L'Unione Europea vuole un supercomputer exascale entro il 2023
Un progetto per costruire un'infrastruttura supercomputer pan-europea allo scopo di migliorare la competitività dell'economia e del settore industriale
di Andrea Bai pubblicata il 15 Gennaio 2018, alle 09:01 nel canale MercatoL'Unione Europea ha varato un nuovo progetto da 1 miliardo di Euro con l'ambizioso scopo di costruire il supercomputer più potente del mondo entro il 2023, inserendosi nella competizione tra USA, Cina e Giappone. L'obiettivo ultimo è quello della costruzione di un computer di classe exascale in grado di raggiungere cioè un miliardo di miliardi di operazioni al secondo.
Una nuova realtà, EuroHPC Joint Undertaking, si prenderà inoltre in carico in questi anni di acquisire, costruire e allestire in tutta Europa un'infrastruttura di classe HPC, unitamente ad un programma di ricerca e innovazione per sviluppare le tecnologie hardware e software necessarie allo scopo e in grado di sfruttare la capacità computazionale dei nuovi supersistemi per vari campi applicativi.
Mariya Gabriel, Commissaria responsabile per l'Economia e la società digitali, ha dichiarato: “I supercomputer sono già al centro di notevoli progressi e innovazioni in molti settori che interessano direttamente la vita quotidiana dei cittadini europei. Possono aiutarci a sviluppare una medicina personalizzata, a risparmiare energia e a contrastare i cambiamenti climatici in modo più efficiente. Un'infrastruttura di supercalcolo europea più potente racchiude un grande potenziale per la creazione di posti di lavoro ed è un fattore fondamentale per promuovere la digitalizzazione del settore industriale e per incrementare la competitività dell'economia europea”.
L'Unione Europea contribuirà per 486 milioni di Euro tramite l'attuale Multiannual Fiancial Framework. L'iniziativa EuroHPC è stata firmata a marzo 2017, e i paesi aderenti comprendono Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Bulgaria, Slovenia, Svizzera, Grecia e Croazia.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPoi invece compare nella lista dei partecipanti al progetto EuroHPC.
L'UE ha già una bella esperienza con questo tipo di problemi. Un esempio su tutti è il CERN dove chi vuole usare le strumentazioni deve prenotarsi.
Nel caso dell'HPC bisogna capire se faranno distinzione tra pubblico e privato.
Forse sarebbe opportuno tenere divise le risorse tra questi due soggetti.
Probabilmente lo faranno in un paese del nord.. solo perché ha un clima più freddo e si risparmierà sui costi di raffreddamento. Notare come la Gran Bretagna è fuori della partita... tutti i grandi stati (o meglio.. le grandi economie) avranno un super computer di questa fattura per i primi anni 20 (US, China, Japan, India, Taiwan) e la GB dovrà chiedere il permesso di utilizzarli, a meno che non partecipi a qualche progetto in essere.. cosa che non so.
C'è la fila per accedere alle risorse del Cineca (e i mugugni ci sono, eccome). E siamo nei nostri confini. Figurarsi se dobbiamo chiedere permesso per poter accedere a risorse estere. Speriamo, veramente, che sia stabilito tutto prima che i lavori partano.
Hanno speso 6,2 miliardi di sterline per due portaerei, non vedo il problema di spenderne un altro, magari tra 5 anni, per surclassare tutti questi hpc.
A già, la brexit... sono destinati a diventare quarto mondo.
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