Segnali di crescita per i produttori asiatici di componenti

Segnali di crescita per i produttori asiatici di componenti

Crescono i produttori taiwanesi, nonostante alcune difficoltà di mercato; nei primi due mesi del 2010 per tutti segnali positivi rispetto a 12 mesi fa

di pubblicata il , alle 15:03 nel canale Mercato
 

I principali produttori di schede madri taiwanesi hanno registrato, nel corso del mese di Febbraio 2010, una contrazione del proprio fatturato rispetto al primo mese dell'anno. A giustificare questo risultato da un lato una diminuzione della domanda, dall'altro anche la settimana di stop nelle regioni asiatiche data dai festeggiamenti per il capodanno cinese.

Stando ai dati pubblicati dal sito Digitimes a questo indirizzo, tutti i produttori avrebbero registrato una contrazione a Febbraio rispetto a Gennaio, ma visto incrementare sensibilmente il fatturato sia di Febbraio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sia dei primi due mesi del 2010 cumulati rispetto allo stesso periodo del 2009.

Per Asustek le stime prevedono, per il primo trimestre 2010, un totale di circa 5,5 milioni di schede madri, 2,3 milioni di notebook e 1,8 milioni di netbook. Nel corso dei primi 2 mesi dell'anno l'azienda taiwanese ha registrato una crescita del fatturato pari a poco più del 97%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Crescita in assoluto meno elevata, ma comunque di rilievo, anche per Pegatron con un +34% nei primi due mesi del 2010 rispetto ai 12 mesi precedenti. Gigabyte ha registrato una crescita simile, chiudendo in positivo del 28,76%, mentre per MSI registriamo un valore del 21,62% in crescita rispetto ai primi due mesi del 2009.

A prescindere da alcune difficoltà nella domanda di mercato, che non sembra essere così sostenuta e continuativa come si potrebbe sperare, i principali produttori taiwanesi stanno registrando in questo inizio del 2010 risultati incoraggianti, soprattutto se confrontati a quanto totalizzato nello stesso periodo del 2009. Nel complesso, quindi, non ci si può ancora dire fuori dalle conseguenze della crisi economica internazionale ma alle prese con uno scenario economico decisamente più stabile e di relativa sicurezza rispetto a quanto sperimentato nel recente passato.

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