RFID: la Commissione Europea al lavoro per la regolamentazione
La Commissione Europea ha annunciato l'avvio dei piani per la definizione di norme di regolamentazione per la tecnologia RFID. Istituito a breve un gruppo di studio
di Andrea Bai pubblicata il 20 Marzo 2007, alle 10:09 nel canale MercatoLa Commissione Europea ha annunciato nel corso della settimana passata i piani per iniziare a definire una serie di norme relative alla tecnologia RFID, acronimo di Radio Frequency Identification.
Si tratta, ricordiamo brevemente, di una tecnologia che consente l'identificazione automatica di oggetti, animali o persone mediante l'utilizzo di "tag", piccoli dispositivi in grado di trasmettere e ricevere le informazioni in essi registrate. Le attuali applicazioni sono diffuse soprattutto nel campo della logistica, dei trasporti e in limitati casi nel campo delle transazioni monetarie. Una degli impieghi più vicini alla vita di tutti i giorni è rappresentato dai sistemi di accessi agli impianti di risalita delle piste da sci: tutti i comprensori di maggiore blasone utilizzano infatti tecnologie RFID.
La Commissione Europea porrà in modo particolare l'attenzione su questioni riguardanti la privacy. Viviane Reding, commissario responsabile del progetto, ha dichiarato che sarà presto istituito un gruppo composto da consumatori e aziende al fine di poter consegnare alla Commissione un resoconto che aiuti a stilare le norme in grado di garantire sicurezza dei dati e privacy quando le tecnologie RFID diventeranno realmente parte della vita quotidiana. La relazione sarà consegnata nel corso del 2008, comprensiva di tutte le leggi dell'Unione Europea necessarie alla stesura delle norme.
L'obiettivo sarà quello di promuovere l'impiego della tecnologia RFID a fini commerciali in Europa salvaguardando al contempo i dati personali e la privacy dei consumatori focalizzando l'attenzione sugli aspetti di cifratura ed autenticazione.
Secondo Viviane Reding sarà necessario sensibilizzare i cittadini sulle potenzialità di questa tecnologia, assicurando al contempo la libertà di ognuno di decidere sull'uso dei propri dati personali.
Fonte: Arstechnica
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoin questo l'italia la fa da maestra...
tutte commissioni che discutono discutono chissà poi di che...
Però vedo tante complicazioni, non solo di privacy, ma di truffe, falsificazioni...e mi chiedo se ne varrà la pena.
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