizzato nel confronto con alcuni dei sistemi di calcolo attualmente a disposizione. Prendendo quale riferimento Fujitsu K emerge in modo quasi drammatico la differenza in termini di potenza di calcolo, ottenuta per giunta con una frazione dei consumi.

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A una sintesi simile giungiamo mettendo a confronto The Machine con un sitema Blue Gene Q: potenza di elaborazione simile ma consumi che sono all'incirca 1/20 per la soluzione HP. Si tratta, è bene ricordarlo, di simulazioni formulate da HP con analisi interne e non di misure effettive, ma la portata di questi dati lascia facilmente intendere per quale motivo HP veda in questa piattaforma di elaborazione e storage la via per gestire in modo efficiente la sempre più elevata quantità di dati che l'Internet of the things continua a mettere a disposizione.

The Machine è quindi uno sguardo a quello che saranno le future piattaforme di elaborazione, indispensabili per poter gestire la miriade di dati che vengono generate ogni giorno e più di tutto fare in modo che i dati siano utili, informazioni in grado di rendere migliore la vita di ogni persona. Quello che HP ha fino ad ora svelato è la complessità del progetto e le tecnologie base che sono coinvolte; quello che non sappiamo ancora è quali saranno le evoluzioni pratiche di The Machine, quindi quali prodotti HP svilupperà alla base di questa piattaforma. Per la parte di calcolo possiamo pensare ad una evoluzione del concetto Moonshot, con core sempre più custom e quindi in grado di bilanciare al meglio potenza di calcolo e contenimento dei consumi.

E' però chiaro come alla base di questo concetto vi sia la volontà di HP di innovare, ma rendere questa innovazione anche una importante opportunità commerciale per il futuro. E' evidente che un'architettura di questo tipo, se e quando verrà completata e concretizzata da HP in soluzioni commerciali, avrà una forte ricaduta positiva per l'azienda e per l'industria nel complesso. HP è giustamente alla ricerca di opportunità future per la propria divisione enterprise, con le quali assicurare quegli elevati margini che hanno da sempre contraddistinto questa divisione di business dell'azienda. La tecnologia memristor è quella chiave in questo approccio e sarà interessante vedere, nel giro dei prossimi anni, in che modo troverà spazio in commercio anche rispetto ad altre soluzioni concorrenti che si affacciano all'orizzonte. Per tutte le aziende enterprise, del resto, bandwidth e storage sono gli imperativi per poter mettere a disposizione dei propri clienti sistemi in grado di gestire le esigenze di elaborazione future dei dati che i device che ci circondano creano per e su di noi.

3 Commenti
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Mparlav17 Giugno 2014, 17:49 #1
Un ritorno alle origini per HP, ritornano a fare ricerca di altissimo livello ed a puntare a settori strategici altamente remunerativi.
Spero che il progetto The Machine mantenga le promesse.

IBM ha capito prima di loro quanto fossero lucrativi mainframe e supercomputer, liberandosi negli ultimi anni dei rami aziendali troppo "consumer" (hard disk, notebook, server x86) e puntando sulla ricerca.

rockroll18 Giugno 2014, 03:05 #2
Originariamente inviato da: Mparlav
Un ritorno alle origini per HP, ritornano a fare ricerca di altissimo livello ed a puntare a settori strategici altamente remunerativi.
Spero che il progetto The Machine mantenga le promesse.

IBM ha capito prima di loro quanto fossero lucrativi mainframe e supercomputer, liberandosi negli ultimi anni dei rami aziendali troppo "consumer" (hard disk, notebook, server x86) e puntando sulla ricerca.


Spero anche io, anche se il tutto, a giudicare dall'articolo, appare ancora futuribile.

Che sia la volta buona che vedremo qualcosa di diverso dal solito mondo wintel? La fine di un incubo?
BulletHe@d18 Giugno 2014, 08:32 #3
Vabbè definire Wintel un incubo è esagerato anche loro hanno portato innovazione, cmq sono fiducioso per questa soluzione HP

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