Google compra Fabric, la piattaforma di sviluppo di Twitter

Google compra Fabric, la piattaforma di sviluppo di Twitter

Le società coinvolte hanno confermato l'acquisizione di Fabric, la piattaforma per sviluppatori di Twitter, da parte di Google

di pubblicata il , alle 08:01 nel canale Mercato
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Fabric, la piattaforma per sviluppatori di Twitter, è adesso di Google. La manovra d'acquisizione è stata annunciata sul blog ufficiale lo scorso mercoledì ed è stata confermata in seguito da Jeff Seibert di Twitter sullo stesso servizio di microblogging. Acquisita da Twitter nel 2014, Fabric è una piattaforma modulare mobile progettata per aiutare gli sviluppatori a migliorare "stabilità, distribuzione, fatturato e identità" dei loro prodotti. Su Fabric si fondano alcune delle funzionalità permesse da Twitter, come la possibilità di integrare i tweet nelle app o l'esecuzione del log-in con le credenziali del servizio.

Adesso che è di Google, Fabric verrà unito alla piattaforma di sviluppo Firebase: "Abbiamo rapidamente capito che le nostre missioni sono le stesse, aiutare i team di sviluppo mobile a creare applicazioni migliori, a capire i loro utenti e a far crescere le loro attività", si legge nell'annuncio effettuato da Fabric. "Fabric e Firebase operano oggi su piattaforme mobile con punti di forza unici nel mercato". Per gli sviluppatori attuali che utilizzano la piattaforma, inoltre, non ci sono cattive notizie dal momento che Fabric rimarrà operativo. L'unico cambiamento è presente nei nuovi termini di servizio, che saranno disponibili una volta finalizzato l'accordo.

Nonostante la novità Twitter ha dichiarato che continuerà ad investire sulle proprie API pubbliche e sulle piattaforme TwitterKit e TweetDeck, ma al tempo stesso ha iniziato a notificare gli utenti della propria piattaforma di e-commerce che inizierà ad eliminare il tasto Buy come parte di una manovra più ampia con cui verrà terminata la divisione legata al commercio. Il motivo ufficiale è un cambiamento del focus nell'ambito dell'e-commerce, ma è probabile che l'incursione della società nella categoria non sia andata come sperato dai vertici. La compagnia comunque consentirà agli utenti di effettuare donazioni per scopi caritatevoli, almeno nel prossimo futuro.

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