Nuovo CEO di Microsoft, Alan Mulally è categorico: "Non lascio Ford"
Il CEO di Ford smentisce categoricamente la possibilità di un suo passaggio a Microsoft. I candidati per la poltrona più alta di Redmond restano ora Nadella, Bates ed Elop, a meno di qualche sorpresa
di Andrea Bai pubblicata il 08 Gennaio 2014, alle 16:51 nel canale MercatoMicrosoftFord
A seguito dell'intensificarsi delle speculazioni riguardanti il possibile successore di Steve Ballmer alla guida di Microsoft, il CEO di Ford, Alan Mulally, ha voluto chiarire una volta per tutte che non abbandonerà la casa automobilistica per una nuova avventura presso il colosso di Redmond.
In un'intervista con Associated Press Mulally ha dichiarato che vuole mettere a tacere tutte le indiscrezioni: "Voglio porre fine alle speculazioni perché non ho altre mire dal fare null'altro di diverso che servire Ford" ha affermato il CEO dell'azienda automobilistica.
Mulally ha ribadito il concetto, dipanando le preoccupazioni degli investitori Ford su una sua possibile dipartita dalla compagnia: "Non vi dovete preoccupare di una mia partenza". Mulally aveva già avuto modo in precedenza di scansare le indiscrezioni che lo volevano in viaggio verso Redmond e Ford ha sempre ribadito con forza che egli sarebbe rimasto al timone della compagnia. Le dichiarazioni di oggi lo estromettono definitivamente dalla corsa per la massima posizione in Microsoft.
A questo punto gli altri candidati restano Satya Nadella, responsabile della divisione Cloud di Microsoft, Tony Bates, responsabile delle strategie dell'azienda di Redmond, e l'ex-CEO di Nokia Stephen Elop, sebbene le quotazioni di quest'ultimo siano calate negli ultimi tempi. A meno, ovviamente, di una wild-card tenuta ben nascosta da Microsoft in tutti questi mesi.
Sebbene in molti attendessero la nomina entro la fine del 2013, nelle scorse settimane John Thompson, responsabile del comitato di ricerca per il nuovo CEO, ha pubblicamente annunciato sul blog della compagnia che il nuovo CEO di Microsoft sarebbe stato annunciato nella prima parte del 2014, al termine di un lungo processo di selezione che ha preso in considerazione un centiaio di candidati, in seguito ridotti a 20 persone e infine ad un gruppo di cinque elementi tra i quali lo stesso Mulally.
5 Commenti
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... ve lo immaginate come ci rimarremmo se fosse davvero così??
Io no
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