Meno fondi ai produttori di PC nel programma Intel Inside
Taglio nei fondi per i produttori di sistemi PC nel programma Intel Inside: meno soldi per il co-marketing, ma nuova disponibilità dirottate verso iniziative non legate direttamente al mondo dei PC
di Paolo Corsini pubblicata il 14 Dicembre 2017, alle 08:41 nel canale MercatoIntelIoTrealtà aumentataVirtual reality
Intel avrebbe implementato un importante cambiamento all'interno del proprio programma "Intel Inside", iniziativa di co-marketing che sin dal 1991 permette ai produttori di sistemi basati su processori Intel di ricevere incentivi economici alla vendita delle proprie soluzioni.
Intel riconosce alle aziende una quota di denaro per ogni processore venduto, con margini variabili a seconda del tipo di cliente e del volume di processori Intel venduti. Tale somma viene utilizzata dall'azienda in iniziative marketing, che permettono ad esempio di ridurre il costo complessivo d'acquisto rendendo i prodotti maggiormente appetibili agli occhi dei potenziali clienti.
E' per questo motivo, ad esempio, che in pressoché tutte le pubblicità in video di sistemi basati su processori Intel è riprodotto il ben noto gingle Intel: si tratta di un segno identificativo che la campagna pubblicitaria in oggetto è stata sviluppata in partecipazione con Intel, che ha contribuito con propri fondi all'iniziativa.
CNR segnala, a questo indirizzo, come Intel abbia deciso di ridurre il programma riducendone i fondi di una quota variabile tra il 40% e il 60%, andando ad impattare la disponibilità di fondi dedicati ai sistemi consumer tanto desktop come notebook. La quota tenderà a cambiare a seconda del tipo di cliente: ci si aspetta che l'impatto maggiore investirà i clienti OEM più grandi, mentre i cosiddetti "boutique PC" cioè i produttori di sistemi desktop e notebook con volumi di vendita più contenuti subiranno un taglio più contenuto.
Possibile che questo porti ad un aumento dei prezzi medi di PC desktop e notebook? L'eventualità è tutt'altro che da escludere ma in un mercato così dinamico come questo i vari produttori troveranno modo di quantomeno limitare l'impatto di questa mossa di Intel. In generale ci attendiamo che le variazioni al rialzo, se si registreranno, saranno di portata molto limitata.
La riduzione dei fondi del piano Intel Inside per sistemi PC verrà bilanciata da iniziative miranti supportare prodotti e propri gruppi interni che non sono direttamente legati al mondo dei PC o al canale. Questo porta a ritenere che a beneficiarne siano soprattutto le proposte destinate ai datacenter, per le quali del resto Intel ha effettuato numerosi investimenti di supporto nel corso degli ultimi anni proprio alla luce della domanda per server e per soluzioni di calcolo complesse.
Tale manovra, inoltre, punta anche a posizionare in modo differente Intel all'interno del mercato nel suo complesso. Da anni l'azienda americana è infatti alle prese con una operazione di diversificazione ed espansione verso settori che siano complementari a quello tradizionale delle soluzioni PC. Nel mondo dei device mobile i risultati finali sono stati tutt'altro che ideali, al punto da portare l'azienda ad investire e cercare crescita in albiti come quello dell'Internet of Things, del mondo dei makers, delle soluzioni legate a realtà virtuale e realtà aumentata. In tutto questo rimane forte l'impegno per le proposte destinate ai datacenter, in primo luogo grazie al volume di fatturato e alla marginalità che tale proposte permettono di ottenere.
20 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSi chiamano così le mazzette in America?
Si chiamano così le mazzette in America?
Mi sà che forse dovresti informati meglio sulla definizione di quella parola.
Si chiamano così le mazzette in America?
si chiama libero commercio e lo fanno tutti
1. non riuscivano a pagare lo stipendio a Raja e stanno stringendo la cinghia
2. si sono resi conto che quella musichetta dell'intel inside ha rotto le @@ al 50% della razza umana e lobotomizzato l'altra metà sul comprare solo intel
parlando seriamente è scontato che questa mossa di intel la pagheremo noi e solo noi. se tu produttore hai un "premio su fatturato" che ti viene a mancare li recuperi sul prezzo di vendita. parliamo di spiccioli (spero) ma pur sempre dalle tasche dei consumatori usciranno e non più da quelle di intel.
Se fai una ricerca Google con indice "mazzette Intel" anche tu puoi informarti meglio.
A casa mia si chiama concorrenza sleale, e non la fanno tutti.
La cosa diventa illecita agli occhi dell'Antitrust se perpetrata da azienda con posizione dominante nel settore.
[I]PS: A scanso di equivoci, sia ben chiaro che nel libero mercato a concorrenza non sbilanciata un fornitore può proporre i suoi prodotti alla cifra che ritiene più opportuna, ovvero scontati quanto vuole. Ma il programma Intel Inside non è configurabile come sconto sulla fornitura, bensì come incentivo economico (senza voler usare il termine "mazzetta" a fronte di vendita dei propri prodotti INVECE di quelli della concorrenza. Del resto è quanto avvenuto e forse silentemente avviene, chi può dimostrare il contrario?[/I]
Si chiamano così le mazzette in America?
Non sai di cosa parli: informati.
*
*
1. non riuscivano a pagare lo stipendio a Raja e stanno stringendo la cinghia
2. si sono resi conto che quella musichetta dell'intel inside ha rotto le @@ al 50% della razza umana e lobotomizzato l'altra metà sul comprare solo intel
parlando seriamente è scontato che questa mossa di intel la pagheremo noi e solo noi. se tu produttore hai un "premio su fatturato" che ti viene a mancare li recuperi sul prezzo di vendita. parliamo di spiccioli (spero) ma pur sempre dalle tasche dei consumatori usciranno e non più da quelle di intel.
Infatti non credo che, solo per questo, le vendite di Intel ne risentiranno.
Il marchio Intel vende comunque, che sia maggiormente sponsorizzato o meno: è uno dei brand più diffusi, e nell'immaginario collettivo è ormai ben saldo come sinonimo di qualità e affidabilità.
Tu non smetti mai di trollare, nonostante tutte le batoste che hai già preso con le tue sparate?
L'onere della prova è di chi sostiene una tesi, per cui... accomodati pure.
A casa tua la puoi chiamare come vuoi, ovviamente. Ma fuori da casa tua si chiama balla o diffamazione, a seconda di come la si guardi.
E qui dimostri di non avere la minima idea di come funziona l'antitrust e delle direttive che regolano la concorrenza nel mercato.
Ma non è certo una novità. D'altra parte uno che afferma di cercare su internet "mazzette intel" dimostra in che modo se l'è fatta la (sua) "cultura".
Si tratta di incentivi a fini di marketing -> pubblicità, per la precisione.
Non so a casa tua perché nel tuo universo parallelo le cose funzionano diversamente come hai dimostrato, ma siccome a casa degli altri la pubblicità si paga, e Intel ha interesse a far diffondere il suo marchio, ecco che ha messo in atto questa campagna di marketing, per l'appunto, con la quale contribuisce alle spese dei venditori per pubblicizzare i loro prodotti E il suo marchio.
Niente di esoterico né tanto meno illegale. Marketing, per l'appunto.
Magari tu, visto che l'onere della prova rimane a carico di chi sostiene una tesi.
Ma siccome sappiamo già che l'hater in pectore #1 di Intel preferisce lanciare la pietra e nascondere la mano, è chiaro che da te non c'è da aspettarsi null'altro che veleno sputato sull'odiato nemico, senza prova alcuna a supporto.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".