L'Europa può giocare un ruolo chiave per lo sviluppo del 5G: parola di Huawei
In questo 2018 vedremo il lancio di servizi commerciali basati sullo standard per telecomunicazioni di nuova generazione. Abbiamo parlato con Peter Zhou, Chief Marketing Officer, Wireless Network Product Line, Huawei Technologies, durante l'evento organizzato dal colosso cinese per presentare in anteprima a giornalisti e analisti gli annunci del Mobile World Congress in ambito reti e infrastrutture 5G
di Roberto Colombo pubblicato il 16 Febbraio 2018 nel canale TLC e Mobile5GHuawei
L'Europa è in prima linea sul 5G
"L'Europa è in prima linea e potrà giocare un ruolo chiave per lo sviluppo del 5G" - questo uno dei passaggi della mia intervista a Peter Zhou, Chief Marketing Officer, Wireless Network Product Line, Huawei Technologies, durante l'evento organizzato dal colosso cinese per presentare in anteprima a giornalisti e analisti gli annunci del Mobile World Congress in ambito reti e infrastrutture. 5G è naturalmente la parola d'ordine e dopo la prima release ufficiale dello standard 5G NR (New Radio), non è più una parola che evoca un futuro lontano, ma già in questo 2018 vedremo il lancio di servizi commerciali basati sullo standard per telecomunicazioni di nuova generazione.
Peter Zhou durante il suo intervento
5G: il 2018 è l'anno del lancio. Come e quando arriverà davvero nelle mani dei consumatori?
"Nell'ultimo trimestre dell'anno gli operatori saranno pronti per lo sbarco ufficiale nel mondo del 5G con soluzioni end-to-end, mentre continueranno fino ad allora i trial commerciali già in atto in diverse parti del mondo".
Per quanto riguarda i terminali però si parla del 2019 per l'arrivo sul mercato dei primi smartphone 5G, come mai questa discrepanza?
"Quella che abbiamo visto a dicembre è la versione NSA (non-standalone) della Release 15, che contiene le specifiche del nuovo standard 5G, mentre la Release 15 Full (with standalone) verrà rilasciata successivamente, nella prima metà del 2018. Per lo sviluppo dei terminali si attenderanno le specifiche complete e le tempistiche di sviluppo dei moderni smartphone porteranno al lancio dei terminali 5G solo a partire dal 2019. Si tratta di un percorso naturale. Il 5G farà la sua via verso i consumatori però in altri modi già a partire dal 2018. FWA, Fixed Wireless Access, è questo il 'tema caldo' del 2018: grazie al 5G si potrà portare la banda larga nelle case grazie alle tecnologie wireless come mai avvenuto prima, con prestazioni alla pari con le reti cablate".
Rispetto alle tecnologie precedenti, il 5G prenderà piede più velocemente?
"Pensiamo al 4G: al suo debutto avevamo due standard in competizione, LTE e WiMax. Molto più frammentata era la situazione con il 3G, con UMTS, W-CDMA, CDMA 2000. Per la definizione delle specifiche del 5G si è lavorato in questi anni su una base di un ecosistema globale, per evitare proprio le incompatibilità del passato. Le basi per un rapido sviluppo ci sono tutte. C'è inoltre una forte domanda di servizi di nuova generazione. Nei paesi in via di sviluppo il 5G rappresenta la possibilità di avere banda larga anche laddove oggi non c'è, anche se in questi paesi per un certo periodo di tempo continuerà a esserci un freno rappresentato dal costo dei dispositivi, che inizialmente resterà elevato. Nei paesi sviluppati temi come le comunicazioni V2X (Vehicle-To-X) saranno un traino molto forte per il 5G. Le reti saranno più facilmente pronte in larga scala al lancio dei servizi. C'è un mix di fattori positivi che può essere fin da subito terreno fertile per lo sviluppo del 5G".
Il 5G è pensato sulla base di un ecosistema globale: cosa ci può dire sul tema dello spettro e delle bande?
"La prima banda 5G a vedere un forte sviluppo sarà la cosiddetta C-Band, quella dei 3,5GHz. Gradualmente vedremo poi anche lo spettro 'legacy', ossia le bande utilizzate dai servizi di precedenti generazioni o da altri tipi di telecomunicazioni (come avviene in Italia per la banda dei 700MHz che dovrà essere liberata dai canali TV NdR) migrare alle tecnologie di nuova generazione. Anche le onde millimetriche giocheranno fin da subito un ruolo importante, ma con applicazioni più orientate verso FWA e copertura di luoghi affollati. A Vancouver, in Canada, è già attivo un trial per connessioni domestiche a banda larga sulla banda delle mmWave a 28GHz. Per il 2020 le previsioni parlano di 350 milioni di connessioni WTTx (Wireless to the x, dove x può essere Home, Building, Cabinet) che porteranno banda larga a utenti residenziali e aziendali prima serviti dai servizi cablati".
"Le tecnologie sono pronte, la palla passa però nelle mani dei regolatori nazionali e internazionali, che dovranno gestire al meglio l'assegnazione dello spettro: questo è un tema fondamentale. Per il completamento della rete su tutte le bande, proprio per questa ragione, potrebbero volerci anni".
"Dovremo essere poi in grado di costruire una '5G society', per questa ragione come Huawei investiamo molto anche su Università e Centri di Ricerca, per formare figure e creare i servizi di domani".
5) All-Cloud, AI, tutto connesso: la sicurezza giocherà un ruolo sempre più fondamentale.
"Sì, ma è un qualcosa che è in qualche modo 'integrato' nello sviluppo delle soluzioni di nuova generazione. I fornitori di tecnologia oggi devono essere molto 'sofisticati': in Huawei abbiamo l'esperienza per rispondere alle esigenze dei nostri clienti anche su questo tema".
6) Spesso quando una nuova tecnologia arriva sul mercato si comincia già a parlare della successiva. Ci sarà anche un 6G o la struttura del 5G è tale da poter racchiudere tutte le evoluzioni dei prossimi anni?
"Ci sarà un 6G, ma al momento siamo tutti concentrati a portare il 5G sul campo. Probabilmente ci sarà qualcosa di nuovo in futuro, ma è troppo presto per fare ipotesi".
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