Ancora Qualcomm: ora l'obiettivo è renderla azienda privata
Paul Jacobs, ex CEO dell'azienda, è in trattativa con investitori per poter rilevare completamente l'azienda traformandola da pubblica a privata
di Paolo Corsini pubblicata il 19 Marzo 2018, alle 08:21 nel canale MercatoBroadcomQualcomm
Trascorsi pochi giorni dallo stop delle trattative tra Qualcomm e Broadcom, per l'acquisizione della prima da parte della seconda, ecco che l'azienda americana ritorna al centro delle discussioni sempre con il proprio futuro quale tema dominante.
Dopo Broadcom è ora la volta di Paul Jacobs, ex CEO e figlio di uno dei fondatori dell'azienda, che vuole trasformare Qualcomm da azienda pubblica quotata in borsa ad una privata non più nel mercato borsistico. Per fare questo Jacobs ha preso contatto con investitori internazionali, chiamati sulla carta a mettere mano al portafogli in misura rilevante visto il controvalore stimato dell'azienda a seguito della trattativa con Broadcom.
L'annuncio delle sue intenzioni ha portato il consiglio di amministrazione dell'azienda a una decisione drastica: quella di non rinominarlo nella sua posizione in occasione del congresso annuale degli azionisti Qualcomm previsto per il 23 marzo., riducendo il numero complessivo a 10 a partire da questa data. La mossa non è inaspettata: restando nel CDA Jacobs avrebbe potuto infatti partecipare attivamente alle decisioni sul futuro dell'azienda, comprendendo in questo anche la propria decisione di portare avanti una scalata.
Jacobs avrebbe già coinvolto la giapponese Softbanks nel proprio piano, azienda che non più tardi dello scorso anno ha acquistato ARM. Resta da valutare se una partecipazione di Softbank ad una iniziativa di questo tipo, sempre che vada nella direzione sperata da Jacobs, non possa generare lo stesso tipo di azioni da parte del governo americano così come visto con riferimento all'iniziativa di Broadcom. Più in generale, ci sono dubbi che Jacobs possa raccogliere gli investimenti privati necessari per completare una operazione di questo tipo, che come già abbiamo visto durante le trattative con Broadcom potrebbe diventare quella dal controvalore più elevato di sempre tra le aziende ICT.
13 Commenti
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Riducendo il numero di cosa?
I nomi delle cose...
"Jacobs avrebbe già coinvolto la giapponese Softbanks nel proprio piano"
SoftBank.
cambia niente per il mercato.. semplicemente le loro azioni saranno valorizzate in modo a come decideranno loro e non il libero mercato della borsa..
Alla fine qualcomm se non sbaglio è il più grande produttore di processori al mondo (per numero)
libero è una parola grossa in questo contesto
le megabanche sono state pizzicate più volte a manipolare i mercati finanziari, una delle ragioni per cui Tremonti voleva rendere illegale il hft in Italia ( cosa che decretò la definitiva fine dell'allora governo Berlusconi )
c'è chi confonde il termine "libero" con "onesto" .. un mercato libero è selvaggio poichè vince il più forte e non il più onesto.. non è che nella savana se ti fai i cavoli tuoi ne esci vivo.. e la borsa è uguale.. è libera (quella americana.. la nostra fa ridere) ma libero è pericoloso e non tutelato.. da noi di fatti ci sono delle regole per ridurre i rischi..
mi piace di più come funziona la borsa americana che la nostra.. li è libera come è stata creata, con tutti i pro e contro, qui è gestita e normata e la cosa è ridicola con tutte le contraddizioni che ne nascono e i costi che allontanano la gente dall'investire e aiutano le banche a prosperare per ogni operazione..
detto questo.. qualcomm resterà uguale sia dentro che fuori.. solo che fuori non dovrà più rispondere agli altri.. tipo la LEGO per intenderci..
Si, perchè Michael Dell si era rotto di dover giocare al casinò con i cosidetti investitori. E ti dirò di più, ovvero che le aziende che al mondo vanno meglio sono tutte fuori dalla borsa. E curiosamente le aziende di proprietà di pezzi veramente grossi ( specialmente nei settori strategici dell'alimentazione, in particolare granaglie ) sono fuori dalla borsa.
Del resto un'azienda vorrebbe essere valutata per quello che produce, non perchè ad un trader di Goldman Sachs è venuto un embolo e ha pigiato il tasto vendi.
Quando ho letto il titolo mi sono subito chiesto se per davvero gli USA fossero proprietari di Qualcomm
Del resto un'azienda vorrebbe essere valutata per quello che produce, non perchè ad un trader di Goldman Sachs è venuto un embolo e ha pigiato il tasto vendi.
Quoto.
Emblematico in tal senso è il caso di Tesla: perde centinaia di milioni l'anno, produce 4 macchine messe in croce ma ha una capitalizzazione superiore a quella di Ford. Roba da matti.
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