Cina: stretta sui giacimenti di terre rare
Il governo cinese mette 11 giacimenti di terre rare sotto il controllo statale. E' una misura che va ad aggiungersi al taglio delle quote di esportazione annunciato negli scorsi mesi
di Andrea Bai pubblicata il 24 Gennaio 2011, alle 11:50 nel canale MercatoIl governo cinese ha annunciato di aver portato sotto il controllo statale 11 siti di estrazione di terre rare, ovvero una serie di elementi chimici (tra cui il Lantanio e il Neodimio) che trovano largo impiego in moltissimi ambiti tecnologici, come quello dei semiconduttori, delle fibre ottiche, dell'optoelettronica e via discorrendo. Moltissimi dispositivi elettronici attuali sono realizzati anche grazie all'impiego di terre rare.
Attualmente la Cina si trova a detenere oltre il 95% delle terre rare mondiali, grazie ad una fortunata collocazione geografica. A rientrare sotto il controllo dello Stato sono i giacimenti situati nella provincia di Jiangxi, allo scopo di rafforzare la protezione ed il ragionevole sviluppo del settore, secondo le parole del ministro dell'ambiente e delle risorse del governo cinese.
La decisione della Repubblica Popolare ha sollevato parecchie preoccupazioni negli Stati Uniti e in Giappone, che ritengono che la Cina stia abusando della propria posizione dominante sul mercato, dal momento che già in precedenza il governo cinese aveva deciso di ridurre le quote per le esportazioni oltreoceano (si parla del 35% in meno circa), con la conseguenza inoltre di alzare le tasse di esportazione e con un pesante giro di vite sulle miniere ad alto tasso di inquinamento. Lo scorso anno, inoltre, la Cina ha sospeso per un breve periodo di tempo le esportazioni di terre rare verso il Giappone, nel mezzo di uno scontro diplomatico.
Il ministro ha dichiarato che le 11 miniere, che coprono un'area di 2534 chilometri quadrati, rappresentano il primo gruppo di "zone di estrazione a pianificazione statale" per le terre rare. Secondo alcuni analisti nell'obiettivo del governo cinese vi sono i siti di estrazione delle terre rare pesanti, ancor più costose per via della loro scarsità. Il ministro ha tuttavia negato che la decisione è stata presa per motivi politici ma ha insistito sul fatto che si tratta di un problema esclusivamente ambientale.
Nonostante le dichiarazioni del ministro, le decisioni del governo cinese appaiono in tutto e per tutto come misure protezionistiche ed anche gli analisti concordano sul fatto che da questo episodio potranno scaturire aumenti dei prezzi delle apparecchiature elettroniche.
27 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLa Cina non ne ha il monopolio, e' solo che come in tanti altri settori il costo di estrazione in Cina e' cosi basso e a buon mercato che ha fatto chiudere miniere negli Stati Uniti e altri paesi dove il costo del lavoro e' ovviamente piu' alto.
Con la conseguenza geopolitica di dare alla Cina un elemento di pressione non indifferente. Solo ora, grazie a questa crisi si stanno riaprendo miniere per estrarre terre rare in america, ma ovviamente ci vorra' del tempo affinche' la produzione vada a regime e consenta di ridurre la pressione cinese.
loro crescono del 10% l'anno si vero.. ma ..
1. con che paghe per i dipendenti ?.. se qua scendiamo a 3€/h mi sa che possiamo produrre di più..
2. con che norme antiinquinamento ?...
3. con che sicurezza sul lavoro ?
4. etc
5....
suvvia.. loro crescono perchè partivano da niente.. e devono fare molta strada.. noi non cresciamo perchè troppa gente compra produzione made in china ed evita il made in italy o made in EU.. tutto qua..
noi abbiamo fatto anche la cavolata di privatizzare ENEL, ENI, SIP, FS etc perchè pare sia fico.. e quindi abbiamo anche altri costi.. ma in genere loro crescono perchè barbarizzano.. noi abbiamo in sindacati :-D
suvvia.. lascia che la china faccia la china e prega che gli italiani inizino a comprare solo europeo.. poi si torna a crescere pure noi..
Beh, in questi giorni sto leggendo "La porta proibita" di tiziano Terzani, non so se lo conosci.
Vai a vedere come vivono i lavoratori cinesi (la stragrande massa, non i pochi che stanno bene) e poi dimmi se faresti a cambio.
Quoto le considerazioni di Notturnia.
se bari puoi anche vincere un campionato di poker senza neanche sapere quante carte stanno in un mazzo regolamentare; non mi sembra che quella cinese sia molto di più che una enorme fabbrica nazionale, prima o poi saranno sommersi dai loro stessi rifiuti che se gli va di lusso sono tossici e radioattivi.
Poi stanno applicando con diligenza le lezioni dell'economia capitalista: cresce la domanda, diminuisce l'offerta, e in sovrappiù aumenta il prezzo..
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