La CBS ha comprato CNet per 1,8 miliardi di dollari
L'emittente televisiva CBS ha acquisito il colosso americano dell'informazione web CNet
di Fabio Boneschi pubblicata il 16 Maggio 2008, alle 15:27 nel canale Mercato1,8 miliardi di dollari, questo il prezzo pagato dalla CBS per l'acquisto di CNet, la realtà informativa più importante del panorama web statunitense. Secondo varie fonti, l'operazione era ampiamente prevista e alcuni rumors risalgono allo scorso anno.
L'acquisizione è stata siglata con un premio del 44.6% su ogni azione di CNet; proprio il costo dell'operazione viene indicato da alcuni esperti come un punto delicato della vicenda. CBS potrebbe trovarsi in difficoltà per onorare tale impegno anche se le nuove opportunità offerte sono parecchie.
In questo particolare momento il web cresce e sempre più i contenuti video vengono diffusi su tale media. Questa circostanza pone ora nelle mani di CBS nuovi interessanti strumenti per fare informazione e per distribuire i propri contenuti. Anche e sopratutto in ambito pubblicitario CBS ha a propria disposizione grandi novità, infatti, sempre più spesso i budget adv vengono destinati verso risorse web.
Le pagine online e tutti i servizi ad esse associate offrono agli inserzionisti nuovi spazi in cui veicolare i propri messaggi in modo assai preciso. Infatti, al contrario di altri media, il web offre la possibilità di raggiungere particolari tipologie di utente in modo estremamente mirato, a tutto vantaggio dell'inserzionista
17 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSarebbe come se Mediaset acquistasse Hardware Upgrade s.r.l.
Non dirlo che poi capita..ed io Amici che cercnao di montare un pc non li voglio.
Sarebbe come se Mediaset acquistasse Hardware Upgrade s.r.l.
Il network Cnet comprende: ZDNet, GameSpot.com, TV.com, mp3.com, news.com, TechRepublic.
Non tutti sono così focalizzati sulle recensioni HW/SW; comunque anche nell'editoria spesso riviste specializzate sono in catalogo ad editori generalisti (PC Professionale è della Mondadori, per esempio).
Sarebbe come se Mediaset acquistasse Hardware Upgrade s.r.l.
Hai fatto un esempio proprio sballato, proprio Mediaset ha investito pesantemente sul web, fra l'altro rimettendoci parecchi soldi ().
Il punto non è solo diversificare, o dove investire, ma principalmente a quali condizioni. Se mi dicessero ad esempio (cifre a caso), per 250mila euro vuoi acquistare HUpgrade? correrei come un forsennato per procurarmi il denaro che occorre. Certo che ritornerei della cifra in pochi anni.
Se mi chiedessero di acquistarlo per 1 milione di euro, mi metterei a ridere.
Nel caso specifico, il ritorno da parte della sola pubblicità non è un buon investimento, hanno speso 1,8 miliardi di dollari!
Non so, ultimamente mi sembra di rivivere quel clima di pazzia prima che esplodesse la bolla della GNU-economy
Ok, è più vasto di quello che credevo. La mia conclusione al discorso di prima non cambia, ma almeno riesco a comprenderne l'acquisto, sono servizi utilizzatissimi negli USA.
Ma che dici?
Lo vendono al mercato! E poi dipende sempre di che tipo di azienda si parla.
Edit: parli solo del dividendo, avevo letto male
Dunque giruz ha completato in maniera chiara il discorso.
Non dirlo che poi capita..ed io Amici che cercnao di montare un pc non li voglio.
Lo vendono al mercato! E poi dipende sempre di che tipo di azienda si parla.
La versione semplice e' che: Le azioni sono depositate su un conto in banca. Quando i dividendi vengono pagati vanno a finire sul conto con la valuta collegata.
Nel caso di aziende non quotate per cui le azioni sono stampate...beh...ti chiamano (o tu chiami) e chiedi di avere pagati i dividendi via bonifico/assegno...
g.
OT, piccoli investitori chiedono
Ma daaaaai!
Le azioni sono depositate elettronicamente presso un gestore (per es. investitori o banche). I dividendi, se non reinvestiti automaticamente, sono accreditati su conti d'appoggio.
Per un piccolo investitore, la banca accredita il dividendo sul conto corrente collegato al deposito titoli, che un investitore deve "aprire" presso la banca (pagando il servizio).
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