Apple e le condizioni di lavoro nelle fabbriche dei fornitori
Apple pubblica il resoconto annuale sulle condizioni di lavoro nelle fabbriche dei propri produttori. Ma gli impegni e le promesse di Apple rispecchiano la realtà?
di Andrea Bai pubblicata il 17 Febbraio 2011, alle 17:24 nel canale MercatoApple
Apple ha pubblicato la relazione Apple Supplier Responsibility 2011 Progress Report che documenta le verifiche, commissionate a società esterne, per monitorare le condizioni di lavoro all'interno degli stabilimenti produttivi delle aziende partner che assemblano i prodotti commercializzati dalla Mela mordicchiata. Lasciando la lettura integrale del documento agli interessati ad approfondire, riportiamo di seguito gli elementi più importanti che la Mela ha riscontrato nel corso del 2010.
Il problema più grave riscontrato da Apple è lo sfruttamento di lavoro minorile nelle fabbriche dei propri fornitori: 91 bambini sono stati impiegati presso 10 stabilimenti di vari fornitori, che non sono stati resi noti. In Cina il lavoro è consentito solamente dal compimento del sedicesimo anno di età. In un caso, a seguito del quale Apple ha terminato i propri rapporti di lavoro, le indagini hanno rivelato che uno stabilimento ha coinvolto una scuola professionale per falsificare i documenti di 42 bambini-lavoratori.
Particolare attenzione è stata posta dalle indagini sulle condizioni dell'ambiente di lavoro: in questo frangente è stato riscontrato presso gli stabilimenti di Wintek (produttore di pannelli touchscreen) l'impiego di un solvente nocivo nei processi di assemblaggio e pulitura. Le indagini hanno riscontrato un malfunzionamento dell'impianto di aspirazione dei vapori dovuta alla noncuranza dell'azienda, che hanno pertanto intossicato decine di lavoratori. Alla luce delle rilevazioni Apple ha chiesto a Wintek di eseguire la corretta manutenzione degli impianti e di terminare l'impiego di sostanze nocive. Nella relazione viene inoltre riservata una sezione apposita per Foxconn, per la quale Apple riconosce le misure intraprese a seguito dei suicidi avvenuti lo scorso anno.
Qualche settimana fa l'IPE - Institute of Public Environmental Affairs - ha pubblicato un report titolato "L'altro lato di Apple", nel quale viene sottolineata la dicotomia tra l'impegno e le promesse che Apple assume e le reali condizioni di lavoro all'interno delle fabbriche della catena dei fornitori. Secondo gli autori del report sarebbero le esigenti richieste della Mela ai fornitori, in termini di qualità dei prodotti e di bassi costi di produzione, a mettere le basi per un ambiente fertile agli abusi sul lavoro.
35 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoma non credo che a cupertino ne siano totalmente all'oscuro...
3000 dollari?
le multinazionali sono fatte per fare i soldi che di chiamino Microsoft, Apple o WFP.
tenere in piedi una baracca del genere costa caro...
Ne + ne -.
Non mi sembra che i problemi riguardino SOLO Apple: Foxconn è uno dei più grandi (a livello mondiale) produttori/assemblatori, non sono per Apple.
Apple è già intervenuta circa un anno fa per modificare condizioni di lavoro e stipendi (80$ in più, circa un 20% dello stipendio): Foxconn HA DOVUTO accettare queste pressioni, altrimenti avrebbe perso un suo importante cliente (Apple) e probabilmente altri a ruota.
Cosa dovrebbe fare Apple secondo voi? Decidere di produrre in USA o in Europa?
Forse il problema non è Apple o gli altri marchi, ma le condizioni schifose di lavoro in Cina?
La tutela dei lavoratori è un obbligo morale a prescindere da qualunque altra considerazione.
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